Indetta la procedura per le urne «nel 2025». Liga, 80 mila firme e da oggi anche online. Il Pd lancia il Patto per la casa e per l’abitare
Terzo mandato o la fine dell’era Zaia? Un candidato di centrodestra di FdI o ancora un leghista? La Lega correrà sola? E, se sì, lo schema d’attacco vedrà schierata una galassia di liste trainate dall’ammiraglia Lista Zaia? L’unica certezza, fino a oggi, è stata l’estrema incertezza che aleggia sulle prossime Regionali.
Ora, però, spunta, un primo documento ufficiale, un decreto della giunta regionale datato 15 gennaio per l’acquisto di «schede e materiale elettorale necessario allo svolgimento delle elezioni della Regione del Veneto del 2025 e attività connesse». Cinque pagine dettagliate che spiegano come sia in rampa di lancio l’indizione di una procedura aperta per l’affidamento della «fornitura elettorale». Si dirà che è un atto dovuto, che il caro materiali (e la carta delle schede elettorale non fa eccezione) ha imposto un ritocco all’insù visto che si è passati da un totale di 600 mila a 680 mila euro, fatto sta ci si premura di arrivare preparati all’appuntamento elettorale se sarà, come sembra, fra ottobre e novembre di quest’anno, senza slittamenti alla primavera 2026. E se così, per quanto improbabile, non fosse, l’atto della giunta specifica che la gara avrà valore per dodici mesi. Insomma, alla peggio, l’ufficio acquisti della Regione si sarà portato avanti: la macchina organizzativa si è ufficialmente messa in moto. Segno che il momento della verità in casa del centrodestra ormai si avvicina.
Il derby più avvincente è, naturalmente, quello fra una Lega che cerca di uscire dall’angolo con un ritorno alle origini, un gazebo dopo l’altro, e Fratelli d’Italia che ha scelto di lasciare gli alleati sotto i riflettori contando sull’effetto boomerang di una sovraesposizione e, soprattutto, di una identificazione ritenuta rischiosa dai meloniani fra «Lega e Veneto».
Al contrario, la Liga punta convintamente sul «porta a porta» moltiplicando le sezioni (di ieri l’apertura di quella a Grezzana), rinvigorendo quelle storiche, raddoppiando quelle cittadine, a Padova come a Vicenza e, soprattutto, battendo la grancassa sullo slogan «Il Veneto ai Veneti». Oggi si chiude l’infilata di tre fine settimana consecutivi con circa trecento gazebo per la raccolta firme che chiede in primis la possibilità di un nuovo mandato per Luca Zaia ma, soprattutto, un candidato presidente comunque leghista. A ieri la raccolta firme cartacea era arrivata a 73 mila e per oggi il segretario regionale Alberto Stefani conta di sfondare quota 80 mila. Per poi rilanciare dato che proprio oggi sarà annunciata una nuova raccolta firme, questa volta on line tramite un form messo a punto da Giuseppe Paolin, coordinatore organizzativo del partito.
Mentre il centrodestra è alle prese con una partita tutta interna, il Partito democratico prosegue sul doppio fronte del campo largo (e partecipato) da un lato e su una piattaforma programmatica per punti. L’ultima proposta si incentra sull’emergenza abitativa. È stato lanciato, infatti, il «Piano regionale per la casa e per l’abitare». «La casa non è un lusso – ha spiegato Andrea Martella, segretario regionale dem – ma un diritto fondamentale, un pilastro per lo sviluppo delle comunità, per la coesione sociale, per l’attrattività dei territori persino dal punto di vista industriale. E oggi il Veneto ha bisogno di un piano serio e strutturato per affrontare l’emergenza abitativa». Nasce, così, un piano in 5 punti: la nascita dell’Agenzia regionale per la casa e per l’abitare per una gestione unitaria delle politiche abitative; un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica di 50 milioni di euro l’anno per cinque anni; potenziamento del fondo per l’affitto e della morosità incolpevole, introduzione di canoni calmierati per contrastare la speculazione sugli affitti, promozione di strumenti di accompagnamento all’abitare; contrasto agli sfratti e tutela delle famiglie in difficoltà; alloggi per studenti e lavoratori con incentivi fiscali e strutturali per le imprese che li realizzano o riqualificano.
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