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Intelligenza artificiale: un’arma a doppio taglio nelle mani dell’uomo


OpinioniStrumento di progresso o minaccia per la civiltà? Il mondo si interroga sui limiti e le potenzialità di questa tecnologia rivoluzionaria

di Riccardo Pignatelli

E’ di questi giorni lo sviluppo di un ampio dibattito sull’intelligenza artficiale, la cosiddetta IA; se ne sta  discutendo in Europa ed oltreoceano, con approcci a volte diversi e contrastanti circa la necessità di una regolamentazione della materia da parte di Autorità di controllo.

Durante il dibattito che si è tenuto  qualche giorno addietro nel vertice di Parigi il vice presidente dell’amministrazione Trump, J. Vance, ha chiesto all’UE di essere meno intransigente sulle regole che dovrebbero garantire i futuri sviluppi dell’IA, ma nel vecchio Continente  non sono  pochi quelli che pensano l’esatto contrario.

Senza essere particolarmente esperti di una questione così complessa, è logico ritenere che qualsiasi potere ( e quello dell’IA lo è in tutti i sensi, in quanto chi la controlla e produce gli algoritmi del sistema decide anche dell’uso che se ne può fare di questa sofisticata forma di conoscenza) abbia dei contrappesi specifici nelle mani dei pubblici poteri che agiscono in rappresentanza di interessi generali della società e non solo del privato imprenditore.

La linea di Vance replica in forma diversa il pensiero già espresso al riguardo da E. Musk e cioè che troppi lacciuoli da parte di autorità e governi finiscano per imbrigliare tutte le potenzialità di questa nuova forma di intelligenza. Per certi versi non hanno tutti i torti, ma non hanno neanche tutte le ragioni, perché le questioni etiche e morali che si pongono  nell’uso e sviluppo dell’IA sono molto complesse e, credo, non si possono applicare tout court le categorie economiche del liberismo ad un settore così delicato e strategico.

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Sappiamo dall’informazione che l’IA è stata usata anche nei conflitti bellici in corso come strumento sia di difesa che di offesa, cosa che dimostra quanto siano molteplici le applicazioni che se ne possono fare.Oltre alle tante considerazioni di tipo etico e morale cui si accennava, ve ne è poi una che si pone a capo di tutte e riguarda la capacità dell’IA di replicare se stessa e forse anche, nello sviluppo futuro, di sviluppare oltre all’intelligenza matematica di processare miliardi di dati in pochissimo tempo, di  generare una sorta di autocoscienza capace di interpretare il bene ed il male, con caratteristiche similari alla coscienza umana.

Se ciò avvenisse, magari solo anche in esperimenti di laboratorio, ci troveremmo di fronte ad una macchina che ha potenzialità di calcolo quasi infinite ed una capacità decisionale superiore a quella umana. Diventerebbe difficile a questo punto capire chi dipende da chi, se la macchina dall’uomo o l’uomo dalla macchina e considerando che l’IA è connessa in modo globale a tutti i sistemi che gestiscono l’intero delle strutture ed infrastrutture esistenti in ogni società ( dalla produzione industriale ai servizi, all’informazione, alla finanza, alla difesa ecc…)  non ci vuole molto a comprendere che un errore della macchina potrebbe anche distruggere l’intera civiltà umana.

Solo a pensarci vengono i brividi e tornano alla memoria le scene del film che ipotizzava una guerra termonucleare globale affidata nell’ultima fase solo alla risposta dei computer, per fortuna disinnescati all’ultimo secondo da una mano  guidata da un lampo di illuminata ragione dell’intelletto umano.

Sono d’accordo con Vance e Musk sul fatto che non bisogna frenare, con una burocrazia a volte odiosa, la ricerca che la scienza può fare per migliorare  la conoscenza umana e garantire forme avanzate di progresso, ma occorre anche dire che dopo la bomba atomica, l’arma più letale che l’uomo ha saputo costruire sfruttando l’energia dell’atomo, arriva oggi sulla scena mondiale la più sofisticata tecnologia software che l’intelletto umano abbia saputo realizzare, la quale in futuro punterà a sviluppare una sorta di super intelligenza basata su reti neurali sintetiche a funzionamento quantistico, molto simile ai processi cognitivi della mente umana.

E’ allo stesso tempo  una conquista che potrà cambiare l’intera civiltà umana accompagnandola verso traguardi futuri oggi impensabili, probabilmente ci permetterà di raggiungere le stelle ed esplorare l’universo, ma al pari della fisica nucleare potrà essere usata per costruire macchine come la Tac o la Pet oppure la bomba all’H. o al Cobalto. Se ciò è semplicemente ipotizzabile, allora è sicuramente necessario che tutto sia regolato  per il bene  di tutti!    



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