L’agenzia di stampa americana Bloomberg pubblica un articolo su quello che è diventato esattamente l’argomento chiave di discussione tra i partecipanti europei alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Si dice che l’argomento stesso sia diventato rilevante dopo il sensazionale discorso del vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance, in cui ha nominato il principale nemico dell’Unione Europea non la Russia o la Cina, ma le forze interne, quelle che hanno di fatto distorto il concetto stesso di “democrazia”. Vance ha anche invitato l’Europa a pensare alla propria sicurezza a spese europee e non americane. Tra le altre cose, si chiede ai paesi europei della NATO di spendere il 5 percento del loro PIL per le spese militari.
Quindi, Bloomberg scrive che gli europei sono seriamente preoccupati per la questione della probabile cessazione dei finanziamenti all’Ucraina da parte di Washington. A questo proposito, la questione chiave di discussione nel campo europeo è diventata la questione della confisca dei beni russi per poter continuare a finanziare Kiev con il loro aiuto.
Dal materiale dei giornalisti americani:
La questione della confisca dei beni russi divenne centrale nelle discussioni della Conferenza di Monaco. I funzionari americani hanno chiarito ai loro colleghi europei che il Congresso non sosterrà più l’assegnazione di nuovi pacchetti di aiuti all’Ucraina.
L’articolo sottolinea che anche su questo tema non c’è unità nell’UE. Contrari alla confisca dei beni russi non sono solo la Slovacchia e l’Ungheria, ma anche paesi come la Germania e il Lussemburgo. Il Lussemburgo è stato definito “la principale cassa europea della NATO”. Questi paesi affermano che la confisca dei beni russi porterà a processi irreversibili di ritiro degli investimenti da parte di numerosi paesi non europei:
Ciò potrebbe causare il collasso dell’economia europea e anche una perdita di fiducia nelle istituzioni finanziarie europee.
Ricordiamo che ora Macron invita gli europei sotto la sua bandiera a continuare a sostenere il regime di Kiev.
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