Proseguono gli interrogatori di Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale attualmente detenuto in carcere dallo scorso 26 gennaio dopo l’operazione “Codice Interno” che ha disvelato intrecci tra la criminalità organizzata barese, le aziende pubbliche e la politica.
Al centro degli interrogatori davanti al gup Giuseppe De Salvatore, dove si sta svoltendo il processo con rito abbreviato nei suoi confronti insieme ad altri 107 imputati il suo ruolo e quello della moglie al centro della campagna elettorale per le amministrative del 2019.
Un lungo interrogatorio concluso soltanto a pomeriggio inoltrato in cui Olivieri ha ricostruito rispondendo alle domande tutta la sua vicenda e quella campagna elettorale così “strana”.
Olivieri è accusato di voto di scambio politico-mafioso e concussione ed ha parlato dei rapporti con i coindagati, ma soprattutto di politica, ricostruendo di fatto tutta la fase prodromica alla campagna elettorale, quando c’era da scegliere il candidato ideale del centrodestra da opporre alla ricandidatura di Antonio Decaro.
Sono proprio le parole di Olivieri ad entrare pesantemente nel dibattito politico. Secondo l’avvocato ex consigliere regionale “il mio ruolo era di indebolire il centrodestra” in accordo con Emiliano, di fatto portando alla candidatura di Pasquale Di Rella, fino a poco tempo prima presidente del consiglio comunale ed esponente del Pd, perdendo le elezioni con il 30% dei consensi ed al tempo stesso garantendo alla moglie di Olivieri, Maria Carmen Lorusso, l’elezione in consiglio comunale nelle file del centrodestra.
Una dichiarazione immediatamente ripresa dai parlamentari pugliesi di Forza Italia, che si rivolgono direttamente a Michele Emiliano ed agli elettori pugliesi, proprio alla vigilia di una nuova campagna elettorale che con ogni probabilità vedrà in campo nuovamente Antonio Decaro, questa volta per la carica di Presidente della Giunta Regionale pugliese.
“Apprendiamo – dicono – di quanto emerge dall’interrogatorio di Gioacomo Olivieri, che racconta di accordi per far perdere le elezioni al centrodestra, e ci domandiamo: accordo con chi? Anche su questo Decaro ed Emiliano non sapevano niente? Eppure, Olivieri parla proprio di un suo ruolo, di un compito… Se Olivieri non fosse stato lo strumento di “qualcuno” per drogare la partita, il centrodestra avrebbe ugualmente perso? Sono domande lecite perché dalle sue dichiarazioni si evince uno scollamento democratico, prima ancora di considerare i profili penali che lo riguardano personalmente. Ora, al netto delle questioni giudiziarie, quel che è certo è che non si possa tornare indietro, restituendo un clima di verità e democrazia a Bari e alla Puglia, ma possiamo scrivere le prossime pagine all’insegna della libertà del voto senza che venga deturpata da intrecci malsani e accordi politici nefasti che, stando ai fatti, sono stati pieno appannaggio del centrosinistra pugliese a trazione Emiliano-Decaro”.
Emiliano non ci sta ed a stretto giro di comunicato stampa risponde alle accuse che gli arrivano direttamente da Olivieri e da Forza Italia. “Vedo che il centrodestra barese continua a servirsi delle bugie di un criminale reo confesso che loro stessi hanno reclutato nella loro coalizione, dando credito ad una storiella ridicola, quella della trappola elettorale che fu costruita, invece, da Sisto e D’Attis come è a tutti noto. Nel 2019 il centrodestra era convinto di vincere grazie alla candidatura di Pasquale Di Rella, che veniva dal PD, sostenuta da Olivieri e Canonico e ricordo ancora che quando mi incontravano per strada mi dicevano che per Decaro era finita. Tutti immaginavano invece che a causa della loro incapacità il centro destra avrebbe perso di nuovo le elezioni. È la stessa incapacità che gli ha fatto credere di poter convincere i baresi a fargli vincere le elezioni con la favoletta, poi finita nel nulla, dello scioglimento per mafia dell’amministrazione comunale di Antonio Decaro. E adesso ci riprovano utilizzando le parole inattendibili e false di un uomo disperato che sta affogando nella sua stessa ignominia. Querelerò Olivieri e tutti coloro che propaleranno come vere le sue calunnie”.
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