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Dopo i filtri ad Arzignano, Vicenza è ora il comune con più PFAS e PFOA in Veneto


Sono entrati in funzione i filtri a carboni attivi nel nuovo centro idrico di Canove di Arzignano, un intervento che ha drasticamente ridotto la presenza di PFAS nell’acqua potabile. Le analisi effettuate nei giorni successivi all’attivazione hanno confermato l’assenza di microinquinanti nei punti di prelievo serviti da questa rete.

Con l’entrata in funzione dei filtri, Vicenza diventa ora il comune con i valori più alti di PFAS e PFOA della provincia, secondo i dati riportati nella recente classifica Greenpeace dei comuni più colpiti da queste sostanze inquinanti.

Nella tabella sotto, diffusa precedentemente all’installazione dei filtri di Canove di Arzignano, il dato è evidente.

L’impianto di Canove è stato attivato già a metà gennaio, anticipando le tempistiche nonostante le difficoltà legate al cantiere, tra cui il ritrovamento di reperti archeologici. Il progetto da quasi 10 milioni di euro prevede un serbatoio di accumulo da 7.700 metri cubi, la rigenerazione dei pozzi esistenti e l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia pulita.

Entro la fine dell’anno, gli stessi filtri a carboni attivi verranno installati anche nei centri idrici di Grumello e Fongari, completando così la protezione dell’intero acquedotto di Arzignano. Le analisi effettuate in queste zone indicano già una presenza di PFAS ben al di sotto dei limiti di legge.

La sindaca di Arzignano, Alessia Bevilacqua, ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto e ha sottolineato l’importanza di questo intervento per garantire la sicurezza dell’acqua potabile. Ha inoltre ribadito l’impegno del Comune nel sollecitare Acque del Chiampo a completare l’installazione dei filtri entro il 2025.

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Il presidente di Acque del Chiampo, Renzo Marcigaglia, e il direttore generale, Andrea Chiorboli, hanno evidenziato che l’azienda ha già investito oltre 37 milioni di euro per la messa in sicurezza dalla contaminazione da PFAS e che le analisi effettuate finora non hanno mai registrato livelli superiori ai limiti di legge.

L’installazione di questi sistemi di filtraggio rappresenta un passo fondamentale nella tutela della salute pubblica e nella lotta contro l’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche nella provincia di Vicenza.

Nel dettaglio, i prelievi sono stati effettuati per la rete servita da Conove agli impianti sportivi di Tezze, al serbatoio di via Cinto a Restena, alla scuola Girotondo di via Scamozzi a Costo, alla scuola Giuriolo in via Maffei, all’ITTE Galilei di via Vicenza, alla scuola San Rocco di via Trento, alle scuole elementari di Villaggio Giardino, alla scuola De Amicis di via Umbria a San Bortolo, alla scuola Fogazzaro di corso Mazzini. In tutti questi punti non sono stati rilevati Pfas.

Gli altri 5 prelievi hanno riguardato la rete servita dai centri idrici Grumello e Fongari che saranno dotati di filtri entro la fine dell’anno, rilevando tracce di Pfas ben al di sotto dei limiti fissati dalla normativa. (NB: 0,1 microgrammi = 100 nanongrammi).

All’uscita del pozzo Grumello: somma di Pfas 0,02 microgrammi/litro (limite normativo: 0,1 microgrammi/litro), Pfos: 7 nanogrammi/litro (limite normativo: 30 nanogrammi/litro), somma di Pfoa e Pfos: 7 nanogrammi/litro (limite normativo: 90 nanogrammi/litro).

All’uscita del serbatoio di Pugnello: somma di Pfas 0,01 microgrammi/litro (limite normativo: 0,1 microgrammi/litro), Pfos: non rilevati, somma di Pfoa e Pfos: non rilevati.

All’uscita del serbatoio Fongari: somma di Pfas: 0,04 microgrammi/litro (limite normativo: 0,1 microgrammi/litro), Pfos: non rilevati, somma di Pfoa e Pfos: 16 nanogrammi/litro (limite normativo: 90 nanogrammi/litro).

Alla scuola San Zeno: somma di Pfas: 0,04 microgrammi/litro (limite normativo: 0,1 microgrammi/litro), Pfos: 9 nanogrammi/litro (limite normativo: 30 nanogrammi/litro), somma di Pfoa e Pfos: 16 nanogrammi/litro (limite normativo: 90 nanogrammi/litro)

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Presso un’azienda in zona Main: somma di Pfas: 0,03 microgrammi/litro (limite normativo: 0,1 microgrammi/litro), Pfos: 8 nanogrammi/litro (limite normativo: 30 nanogrammi/litro), somma di Pfoa e Pfos: 8 nanogrammi/litro (limite normativo: 90 nanogrammi/litro).

Il limite di quantificazione per le analisi, in linea con quanto previsto da Arpav, è per i Pfas al di sotto di 0,01 microgrammi/litro (pari a 0,00000001 grammi/litro) e per Pfos e somma di Pfoa e Pfos al di sotto di 5 nanogrammi/litro (pari a 0,000000005 grammi/litro).

“Con l’entrata in funzione dei filtri di Canove, prosegue la messa in sicurezza dai Pfas di tutte le fonti di approvvigionamento dell’acquedotto, in attesa della fornitura di acqua priva di Pfas dalle fonti idropotabili che la Regione individuerà – commentano il presidente di Acque del Chiampo, Renzo Marcigaglia, e il direttore generale, Andrea Chiorboli -. Acque del Chiampo ha sempre dato priorità agli interventi anti Pfas, con oltre 37 milioni di euro tra costi e investimenti realizzati e programmati tra il 2013 e il 2029 e fino ad ora le analisi del nostro laboratorio, dell’Ulss e degli altri enti competenti non hanno mai rilevato la presenza di Pfas al di sopra dei limiti normativi”. 

CLICCA QUI per vedere la tabella delle analisi del laboratorio.





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