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Di Camillo: «Dieci anni importanti ma lascio per dare spazio ai giovani»


PESCARA. C’è chi dice no. E Fabio Di Camillo ha scelto di non ricandidarsi al vertice della federvolley regionale. Una mosca bianca nel mondo dello sport dove c’è gente che fa il presidente di federazione di mestiere. Gente che per decenni guida i comitati territoriali o le federazioni. Nel caso della pallavolo si tratta di una disciplina che per numero di praticanti è seconda solo al calcio ed è in ascesa grazie ai risultati delle nazionali. L’Abruzzo, in verità, è un po’ indietro, ma con ampi margini di miglioramento.

Presidente Di Camillo, perché ha scelto di non ricandidarsi?

«Ritengo corretto il limite dei due mandati, che recentemente è stato abolito dal Governo, e poi non sono uno attaccato alle poltrone. Dopo 10 anni è giusto lasciare spazio a nuovi candidati più giovani e, speriamo, più capaci».

Di che cosa va fiero durante la sua gestione?

«Sono stati 10 anni importanti in cui abbiamo portato l’Abruzzo della pallavolo all’attenzione del movimento nazionale, non più una semplice espressione geografica, ma una Regione che ha dimostrato di saper fare le cose per bene. Abbiamo acquisito una credibilità, a livello di Fipav che ci è stata riconosciuta da tutti. Questo risultato non è frutto di un lavoro individuale ma di un lavoro di squadra, in cui il grande merito politico va al consiglio regionale che mi ha affiancato; 6 consiglieri, 3 del Nord Ovest e 3 del Sud Est, tutti provenienti da importanti società: ognuno ha portato la propria esperienza e le proprie competenze. Sono anche soddisfatto di aver centrato molti degli obiettivi indicati nei nostri programmi, in particolare: l’organizzazione di eventi di rilevanza nazionale e internazionale; la capacità di creare una relazione con gli enti pubblici territoriali, in particolare Regione e comuni; far parlare di pallavolo tutti i mass media regionali. Quando siamo arrivati si diceva che molte cose in Abruzzo non si potevano fare, invece abbiamo dimostrato il contrario: 2018 Trofeo delle Regioni indoor, un successo organizzativo straordinario, ancora ricordato in tutta Italia. Quattro finali nazionali giovanili: 2017 Vasto, 2019 Alba Adriatica, 2022 Alba Adriatica, 2024 Lanciano. 2022, fasi finali del campionato Europeo under 20 maschile, a Vasto e Montesilvano, una parata di futuri campioni del nostro sport molti dei quali sono già protagonisti in Superlega. 2019 amichevole della Nazionale maschile di pallavolo tra Italia e Slovenia a Chieti. 2023 collegiale della Nazionale Italiana di tre settimane a Lanciano, conclusa da un triangolare con le Nazionali di Croazia e Canada. Una tappa finale del circuito nazionale S3 all’Aquila, per non dimenticare due collegiali della Nazionale maschile di Sitting Volley a Montesilvano e Pineto. Non c’è spazio per citare tante altre iniziative che siamo stati capaci di intercettare e organizzare: mi piace ricordare, perchè avvenuto a settembre 2024, un’amichevole tra Cisterna e Grottazzolina che ha riportato la Superlega in Abruzzo, a Roseto. Tutto questo è stato possibile grazie al contributo decisivo della Regione e dei comuni più vicini al nostro mondo che si sono spesi per organizzare eventi della nostra pallavolo, perché dotati di impianti e di strutture alberghiere idonee ad ospitarli: in 10 anni, siamo stati capaci di trovare 770.000 euro di contributi pubblici».

Qual è la situazione della pallavolo abruzzese? Numeri società e tesserati.

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«Voglio partire dai numeri. L’Abruzzo rappresenta il 2,3 % del totale società e tesserati in Italia: è una regione piccola che per emergere deve puntare sulla qualità, di atleti, tecnici e dirigenti capaci e lungimiranti: le difficoltà sono tante, assistiamo ad un consistente fenomeno migratorio dei nostri migliori talenti che vengono attratti da società di fuori regione, sia al maschile che al femminile. Per non dimenticare la crisi dei 19 anni: finite le scuole superiori, molte ragazze e ragazzi vanno a studiare fuori regione vanificando i molti sforzi fatti dalle società di appartenenza per la loro formazione. Per invertire questa tendenza occorre un salto di qualità di tutto il “Sistema Abruzzo” in cui le società di pallavolo devono svolgere il loro compito proponendo un modello organizzativo funzionale e attrattivo in grado di interessare gli atleti e le famiglie. In questo contesto, il ruolo del comitato regionale è stato quello di qualificare e rendere più competitivi i campionati di serie C e D. Di ridurre gli organici in modo da rendere le gare più combattute. I risultati e le classifiche di quest’anno ci danno ragione: non solo, ma io credo che in Abruzzo non ci sono 14 società con un gruppo di 12 atleti idonei per fare un campionato competitivo di serie C maschile. Anche per quanto riguarda gli obblighi ad impiegare atleti giovani ci siamo ispirati alle regioni più evolute che prevedono queste imposizioni: se dobbiamo crescere, dobbiamo tendere verso chi sta meglio di noi ed esprime una pallavolo di livello superiore».

Va meglio nel beach volley.

«Siamo ai vertici, è vero. Non solo tra gli atleti di elite, come Paolo Nicolai, Claudia Scampoli, Manuel Alfieri ma anche a livello giovanile, sia maschile che femminile: nel 2024, al Trofeo delle Regioni maschile l’Abruzzo è tornato al secondo posto in Italia. A questo proposito voglio ricordare che certi risultati non sono casuali ma frutto di un lavoro: il nostro comitato regionale si è distinto negli ultimi 2 anni, insieme a sole altre 5 regioni in Italia, ad attivare il programma relativo ai nuovi processi selettivi proposto dalla Fipav e dagli staff delle Nazionali che per il prossimo quadriennio olimpico saranno guidati da due tecnici abruzzesi: Paolo Nicolai e Caterina De Marinis. Sempre nel beach, l’Abruzzo si è distinto nell’organizzazione di eventi».

Che cosa bisogna fare per attrarre investimenti nella pallavolo abruzzese?

«Mi occupo professionalmente di Marketing e Comunicazione dal 1988: per attrarre investimenti verso il nostro sport bisogna rendere il prodotto pallavolo abruzzese “vendibile”. È la regola base del marketing. Per ottenere questo risultato bisogna migliorare la visibilità del nostro sport: per esempio, come comitato regionale abbiamo finanziato su due emittenti regionali la ripresa e la messa in onda di una gara di serie C, maschile o femminile, tutte le settimane; una maniera concreta per rendere visibile gli sponsor di maglia delle nostre società: ovviamente non basta ma aiuta. In questo campo decisivo però è l’impegno delle società che devono dotarsi di professionalità adeguate per rendere attrattivo il loro “brand”: con l’amico Roberto Ghiretti, titolare della più autorevole e qualificata struttura di marketing sportivo, abbiamo finanziato e organizzato corsi di formazione per le nostre società dedicato a questo argomento. Corsi di formazione con l’obiettivo di dotarle di strumenti concreti e innovativi nella gestione delle tematiche del Marketing della comunicazione, per costruire rapporti con gli enti pubblici e con tutti gli Stakeolder potenzialmente interessati. Vale per le aziende ma anche per le nostre società: solo chi si doterà di dirigenti professionali e qualificati potrà vincere le dure sfide proposte quotidianamente dal mercato». Un rimpianto e gli auspici verso il suo successore?

«Il mio rimpianto è quello di non aver potuto ospitare in Abruzzo una manifestazione ufficiale a livello di Nazionali maggiori o finali di Coppa Italia al livello di club di serie A. Il motivo è presto detto: non abbiamo un impianto da 4/5.000 posti dotato di aria condizionata: condizione necessaria per proporsi ad organizzare questo tipo di eventi: ovviamente abbiamo lavorato anche su questo aspetto e grazie al presidente Marsilio e in sinergia con la federazione regionale pallacanestro, abbiamo intercettato un fondo comunitario destinandolo al Comune di Roseto. È stata firmata la convenzione tra Regione e Comune che prevede il finanziamento di 2.000.000 di euro per ristrutturare il PalaMagetti di Roseto con pannelli fotovoltaici, nuova Illuminazione, nuovi spogliatoi e impianto di climatizzazione: Grazie a questa infrastruttura l’Abruzzo della pallavolo potrà candidarsi per nuovi eventi ancora più importanti e prestigiosi».



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