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Giù i prestiti, gli imprenditori del Friuli Venezia Giulia scelgono l’autofinanziamento – Nordest24


Negli ultimi anni, il panorama economico delle imprese del Friuli Venezia Giulia (FVG) ha visto una trasformazione sorprendente, che sfida le tradizionali aspettative sul credito bancario. Se inizialmente sembrava che le banche avessero limitato l’accesso al credito, impedendo alle aziende di accedere a prestiti necessari per il loro sviluppo, ora emerge un dato controintuitivo: non sono più le banche a chiudere i rubinetti del credito, ma sono gli stessi imprenditori a scegliere di non rivolgersi più agli istituti di credito. Questo cambiamento di approccio ha portato molte aziende a risolvere i loro problemi di liquidità tramite autofinanziamento.

Come si autofinanziano le imprese del Friuli Venezia Giulia?

La principale alternativa al credito bancario per molte imprese del FVG è l’autofinanziamento, una strategia che prevede l’utilizzo di capitali propri (forniti dagli imprenditori o dai soci) o il ricorso al mercato dei capitali. Il crescente ricorso all’azionariato diffuso sta diventando una delle principali fonti di finanziamento per molte realtà imprenditoriali. A supporto di questa tendenza, vi è la decisa diminuzione della domanda di credito nel corso degli anni da parte delle imprese, che, grazie anche ai buoni risultati economici, sono riuscite a risparmiare e a reinvestire parte dei loro guadagni per far fronte a spese correnti e investimenti.

Il contrasto con la situazione delle microimprese

Tuttavia, non tutte le imprese del FVG hanno adottato lo stesso approccio. Per molte microimprese, che costituiscono circa il 95% delle attività imprenditoriali locali, la contrazione dei prestiti non è stata seguita da una strategia di autofinanziamento. Invece, queste realtà si sono trovate ad affrontare un progressivo deterioramento economico/finanziario, portandole a entrare nell’area grigia dell’insolvenza. Alcune, purtroppo, hanno cercato rifugio nel mercato del credito illegale, un fenomeno che alimenta ulteriori preoccupazioni per la salute dell’economia locale.

I numeri dei prestiti e dei risparmi in Friuli Venezia Giulia

Dal 2011 al 2024, la situazione del credito in Friuli Venezia Giulia è cambiata drasticamente. A fine 2011, i prestiti bancari alle imprese della regione ammontavano a 18,9 miliardi di euro. Entro la fine del 2024, tale cifra è scesa a 13,2 miliardi di euro, registrando una contrazione del 29,8%. Un dato preoccupante che riflette il rallentamento del credito a livello regionale, sebbene il fenomeno non sia uniforme in tutte le province.

Nel frattempo, però, i depositi bancari delle imprese locali sono aumentati notevolmente, passando da 4,6 miliardi di euro nel 2011 a 10,6 miliardi di euro nel 2024, con un incremento del 128,9%. Questo aumento è indice di una crescente capacità di autofinanziamento, che ha permesso alle aziende di continuare a operare senza il ricorso ai tradizionali prestiti bancari.

Il contesto nazionale e internazionale

Il Friuli Venezia Giulia, sebbene abbia registrato una forte riduzione del credito, non è l’unica regione italiana ad aver vissuto questa evoluzione. A livello nazionale, infatti, si osserva una flessione del 30,9% nei prestiti bancari alle imprese. Tuttavia, la situazione in alcune nazioni europee è molto diversa. In Francia e Germania, infatti, i prestiti bancari alle imprese sono aumentati considerevolmente, con picchi rispettivamente del 61,4% e 46% tra il 2011 e il 2023.

Questi dati rivelano un contrasto netto tra il nord-est d’Italia, che ha visto una riduzione dei prestiti, e altre nazioni dell’Eurozona che, in alcuni casi, hanno sperimentato un’espansione del credito alle imprese, soprattutto quelle di dimensioni medio-grandi.

La riduzione dei prestiti nelle province del Friuli Venezia Giulia

A livello provinciale, la situazione del credito in Friuli Venezia Giulia ha visto differenze significative. La provincia di Gorizia è la più penalizzata, con una contrazione del 49,7% dei prestiti bancari alle imprese, pari a 900 milioni di euro. Anche Pordenone ha registrato una riduzione significativa, pari al 41,3% (2,1 miliardi di euro), seguita da Udine con una flessione del 30,1% (2,7 miliardi di euro). In controtendenza, Trieste ha visto un aumento dei prestiti bancari, pari a 100 milioni di euro (+1,4%).

Crescita dei risparmi nel Nordest

Se la contrazione del credito è un tema ricorrente in molte province italiane, il Nordest ha registrato la crescita più importante dei risparmi. Dal novembre 2011 al novembre 2024, i depositi bancari sono aumentati di 178% a livello macroregionale, con il Friuli Venezia Giulia che ha visto un incremento del 128,9% (pari a 6 miliardi di euro). Tra le province, Pordenone ha registrato l’aumento maggiore con un +177,4% (1,7 miliardi di euro), seguita da Udine con il +159,4% (3,2 miliardi di euro).

La nuova realtà imprenditoriale

Quello che emerge chiaramente da questa analisi è che le imprese del Friuli Venezia Giulia stanno affrontando una nuova era in cui non solo si riducono i prestiti bancari, ma cresce anche la capacità di autofinanziamento, grazie a un maggiore accumulo di risparmi e all’utilizzo di strumenti finanziari alternativi. Tuttavia, questa transizione non è priva di difficoltà: per molte microimprese, la mancanza di accesso al credito potrebbe continuare a rappresentare un ostacolo insormontabile, spingendole verso situazioni di insolvenza o, nei casi più estremi, verso soluzioni finanziarie non ufficiali e rischiose.



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