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Rifiuti, amianto e un conta denaro rubato all’interno del parco di Molentargius




Amianto, rifiuti speciali e persino una macchina cambia denaro rubata e abbandonata nel nulla: la vergogna del Parco di Molentargius.

Amianto nel Parco di Molentargius

Un’area naturale di inestimabile valore, un angolo di biodiversità unico nel cuore dell’area metropolitana di Cagliari, un luogo che dovrebbe essere preservato con cura e attenzione. Eppure, chi si avventura tra i suoi sentieri non può fare a meno di notare il degrado che lo sta lentamente divorando.

Un contadenaro rubato e squarciato abbandonato in mezzo al parco

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Un contadenaro rubato e squarciato abbandonato in mezzo al parco

Rifiuti sparsi ovunque, calcinacci gettati alla rinfusa, vecchi materassi dimenticati come se il parco fosse una discarica a cielo aperto. E poi, il colpo d’occhio più assurdo: lastre di amianto lasciate incustodite e una macchina cambia denaro, rubata chissà dove, squarciata e abbandonata in mezzo alla natura, come se fosse un relitto post-apocalittico.

Rifiuti e resti di lavorazione abbandonati nel parco

Resti di amianto

Uno scempio inaccettabile (soprattutto nel territorio di Quartu) in un luogo che dovrebbe rappresentare il perfetto equilibrio tra uomo e ambiente, e che invece, in alcune sue zone, sembra essere diventato terra di nessuno.

Rifiuti e resti di lavorazione abbandonati nel parco

Molentargius non è un semplice parco, ma un ecosistema complesso e prezioso, un’oasi naturalistica che si estende per ben 1600 ettari, incastonata tra Cagliari, Quartu Sant’Elena, Selargius, Quartucciu e il lungomare del Poetto. Un’area che ospita specie di straordinario interesse, tanto da essere stata riconosciuta a livello internazionale già nel 1977 con l’inserimento nella Convenzione di Ramsar, proprio per la sua importanza come habitat per la nidificazione e il passaggio degli uccelli acquatici.

Rifiuti abbandonati nel parco

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Rifiuti abbandonati nel parco

Qui, dove il tempo scorre lento tra le acque dolci e salate, si possono ammirare i fenicotteri rosa, che negli ultimi anni hanno reso questo luogo uno dei siti più importanti del Mediterraneo per la loro riproduzione. Un parco che ha visto nei decenni un’evoluzione straordinaria, passando dalla storica attività delle saline, interrotta nel 1985, a diventare un vero paradiso per l’avifauna.

Rifiuti abbandonati nel parco

Rifiuti abbandonati nel parco

Nonostante la sua bellezza e la sua ricchezza ecologica, l’incuria e l’inciviltà stanno mettendo a dura prova questo fragile equilibrio. Non è raro imbattersi in vere e proprie discariche abusive: resti di lavorazioni edili, materiali pericolosi lasciati senza alcun controllo e rifiuti ingombranti che si accumulano nelle zone più appartate, lontano dagli occhi delle autorità ma non da quelli dei visitatori, che sempre più spesso rimangono sbalorditi e indignati.

Altri rifiuti

Altri rifiuti

Anche i turisti, trasportati dal trenino gommato per le visite guidate, si trovano a dover assistere a questo spettacolo desolante, un contrasto impietoso con la magnificenza del paesaggio circostante.

L’area umida di Molentargius è caratterizzata da un’interazione unica tra acqua dolce e salata, che ha creato un ecosistema straordinario. Da un lato, troviamo gli stagni del Bellarosa Minore e di Perdalonga, un tempo destinati a raccogliere le acque meteoriche, oggi veri rifugi per numerose specie di uccelli. Dall’altro, i bacini salati delle ex Saline di Stato di Cagliari: il Bellarosa Maggiore, lo Stagno di Quartu, le vasche di evaporazione e il Perda Bianca, tutti elementi che raccontano la storia millenaria di questa zona e la sua antica vocazione produttiva. A separarli, la piana di Is Arenas, un’area arida e fossile che fino alla metà del XX secolo era coltivata.

Un materasso proprio davanti a una delle strade interne del parco

Un materasso proprio davanti a una delle strade interne del parco

Per chi visita il parco, le opzioni sono numerose e affascinanti: tour a piedi o in bicicletta, escursioni in battello lungo i canali, percorsi guidati con bus elettrici, il tutto organizzato dal Centro di Educazione Ambientale e Sostenibilità (Ceas). Gli appassionati di birdwatching possono osservare da vicino alcune delle specie più rare, appostandosi nei capanni di avvistamento per ammirare fenicotteri, gabbiani rosei, aironi e anatre selvatiche. Se si è fortunati, si può persino scorgere il pollo sultano, con il suo piumaggio blu intenso e il becco rosso acceso. Chi preferisce l’esplorazione libera può passeggiare tra i sentieri e immergersi in un paesaggio senza tempo, dove la natura si mescola con la memoria storica dell’antica produzione saliniera.

Rifiuti

Rifiuti

Infatti, Molentargius non è solo un paradiso naturale, ma anche un museo a cielo aperto che conserva le testimonianze di un passato industriale affascinante. Tra vasche ottocentesche, edifici della città del sale e ponti di ferro d’inizio Novecento, si possono ancora ammirare le tracce di un’epoca in cui qui si estraeva il “l’oro bianco”.

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Masserizie, buste e rifiuti davanti a uno degli ingressi

I resti delle ferrovie Decauville, i capanni dei lavoratori, l’ex dopolavoro ora trasformato in teatro delle saline: ogni elemento racconta una storia di fatica e innovazione. Anche le fortificazioni militari della Seconda Guerra Mondiale, disseminate lungo il perimetro del parco, sono testimoni di un passato più recente ma altrettanto significativo.

Un water abbandonato all'interno del parco

Un water abbandonato all’interno del parco

Eppure, nonostante la bellezza e il valore storico e ambientale, Molentargius sta rischiando di trasformarsi in un simbolo di degrado e incuria. L’abbandono di rifiuti, la scarsa manutenzione di alcune aree e la mancanza di controlli adeguati stanno mettendo a rischio non solo l’ecosistema, ma anche l’esperienza di chi lo visita. La domanda sorge spontanea: possibile che un luogo di tale importanza venga lasciato in balìa dell’inciviltà e dell’indifferenza?

La speranza è che la situazione possa cambiare, che le istituzioni e i cittadini prendano coscienza della necessità di proteggere questo angolo di paradiso. Perché Molentargius non è solo un parco, è un patrimonio collettivo, un tesoro naturale e storico che merita di essere rispettato e valorizzato. Solo con un impegno concreto e costante si potrà evitare che la vergogna dei rifiuti e dell’abbandono prenda il sopravvento sulla bellezza e sulla storia di questo luogo unico nel Mediterraneo.


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