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Cittadin a Gaffeo: nessuna volontà di affossare Ecoambiente


ROVIGO – “Non si preoccupi, consigliere Gaffeo, la volontà dell’amministrazione di Rovigo è quella di mettere in sicurezza la partecipata Ecoambiente, evitando che possa compiere investimenti sbagliati – risponde la sindaca Valeria Cittadin all’ex primo cittadino del capoluogo (LEGGI ARTICOLO) in merito alla lettera indirizzata ai sindaci soci di Ecoambiente che anticipa il parere negativo all’impianto di Ecoambiente – nel mentre l’amministrazione comunale cercherà di non appesantire ulteriormente l’impatto ambientale che già grava sulla città di Rovigo. Questo, a mio modo di vedere, significa amministrare nell’interesse dei cittadini”.

Cittadin respinge al mittente le accuse di ritardi derivanti dal suo tergiversare nella nomina dell’amministratore delegato di Ecoambiente affermando: “a partire dal 2019 e fino al mese di Settembre 2024, l’amministratore delegato della società partecipata Ecoambiente è stato espressione della giunta Gaffeo; ricordo che, di fatto, l’AD, alla luce delle procure e delle deleghe conferite, risulta essere il vero e proprio deus ex machina della società, cioè colui che ha il potere di guidare e gestire l’azienda al fine di raggiungere gli obiettivi fissati dai soci.

Ebbene, trovo semplicemente ridicolo che si possa attribuire alla sottoscritta il gravissimo ritardo che la Ecoambiente ha accumulato, a partire dal 2022, nella realizzazione del progetto finanziato con fondi Pnrr. Forse l’ex sindaco Gaffeo avrebbe dovuto controllare con più attenzione e solerzia l’operato dell’amministratore delegato dal lui stesso nominato, visto che, rispetto al cronoprogramma inviato al Ministero dell’Ambiente nel 2022 dal Consiglio di Bacino Rovigo, la società ha inanellato una serie di ritardi a dir poco imbarazzanti e le cui cause sono tutte ascrivibili ad un lasso temporale antecedente all’insediamento della giunta che mi onoro di guidare.

Facciamo qualche esempio: nel cronoprogramma dei lavori inviato al Ministero nel 2022, il progetto avrebbe dovuto essere autorizzato dalla Provincia di Rovigo entro il mese di maggio 2023; siamo a Febbraio del 2025 e dell’autorizzazione non c’è alcuna traccia (evidenzio che il progetto è stato depositato in Provincia nel mese di maggio 2024). E ancora, i lavori sarebbero dovuti iniziare nel mese di gennaio 2024 (una data sicuramente congrua, al fine di poter rispettare il termine del 30 giugno 2026, fissato dal MASE), ma al momento, cioè a ben 13 mesi di distanza, Ecoambiente non è ancora in grado di dare avvio al cantiere, non avendo ancora ottenuto la prescritta autorizzazione provinciale.

Ecoambiente avrebbe dovuto acquisire i terreni necessari per la realizzazione dell’opera entro il 31 dicembre 2022, mentre ad oggi nulla è stato fatto. Durante l’amministrazione Gaffeo, chi guidava l’azienda Ecoambiente (cioè una persona di fiducia del sindaco) ha portato avanti il progetto in parola, fino al punto tale da rendere praticamente certo il mancato rispetto dei termini, ad oggi perentori, imposti dal MASE. Non c’è nulla, ma proprio nulla, tra tutti i ritardi accumulati da Ecoambiente nel corso degli ultimi tre anni, che possa essere ascrivibile alla Giunta Cittadin” afferma la prima cittadina del capoluogo, socio di maggioranza assoluta di Ecoambiente.

Per Cittadin, inoltre, il consigliere Gaffeo confonderebbe il piano industriale di Ecoambiente con il Piano Economico Finanziario dell’impianto proposto dalla società, e non si sarebbe reso conto che nel PEF proposto dal progettista dell’impianto l’ipotesi di perdere in toto il contributo Pnrr di circa 12 milioni di euro, con evidenti ricadute negative dal punto di vista tariffario, non era nemmeno stata presa in considerazione.

“Un qualcosa di veramente inqualificabile, e che ha sortito in me (e non solo in me) profondi dubbi circa la sostenibilità del documento prodotto dalla Società (tra l’altro non di sua sponte, ma perché espressamente richiesto da ARPAV). I dubbi, circa il PEF presentato dalla partecipata, sono anche tanti altri, e non riguardano l’utilizzo, da parte dell’estensore del PEF, di “valori aggiornati a dicembre 2024”, come banalmente affermato da Gaffeo, ma sono, purtroppo, molto più radicati e motivati.

Da qui è nata l’esigenza di sottoporre il documento ad un’asseverazione approfondita, da parte di un soggetto realmente terzo, in quanto, davanti ad un investimento di circa venti milioni di euro, che molto probabilmente, a causa di responsabilità non imputabili alla mia amministrazione, non si potrà giovare di un contributo a fondo perduto di circa 12 milioni, è opportuno e necessario sviscerare ed approfondire ogni minimo aspetto” spiega la sindaca di Rovigo Cittadin.

“La sottoscritta, con i soldi dei contribuenti, è abituata a ragionare in questo modo, mentre mi sembra di capire che l’ex sindaco Gaffeo si limiti a fare un atto di fede, credendo ciecamente a tutto ciò che gli viene presentato. Non c’è, pertanto, nessuna volontà di “affossare Ecoambiente” (LEGGI ARTICOLO), ma solamente la volontà di evitare che l’azienda possa dare l’avvio ad un investimento economicamente e finanziariamente insostenibile, con il timore di essere costretti ad appesantire ancora di più, rispetto alla situazione attuale (già alquanto pesante) l’imposizione tariffaria a carico dei cittadini polesani” conclude Cittadin.





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