Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
#finsubito
#finsubito video
Agevolazioni
Asta
Bandi
Costi
Eventi
Informazione
manifestazione
Sport
Vendita immobile

Mutuo asta 100%

Assistenza consulenza acquisto in asta

Certa Stampa – CONSUMARE SENZA CONSUMARSI / IL REBUS DELLE ETICHETTE ALIMENTARI


Il 25 novembre 2024, la Corte dei conti europea (CCE) ha pubblicato una relazione (1) che mette in luce le carenze dell’attuale sistema di etichettatura dei prodotti alimentari nell’Unione Europea.
Secondo i revisori dei conti dell’UE, infatti, la mancanza di un quadro normativo aggiornato e coerente ha portato a una proliferazione di etichette e indicazioni, rendendo difficile per i consumatori fare scelte informate.

La relazione della CCE sottolinea come l’etichettatura degli alimenti, se ben strutturata, possa essere uno strumento prezioso per aiutare i consumatori a seguire un’alimentazione sana ed equilibrata. Tuttavia, il sistema attuale presenta “notevoli lacune” che ne compromettono l’efficacia.

Per colmare queste lacune, sono state sviluppate diverse iniziative volontarie, come Nutri-Score, NutrInform Battery e Keyhole. Tuttavia, anziché semplificare la situazione, questi sistemi hanno contribuito a creare ulteriore confusione tra i consumatori.

“I consumatori sono semplicemente persi”, ha dichiarato Keit Pentus-Rosimannus, membro della CCE. La coesistenza di molteplici sistemi di etichettatura, ognuno con significati e obiettivi diversi, rende difficile per i consumatori orientarsi e fare scelte consapevoli.

La mancanza di chiarezza non riguarda solo le etichette nutrizionali, ma anche le indicazioni ambientali, gli slogan e i termini vaghi come “fresco”, “naturale” e “senza antibiotici”. Molti di questi rischiano di indurre in errore i consumatori, portando le aziende alimentari a presentare i loro prodotti come più sani o ecologici di quanto non siano in realtà.

Le norme dell’UE in materia di etichettatura degli alimentari sono obsolete e presentano, dunque, numerose lacune. Basti pensare che il principale quadro normativo, il regolamento sulle informazioni alimentari ai consumatori, non è stato aggiornato dal 2011.

Carta di credito con fido

Procedura celere

I tentativi di modernizzare queste regole si sono arenati soprattutto a causa di resistenze politiche e interessi nazionali. Un esempio è il Nutri-Score, un’etichetta nutrizionale molto diffusa che ha incontrato l’opposizione di alcuni Stati membri, e che vede in prima fila proprio l’Italia.

Vale la pena soffermarsi su questo rifiuto dell’Italia all’adozione del NutriScore, fortemente osteggiato dall’attuale presidente del Consiglio Giorgia Meloni che già in campagna elettorale aveva definito tale sistema come “assurdo”, “discriminatorio” e “penalizzante” per i prodotti italiani. Prodotti come il prosciutto di Parma, il gorgonzola o il parmigiano reggiano sarebbero classificati, infatti, con le lettere D o E.
A tal proposito, tuttavia, è necessario precisare che per tutte le carni stagionate e i formaggi grassi e salati, la lettera in realtà indicherebbe solo che questi alimenti vanno consumati con moderazione. Al contrario, per il governo italiano ciò è inaccettabile, in quanto produrrebbe un declassamento di alcuni tra i prodotti simbolo della gastronomia italiana ed un evidente attacco della Dieta mediterranea.

La questione dell’etichettatura Nutri-Score, il sistema francese che classifica gli alimenti in base alla loro qualità nutrizionale, non rappresenta a quanto pare unicamente una questione di difesa dei prodotti locali, ma sembra coinvolgere interessi economici importanti, considerato che in Italia il settore agroindustriale, rappresentato da Federalimentare, incide per l’8% sul prodotto interno lordo (PIL) nazionale, e tra le aziende più importanti spicca la Ferrero, azienda che si è fortemente opposta al Nutri-Score fin dalle prime discussioni sull’introduzione di tale sistema in Francia, rifiutandosi di inserirlo sulle confezioni dei suoi prodotti, in particolare sulla Nutella.
“Con la giustificazione di proteggere la Dieta mediterranea, la Ferrero fa pressioni sottobanco. Ufficialmente l’azienda dice di essere disposta a trovare una soluzione e di voler aiutare le persone a mangiare meglio, ma la realtà è che la maggior parte dei suoi prodotti saranno giudicati negativamente dal sistema di etichettatura” così afferma Melissa Mialon, specialista in conflitti di interesse in tema di salute pubblica presso il Trinity College di Dublino (2).

Il clima europeo è decisamente teso, ma nonostante le difficoltà, la CCE esorta l’UE ad agire rapidamente per porre fine a questa situazione di incertezza e confusione. I gruppi di difesa dei consumatori, come il BEUC, chiedono a gran voce un’etichetta nutrizionale unificata sulla parte anteriore della confezione, in modo da aiutare i consumatori a fare scelte più sane (3).

La Commissione europea ha riconosciuto la necessità di regole più severe per proteggere i consumatori da indicazioni fuorvianti, ma non ha ancora presentato proposte concrete per aggiornare il regolamento sulle informazioni alimentari ai consumatori.

Nel frattempo, il Commissario europeo per l’agricoltura e l’alimentazione, Christophe Hansen, ha auspicato un “esercizio di razionalizzazione” per migliorare la coerenza dell’etichettatura e rafforzare la fiducia dei consumatori (4).

In conclusione, la relazione della CCE mette in evidenza l’urgente necessità di una riforma del sistema di etichettatura dei prodotti alimentari nell’UE, per consentire ai consumatori un accesso a informazioni chiare, complete e affidabili per poter fare scelte alimentari consapevoli e tutelare la propria salute.

(1) Fonte Il Fatto alimentare: Relazione CCE 25/11/2024:
(3) Fonte www.beuc.eu (
(4) Fonte Euronews:

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Cessione crediti fiscali

procedure celeri