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Capodimonte Grandi Restauri: un laboratorio per la conservazione della Collezione Borbonica – Sud Notizie Napoli – Campania – Basilicata


A partire dal 14 febbraio 2025, il Museo e Real Bosco di Capodimonte si trasforma in un innovativo laboratorio di restauro aperto al pubblico, unendo la tradizione della conservazione all’innovazione tecnologica. La Collezione Borbonica e la Collezione Farnese rappresentano due dei più importanti nuclei artistici della storia italiana, costituendo un’eredità che affonda le radici nel mecenatismo della dinastia Borbone e nella raffinata cultura collezionistica dei Farnese. Il progetto “Capodimonte Grandi Restauri” permette di riscoprire il valore storico di questi capolavori, offrendo ai visitatori un’opportunità unica di osservare da vicino il meticoloso lavoro di recupero delle opere, grazie all’apertura di un vero e proprio “cantiere trasparente“. Questa iniziativa biennale consente agli appassionati d’arte, agli studiosi e ai semplici curiosi di assistere in tempo reale agli interventi di conservazione su opere di grande rilievo, direttamente nelle sale 102 e 104 del secondo piano del museo.

Il direttore del museo, Eike Schmidt, sottolinea il valore educativo e culturale dell’iniziativa: “I visitatori avranno l’opportunità di osservare il processo di restauro direttamente durante la loro visita, un’esperienza unica che evidenzia il nostro impegno nella tutela del patrimonio artistico. Capodimonte non è solo uno scrigno d’arte, ma un organismo in costante trasformazione. Il restauro non è più un’attività confinata nei laboratori, ma diventa un’opportunità di apprendimento e di coinvolgimento diretto per tutti coloro che entrano nel nostro museo”.

Tra le opere selezionate per il restauro, spicca “La Strage degli Innocenti” di Matteo di Giovanni, un dipinto a tempera su tavola del 1488, probabilmente commissionato da Alfonso d’Aragona in memoria della strage di Otranto del 1480. Accanto a questa, sono in fase di recupero il Polittico di Penta (1493) di Cristoforo Scacco, proveniente dalla chiesa di San Bartolomeo a Penta (Salerno), e altre due opere dello stesso autore: il Polittico con la Madonna col Bambino in trono (1495 ca.) e il Trittico con l’Incoronazione della Vergine (1495-1500 ca.). Un’altra opera di particolare interesse è la Disputa sull’Immacolata Concezione di Giovan Antonio de Sacchis, detto il Pordenone (1529-1530), proveniente dalla Cappella Pallavicini di Cortemaggiore. Il progetto prevede anche il recupero di diverse altre tavole, alcune delle quali ancora in fase di analisi diagnostica, al fine di stabilire il miglior metodo di intervento per garantirne la conservazione a lungo termine.

Il restauro prevede interventi mirati per stabilizzare le tavole lignee e recuperare la leggibilità delle superfici pittoriche. In particolare, saranno utilizzate tecniche di pulitura meccanica e chimica, con l’impiego di solventi selettivi e gel a base acquosa per la rimozione di strati di vernice alterati. L’uso di microscopi digitali e spettrometria XRF permetterà inoltre di analizzare la stratigrafia pittorica e intervenire in modo mirato sulle aree più deteriorate. Oltre alla parchettatura, un sistema di supporto elastico per ridurre le sollecitazioni meccaniche, verranno applicate tecniche di consolidamento della pellicola pittorica per prevenire futuri danni. Questo approccio scientifico non solo garantisce la preservazione dell’opera, ma fornisce anche un’opportunità di studio per comprendere le tecniche artistiche e i materiali utilizzati dai maestri del passato.

L’iniziativa si distingue per l’adozione di un modello di restauro partecipativo, che permette ai visitatori di seguire in tempo reale i progressi dei lavori. Attraverso un QR Code, sarà possibile accedere a contenuti approfonditi sulle opere in restauro, tra cui video documentari sulle tecniche utilizzate, interviste con i restauratori, approfondimenti storici sulle opere e immagini ad alta risoluzione che mostrano il processo di recupero prima e dopo gli interventi. Inoltre, saranno organizzate visite guidate speciali dedicate al restauro, durante le quali esperti del settore illustreranno i dettagli delle operazioni in corso, permettendo ai partecipanti di interagire direttamente con i restauratori. L’hashtag #RestauroConVista sui canali ufficiali del museo aggiornerà il pubblico sui progressi del progetto e sulle scoperte effettuate durante gli interventi di conservazione.

Il Museo e Real Bosco di Capodimonte si conferma così un centro di eccellenza per la conservazione del patrimonio artistico, collaborando con prestigiose istituzioni accademiche e centri di restauro, tra cui l’Istituto Centrale per il Restauro (ICR) e le università specializzate in conservazione dei beni culturali. Queste partnership permettono di integrare le più recenti innovazioni scientifiche con la tradizione artigianale del restauro, offrendo anche opportunità formative per studenti e ricercatori. Coniugando ricerca scientifica, valorizzazione culturale e coinvolgimento del pubblico in un percorso innovativo di fruizione museale, Capodimonte diventa un punto di riferimento per lo studio e la divulgazione delle metodologie di restauro.

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Museo di Capodimonte

Info finali: Museo e Real Bosco di Capodimonte
Via Miano, 2, 80131 Napoli
Telefono: +39 081 749 9111
Email: info@museocapodimonte.beniculturali.it



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