Il progetto formativo del Laboratorio Padova-La Cura del Vero, costituito all’interno del protocollo siglato da Fnsi e Unipd, è stato convalidato dalla comunità scientifica internazionale ed è stato messo a disposizione di tutte e tutti con la pubblicazione, sulla rivista Journalism and Media, dell’articolo Promoting Inclusive Contexts and Journalism: Testing the Effectiveness of a Training Program (di Sara Santilli, Stefano Sbalchiero, Maria Cristina Ginevra, Monica Andolfatto, Enrico Ferri, Giuseppe Giulietti, Laura Nota, Roberto Reale)
https://doi.org/10.3390/journalmedia5030086
«Un riconoscimento internazionale – commenta Alessandra Costante, segretaria generale della Federazione nazionale della stampa italiana – che conferma l’approccio rigoroso e sistematico che ha caratterizzato e caratterizza l’esperienza formativa messa in atto, rivolto in particolare alle giornaliste e ai giornalisti, ancorato a una inedita alleanza fra mondo della ricerca e mondo dell’informazione all’insegna del pensiero critico che ogni cronista ha l’obbligo di coltivare e sviluppare».
Pensiero critico presupposto per comprendere il contesto, decifrarlo, studiarlo e interpretarlo. Decidendo da che parte stare, che occhiali indossare, quale punto di vista privilegiare: quello dell’inclusione e della giustizia sociale.
Che informazione vogliamo? In che informazione crediamo? Quale informazione perseguiamo?
Sono le domande di partenza le cui risposte presuppongono la comprensione appunto del contesto che ci si prefigge di descrivere, lo stesso che colora anche l’evoluzione o l’involuzione della professione sotto attacco su più fronti: precarietà, sfruttamento, pervasività dei social, fake news, disinformazione dilagante, avvento dell’intelligenza artificiale, bavagli di legge, intimidazioni più o meno mafiose. Al pari delle altre “professioni intellettuali”.
Giornaliste e giornalisti consapevoli di incidere direttamente sulla realtà che raccontano, responsabili del modello di realtà che veicolano e per ciò stesso militanti nell’essere “mediatori” professionali tra i fatti e la notizia verificata, accurata, essenziale e completa.
Il giornalismo è partigiano, ha sostenuto l’ex direttore di Repubblica, Carlo Verdelli, nel senso che non esiste un giornalismo neutro e la/il giornalista onesta/o intellettualmente deve dichiarare da che parte sta. Inclusione e giustizia sociale dunque: per la rivendicazione dei diritti, per l’attuazione della Carta costituzionale, per la tutela del lavoro dignitoso, per la difesa della persona in quanto essere umano, per la libertà di stampa, l’istruzione e la sanità pubblica, per la sostenibilità, per la partecipazione attiva e critica ai processi di trasformazione collettiva; contro la precarizzazione del lavoro, contro ogni tipo di violenza, anche quella che utilizza il linguaggio come arma – l’hate speech –, contro il razzismo, contro le crescenti diseguaglianze, contro le dittature tanto dell’algoritmo quanto della politica.
Una scelta netta, senza tentennamenti e senza infingimenti che si è concretizzata innanzitutto in due corsi di alta formazione – “Raccontare la Verità” – ai quali hanno aderito un centinaio fra operatrici e operatori dell’informazione, docenti universitari, ricercatrici e ricercatori. Corsi impegnativi, faticosi, caratterizzati da continui step di verifica con il coinvolgimento diretto delle e dei partecipanti favorendo condotte proattive e propositive e di conseguenza anche selettive. Il tutto sullo sfondo di un mondo sconvolto dal Covid e dalla guerra alle porte dell’Europa.
Due i volumi che raccontano quanto successo, “La passione per la Verità” (Franco Angeli Editore, 2019) e “La Cura del Vero” (Nuovadimensione, 2022). Diversi gli eventi pubblici che hanno coinvolto altre Università, il Laboratorio Larios, la Società italiana di Orientamento, il Centro diritti umani Papisca.
Il protocollo fra Fnsi e Unipd, nato sotto la segreteria guidata da Raffaele Lorusso su spinta del Sindacato giornalisti Veneto che ha visto anche l’adesione di Articolo 21, è stato rinnovato dalla nuova segretaria generale Costante, sempre sotto la direzione scientifica della professoressa Laura Nota, affiancata dallo staff del Dipartimento di Filosofia, sociologia, pedagogia e psicologia applicata.
«Abbiamo messo insieme impegno valoriale, percorsi educativi e partecipativi e modalità scientifiche di verifica dell’efficacia» spiega Nota, aggiungendo che «i dati ottenuti ci permettono di affermare che i risultati non solo sono belli e significativi, ma anche scientificamente fondati. L’articolo scientifico accettato e pubblicato non può che associarsi alle altre testimonianze scritte sul nostro operare, ma al contempo ci permette di sostenere con più solidità la bontà dello stesso e del suo riuscire a coniugare saperi diversi, interdisciplinari e intersettoriali, insieme alla volontà di contribuire a costruire vite di qualità per tutti e tutte».
Il Laboratorio Padova – La Cura del Vero non si ferma. Si è concluso il percorso di approfondimento “Giustizia sociale. Come riconoscere una finanza sostenibile”, che si è articolato in tre incontri, a cadenza settimanale, nel mese di settembre, in modalità telematica con lezioni tenute da Alberto Lanzavecchia, docente di Finanza aziendale (Unipd). Sono in programma altri incontri e seminari, ricerche e analisi. Intanto il confronto continua sul sito http://lacuradelvero.it
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