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la campagna “Città 2030” di Legambiente – Babboleo


Arriva a Genova, dopo aver fatto tappa nei giorni scorsi a Milano, la campagna itinerante di Legambiente “Genova Citta2030 come cambia la mobilità”. L’obiettivo è quello di promuovere una mobilità sostenibile per rendere le nostre città più vivibili e sicure.

Si è svolta nella sede di Legambiente Liguria la conferenza stampa alla presenza di Stefano Bigliazzi, presidente Legambiente Liguria, Romolo Solari, presidente circolo Amici della Bicicletta Legambiente e Fiab Genova, e Sergio Gambino, assessore alla mobilità del Comune di Genova, per presentare dati sull’inquinamento atmosferico, le performance locali sui principali indicatori di mobilità urbana e le proposte concrete per trasformare il capoluogo genovese in una città più sostenibile entro il 2030.

Durante un flash mob alcuni attivisti hanno srotolato in piazza De Ferrari uno striscione con su scritto “Riduci la velocità, proteggi i pedoni”. Sotto il mirino il fatto che Genova sia una delle città con più incidenti e più vittime della strada. Questo, nonostante il tasso di motorizzazione di Genova sia tra i più bassi d’Italia (48 auto ogni 100 abitanti). Ma non si mettono in conto le moto. Preoccupano i dati: 8,4 incidenti ogni 1.000 abitanti, ben oltre l’obiettivo di meno di 2 fissato per il 2030, con vittime soprattutto tra pedoni e ciclisti.

Per quanto riguarda la qualità dell’aria, i principali inquinanti restano sotto i livelli di guardia. Ma per rispettare le direttive dell’OMS che entreranno in vigore nel 2030 è necessario ridurre ancora il biossido di azoto del 25% sulla media annuale.

A Genova la domanda per il trasporto pubblico è buona, ma la strada verso una mobilità più sostenibile è ancora lunga. Stefano Bigliazzi, Presidente Legambiente Liguria, commenta: “Ci sono altre problematiche: il numero delle corse e le corse serali. Bisognerebbe trovare finanziamenti con Trenitalia per permettere a chi si muove in orari serali di non prendere la macchina”. Mancherebbe inoltre una decisione verso la mobilità pubblica alternativa. Scelta vincente sarebbe il tram, adatto per le zone pianeggianti da Levante a Ponente. “Ma – continua Bigliazzi – ci vorrebbe il coraggio di abbandonare progetti dannosi, pericolosi e fallimentari come la Funivia lo SkyMetro. Il tram sarebbe il primo passo per diventare una città a misura d’uomo e non di macchina, con l’approccio parigino a “15 minuti”: comuni e quartieri dove tutti I servizi essenziali sono raggiungibili entro un quarto d’ora”.

Riguardo la possibilità per Genova di diventare Città a 30 km/h spiega: “Saremmo già soddisfatti se il Comune avesse il coraggio di portare avanti la proposta di mettere il limite a 30 km/h in tutte quelle strade cittadine che si stanno dimostrando più a rischio di incidente.” Secondo il Presidente dell’associazione ambientalista non sarebbe così complicato, tenendo presente che sulla base delle statistiche di Tom Tom City la velocità media calcolata a Genova per le macchine è di 28 km/h. “Bologna (e non solo, anche molte altre città che hanno fatto la stessa scelta) dimostra che questa scelta è molto pragmatica: serve a ridurre notevolmente i feriti e, lo scorso anno, addirittura ad escludere i decessi”.

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per il sovraindebitamento

Sull’obiettivo Genova 2030 si esprime anche Sergio Gambino, assessore alla mobilità del Comune di Genova, che sottolinea: “Le politiche tariffarie messe in campo con Amt hanno avuto molto successo, perché c’è stato un incremento dell’11% di utenza dell’autobus”. L’obiettivo è la diminuzione dell’inquinamento e la sostenibilità ambientale, anche con l’elettrificazione del trasporto pubblico.

Durante la conferenza stampa Romolo Solari, Presidente del Circolo Amici della Bicicletta e Fiab Genova, ha presentato un dossier che propone la riduzione sperimentale della velocità a 30km/h in nove strade di Genova, una per Municipio, con l’obiettivo di verificarne i risultati dopo un anno. Le strade sono state scelte sulla base degli investimenti di pedoni avvenuti nell’ultimo decennio. “Un caso emblematico – spiega Solari – è via Fereggiano, dove nel primo tratto, in dieci anni, ci sono stati ben 56 investimenti di pedoni. Secondo il report sugli Incidenti Stradali 2023 di ACI-ISTAT, la velocità eccessiva è uno dei principali fattori, con gravi conseguenze per i pedoni. A 30 km/h, l’impatto con un pedone paragonabile a una caduta dal primo plano di un edificio, con una probabilità di sopravvivenza del 90%. Aumentando la velocità a 50 km/h, la gravità delle lesioni aumenta significativamente”. Inoltre, il dossier suggerisce diverse misure per far rispettare nuovi limiti di velocità: educazione stradale, installazione di strumenti di protezione come i cuscini berlinesi e gli attraversamenti rialzati e l’invio di più agenti nelle strade per contrastare i comportamenti scorretti.

Riguardo al dossier Gambino commenta: “Bisogna calarlo su una città molto complessa come Genova, su cui già tantissimo si sta facendo per migliorare la qualità della viabilità e soprattutto per renderla più sicura.” L’obiettivo è sempre morti 0, ma ricorda i progressi fatti grazie alle politiche messe in atto, che hanno permesso dal 2017 a oggi di dimezzare i morti sulle nostre strade.



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