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l’Europa si confronta con le sue politiche


In un momento cruciale per il settore vitivinicolo europeo, si svolgerà un importante incontro in Italia. In occasione degli Stati Generali del Vino, l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, ha organizzato un evento per discutere le politiche dell’Unione Europea legate a questo settore. Il programma prevede interventi di esponenti politici di primo piano, esperti del settore e un focus su temi chiave come competitività, export e turismo enogastronomico.

Un programma ricco di interventi e relazioni

L’evento dedicato al settore vitivinicolo avrà luogo presso l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia e vedrà la partecipazione di autorevoli relatori. A inaugurare la giornata saranno gli interventi della Vicepresidente del Parlamento europeo, Antonella Sberna, e del Ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. La lista degli oratori comprende figure rilevanti come gli eurodeputati Herbert Dorfmann, Dario Nardella, Camilla Laureti, Nicola Procaccini, Raffaele Stancanelli e l’ex europarlamentare, Paolo De Castro. A livello regionale, interverranno anche Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, Roberta Angelilli, Vicepresidente della Regione Lazio, e Sabrina Alfonsi, Assessora all’agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale. Introduzioni e saluti saranno forniti da Carlo Corazza, direttore dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, e Claudio Casini, direttore della Commissione europea in Italia.

Durante l’evento si susseguiranno panel tematici con esperti del settore e rappresentanti delle istituzioni, dove si approfondiranno questioni fondamentali per il futuro del vino in Europa. Tematiche come la regolamentazione delle Denominazioni di Origine Protetta , Indicazioni Geografiche Protette e la sostenibilità nella viticoltura, saranno oggetto di discussione. Altre questioni importanti riguarderanno le strategie per promuovere l’export e l’internazionalizzazione del vino europeo, accompagnate da un’analisi del contributo della filiera vitivinicola al turismo locale e al recupero di territori meno frequentati. L’evento sarà moderato dalla giornalista Carolina Sardelli, di Tgcom24 – Mediaset.

Un settore vitivinicolo di fondamentale importanza per l’Unione Europea

Il settore vitivinicolo continua a rappresentare uno dei punti di forza della politica agricola comune dell’Unione Europea. Con una produzione annua che supera i 160 milioni di ettolitri, l’UE guida il mercato mondiale, contribuendo a quasi la metà della superficie vitata globale e a una fetta significativa sia della produzione che del consumo di vino. Complessivamente, il settore coinvolge più di 3,2 milioni di ettari e circa 2,5 milioni di aziende vinicole, fornendo oltre 3 milioni di posti di lavoro diretti, con un ulteriore impatto su posti di lavoro indiretti lungo l’intera filiera.

Le nazioni europee che spiccano per produzione vitivinicola, come Italia, Francia e Spagna, continuano a mantenere una posizione preminente, producendo insieme quasi il 50% del vino globale. Oltre al valore economico, il vino è anche un elemento distintivo del patrimonio culturale e paesaggistico di molte regioni italiane e europee, contribuendo attivamente al turismo enogastronomico e all’affermazione delle tradizioni locali.

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Le politiche europee in materia di agricoltura regolano il mercato del vino attraverso le Organizzazioni comuni di mercato che stabiliscono norme e misure di sostegno. Il nuovo regolamento del 2024 sulle Indicazioni Geografiche Protette ha come obiettivo principale quello di migliorare la tutela di oltre 1.610 vini certificati, includendo circa un terzo di questi prodotti provenienti dall’Italia.

L’impatto delle nuove normative e le sfide future

L’industria vinicola italiana si conferma la prima al mondo per produzione con 49,7 milioni di ettolitri nel 2024, mantenendo un attivo nell’export che supera i 7 miliardi di euro. Il settore gioca un ruolo cruciale nell’economia delle regioni rurali più fragili, diventando un simbolo del “Made in Italy”. Con una tradizione secolare, il vino italiano è altamente riconosciuto per la sua qualità.

Dal 1 gennaio dell’anno scorso, l’imposizione di informazioni dettagliate sui valori nutrizionali e sugli ingredienti sulle etichette dei vini venduti nell’Unione Europea ha suscitato preoccupazioni. Questa norma, mentre promuove la trasparenza, potrebbe anche minacciare l’immagine del vino a livello europeo. È fondamentale trovare un equilibrio tra le esigenze di trasparenza del consumatore e le necessità commerciali del mercato unico europeo.

In un contesto in continua evoluzione e caratterizzato da pressanti sfide legate alla sostenibilità, alla competitività e alla necessità di una regolamentazione uniforme, il rafforzamento del settore vinicolo è essenziale. È necessario promuovere un dialogo costruttivo tra i vari livelli decisionali, dagli europei ai nazionali fino agli operatori del settore. Solo così sarà possibile affrontare con successo le sfide attuali e valorizzare il potenziale del comparto vitivinicolo nell’economia europea.





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