Dopo 300 anni la sacra reliquia trasferita nella chiesa di Santi Teonisto a Campocroce di Mogliano Veneto.
MOGLIANO VENETO (TV). La reliquia di Santa Pulcheria è da sempre parte fondamentale della religiosità della comunità di Mogliano Veneto.
Le sacre vestigia della Santa hanno un rilevante valore religioso e culturale, valutato dalla stessa Soprintendenza delle Belle Arti di Venezia come potenziale interesse archeologico statale e antropologico.
Due importanti storici locali Don Giuseppe Polo e il prof. Giuseppe Venturini attestano, nella pubblicazione “Invito alla storia di Mogliano”, che l’autenticità della reliquia era già avvenuta ad opera dei Vescovi di Treviso nel 1674,1757 e 1799, documentando così un riferimento storico importante per il territorio.
La reliquia di Santa Pulcheria era conservata da secoli nella chiesetta settecentesca della villa Rigamonti, a Campocroce, un interessante complesso purtroppo da anni abbandonato ed oggetto di numerosi atti vandalici che avevano preso di mira il luogo di culto ed i suoi arredi sacri.
I cittadini si sono preocccupati per l’integrità della salma e l’intera comunità di Campocroce, insieme all’amministrazione, si è mossa per mettere in sicurezza questo prezioso resto del corpo della santa. Da sempre la reliquia nella chiesetta della villa Ripamonti era tappa delle “rogazioni”, processioni di buon auspicio per il raccolto, a lei si affidavano i contadini affinché portasse la pioggia nei periodi di siccità.
Per la traslazione è stato fondamentalel’intervento dello Studio Legale Michielan di Mogliano Veneto per la messa in sicurezza del bene nella chiesa di Santi Teonisto e compagni martiri di Campocroce.Dopo un attento restauro, sabato 10 settembre 2022 le reliquie di Santa Pulcheria, sono state trasferite con una toccante cerimonia ed ora sono esposte alla venerazione di tutti i fedeli.
La storia di Santa Pulcheria
Nata nel 399 d.C. a Costantinopoli, capitale dell’Impero Romano d’Oriente, Pulcheria rimase orfana a soli nove anni. Fu il nonno, Teodosio il Grande a dividere l’impero tra i due figli, Onorio e Arcadio.
Al secondo, padre di Pulcheria, venne affidato il comando della parte orientale, fino alla sua morte. Fu Pulcheria a reggere l’impero, fino alla raggiunta maggiore età del fratello Teodosio II. Ella divenne ben presto stimata e famosa anche per la sua religiosità. Alla morte del fratello, per restare al trono, Pulcheria fu obbligata dalle leggi dell’epoca, a sposare Marciano, il nuovo imperatore; dietro promessa di veder rispettata, però, la propria castità. Prima della sua morte, avvenuta presumibilmente nel 452 o 453, Pulcheria si dedicò strenuamente alla carità e a edificare importanti chiese.
La Santa riposava nella basilica imperiale dei Santi Apostoli, a Costantinopoli, in un’urna di porfido rosso, insieme al marito, venerata già da San Gregorio Magno. E’ venerata come santa dalla Chiesa cattolica, che la ricorda il 10 settembre, e da quella ortodossa.
Le sue spoglie furono presumibilmente spostate nel 1204 dai crociati o addirittura vendute dagli islamici dopo la distruzione del luogo di sepoltura. Nel 1672, le reliquie di santa Pulcheria vennero prelevate dalle catacombe romane di Santa Priscilla, per essere cedute dal cardinale Gaspare Carpegna alla facoltosa famiglia veneziana dei Donà delle Rose.
Alla distruzione dei loro possedimenti, che conservavano le reliquie, queste furono spostate nel 1799 nel piccolo oratorio di villa Coletti Rigamonti, a Campocroce, dove sono state venerate fino alla chiusura e al totale abbandono del complesso. Nel 1964 gli edifici furono acquistati dagli Istituti Riuniti di Ricovero di Treviso.
La chiesa di San Teonisto
La chiesa di San Teonisto e Compagni Martiri è la parrocchiale di Campocroce, La prima citazione del luogo sacro è contenuta in una pergamena datata 1043, in cui la “chiesa di San Teonisto di Campocroce con un’estensione di 20 campi” veniva donata all’abbazia di Mogliano. La condizione di cappella dipendente dal cenobio è confermata in un documento del 1077.
Dell’edificio originale rimangono un fregio con archeggiature archiacute a coronamento delle pareti laterali, tracce di una finestra gotica e i resti di un grande affresco sulla parete esterna meridionale, raffigurante San Cristoforo protettore dei viandanti (e non a caso rivolto alla strada).
La facciata, progettata dall’ingegnere Alvise Motta, è del 1903.Molto interessanti all’interno i dipinti e gli affreschi.
Ora, dopo il restauro e la sistemazione in modo appropriato della cassa di legno nera contenente le spoglie, Santa Pulcheria riposa finalmente in pace, tra i tesori artistici della parrocchiale, circondata dalla religiosità dei fedeli.
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