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STREET PARADE 2024 / 2, GLI INTERVENTI IN CONSIGLIO — Sito Ufficio Stampa Comune di Modena


“Per un giorno, migliaia di giovani hanno avuto la possibilità di esprimere le proprie idee danzando e ricordando a tutti che si può protestare compiendo un atto di gioia. Non ci sono stati problemi di ordine pubblico; 5mila persone si sono comportate in modo impeccabile dimostrando che del ddl Sicurezza non c’è bisogno”, ha affermato Laura Ferrari (Alleanza Verdi-Sinistra) dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza dell’interrogazione sulla Street Parade. La consigliera riferendosi al ddl Sicurezza lo ha quindi definito “demagogico, con il solo obiettivo di aumentare il consenso e l’unico effetto di alimentare il conflitto sociale”.

Per il Partito democratico Alberto Bignardi tornando sul decreto ha parlato di “una coperta corta che non dà risposte ai problemi sociali”, mentre la manifestazione ha significato “partecipazione e inclusione”. Il consigliere, “sostenendo il diritto dei cittadini ad esprimersi”, ha evidenziato “l’attenzione posta nell’iter organizzativo che ha visto ridurre e modificare il percorso rispetto all’anno precedente per diminuire impatto ambientale e disagi per i cittadini”. E ha proposto di “creare un protocollo condiviso per la gestione dei grandi eventi urbani valorizzando la partecipazione dei cittadini”. Anche per Stefano Manicardi “non si può non parlare della manifestazione senza ricordare l’oggetto della protesta: un ddl che limita le libertà personali” e “ricorda il modus operandi di vecchi regimi. Non è così che si coltiva il rispetto della legalità, lavoriamo invece perché i giovani siano messi nelle condizioni di esprimere le proprie idee con il dialogo”, ha affermato. E Federica di Padova rivolta all’opposizione: “Non possiamo permettere che pregiudizi o episodi singoli di balordi possano inquinare tutto l’evento”. Tracciando invece un bilancio in termini di “coordinamento per la sicurezza dei partecipanti e rispetto della città”, la consigliera ha espresso “soddisfazione per il contribuito costruttivo dato dall’amministrazione comunale all’organizzazione della parata che incarna i valori della libertà di espressione e della cultura musicale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli spazi pubblici” e ha sollecitato a “continuare il dialogo con gli organizzatori per garantire il costituzionale diritto a manifestare e il necessario e doveroso rispetto delle regole e della legalità”.

“La manifestazione è stata invece un manifesto dell’illegalità, alla droga e a manifestare contro il Governo” secondo il capogruppo di Fratelli d’Italia, Luca Negrini che ha definito il decreto Sicurezza “mai come adesso necessario”, prima di sottolineare anche aspetti come la “mancanza del pagamento della concessione di suolo pubblico per l’installazione di bagni chimici al Parco Ferrari, risultante da richiesta accesso atti al Settore Ambiente, il consumo di droghe durante la manifestazione e la scarsa informazione ai cittadini sulla rimozione delle auto lungo il percorso. Il consigliere ha anche detto di aver ottenuto parte delle risposte fornite dall’assessora con un accesso atti alla Prefettura, richiesta che invece lo scorso anno non aveva avuto esito positivo. Sui medesimi punti ha insistito Ferdinando Pulitanò precisando: “Altrimenti decidiamo che chi manifesta contro il Governo può non pagare l’occupazione del suolo pubblico e andare contro le norme che Stato e Comune si sono dati. Siamo tutti per la legalità, ma qui la domanda è: ritenete normale i modi in cui è stata organizzata questa manifestazione?”. Elisa Rossini ha parlato di “mentalità ideologica” precisando: “Dalla sinistra ogni manifestazione contraria al Governo è giustificata, qualsiasi siano le modalità in cui si svolge, anche quando si fa uso di stupefacenti per strada e di alcolici da parte di minori” e ha invitato i cittadini a “fare un’azione di risarcimento danni nei confronti dell’organizzazione che non ha pagato l’occupazione di suolo per i bagni chimici”.

Andrea Mazzi (Modena in Ascolto) ha insistito “sull’importanza del rispetto della legalità e delle regole, mentre la disobbedienza civile è altra cosa e ha altre conseguenze”, proponendo inoltre che il Comune si faccia parta attiva e segnali alla Questura quando mancano autorizzazioni”.

L’interrogante Bertoldi, che si è detto insoddisfatto della risposta, ha parlato di “un rave party itinerante con poco di politico, che ha danneggiato commercianti e cittadini: la città tremava, il volume era spaventoso”; e ha suggerito “non di vietare ma di ripensare la manifestazione consigliando un percorso meno impattante e un limite al rumore, se i ragazzi vogliono ballare o manifestare”.

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