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NO TAV * TRENTO – SIMPOSIO: BONFANTI, «MONITORAGGIO INTEGRATO AMBIENTE SALUTE IN VICINANZA DI SITI CONTAMINATI”, OCCASIONE IMPORTANTE»


16.19 – martedì 18 febbraio 2025

Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Simposio: un’occasione importante. Fortemente voluto dalla Commissione Ambiente dell’ Ordine dei Medici, “subito” dal Comune di Trento (al quale era stato proposto almeno un anno fa) e dall’ Osservatorio per l’Ambiente e la Sicurezza sul Lavoro, si terrà mercoledì 19 febbraio 2025, presso la sala degli Affreschi della Biblioteca Comunale, il Simposio internazionale su “Monitoraggio Integrato ambiente salute in vicinanza di siti contaminati”.

La sensazione che sia un’ occasione subita da Comune e Osservatorio e che i risultati dell’ incontro difficilmente troveranno pratica applicazione trapela da più situazioni… La sala scelta per l’incontro si presta più ad un convivio fra conoscenti che ad ospitare un evento partecipato, ad una settimana dall’ incontro non era ancora stato reso pubblico lo svolgimento degli interventi, i nomi dei relatori, gli orari dei lavori, per non dire poi dell’ invito mandato ai Comitati per la partecipazione alla Tavola Rotonda che concluderà l’ incontro nel quale, il coordinatore dell’ Osservatorio (dott. Robol) da prova pubblica di quanto sappia dell’ argomento e della reale scientificità dell’ organismo che coordina, parlando della esistenza a Trento Nord di “due Siti di Interesse Nazionale” interessati dal transito della circonvallazione ferroviaria.

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All’opposto il Simposio è una occasione particolarmente importante per la città di Trento e per la Provincia, non solo per la qualità dei relatori, ma soprattutto per le possibili conseguenze di un incontro di questo tipo, che riporta alla cronaca non solo la necessità e l’urgenza della bonifica delle aree del SIN di Trento Nord (ex Sloi, ex Carbochimica e rogge demaniali) dopo quasi 50 anni di inerzia delle politiche pubbliche, ma anche le conseguenze che i ritardi nella bonifica hanno prodotto sia dal punto di vista ambientale che sanitario.

I risultati delle analisi dei terreni e delle acque di falda, effettuate anche recentemente, evidenziano infatti un allargamento del perimetro del SIN che ora coinvolge, oltre alle originarie aziende inquinanti (SLOI e Carbochimica) anche la parte nord del quartiere di Cristo Re ed i terreni dell’ ex Scalo Filzi, fin davanti al complesso le Fornaci. Mentre, da una decina di anni a questa parte, la ricerca epidemiologica SENTIERI mette in evidenza che la presenza a Trento di aree contaminate da piombo tetraetile e da Idrocarburi Policiclici Aromatici è all’ origine di significative discordanze statistiche fra la città capoluogo ed il resto della Provincia circa i malati di cancro al colon retto o allo stomaco, di asma o relativamente alla ospedalizzazione giovanile.

L’Azienda Sanitaria non ha mai visto di buon occhio l’inchiesta epidemiologica SENTIERI (peraltro finanziata dal Ministero della Sanità) e non ha mai dato vita a quanto quella ricerca chiedeva, ovvero una vera e propria campagna di monitoraggio epidemiologico sul territorio (quartiere per quartiere a cominciare da quelli che confinano o costituiscono il SIN) che consentisse di quantificare e di contrastare i danni che la presenza di terreni fortemente sta producendo.

Dichiararsi incompetenti e non responsabili, minimizzare, negare, non approfondire (anche per non richiamare l’attenzione sulla propria negligenza!) è stata negli anni la linea seguita dalla pubblica amministrazione che ha invece favorito, anche con modifiche alla normativa urbanistica, le iniziative speculative dei proprietari delle aree fino a garantirne i livelli massimi di edificabilità in cambio di promesse sulla bonifica che non hanno mai avuto corso. Nonostante i lavori di realizzazione della inutile circonvallazione ferroviaria interessino proprio le aree del SIN e quelle dove il SIN si è allargato, dopo due anni dal loro inizio non esiste ancora un piano di rischio sanitario e di messa in sicurezza della popolazione nonostante questo sia stato chiesto a gran voce dalla popolazione in alcune assemblee pubbliche.

E’ stata addirittura necessaria una sentenza del Consiglio di Stato e la minaccia della nomina di un Commissario ad acta per costringere il Comune ad emettere una Ordinanza che imponga ai proprietari delle aree della ex SLOI la realizzazione di una barriera idraulica che impedisca la diffusione dell’ inquinamento da quell’area verso il quartiere di Cristo Re. Nulla invece è stato fatto per potenziare la micro barriera idraulica realizzata nel 2001 a sud della Carbochimica, il cui scarso funzionamento risulta evidente oltrechè dal sequestro da parte della Magistratura di circa metà dello scalo Filzi perché risultato inquinato anche dalla lettura dei dati dei piezometri posti attorno al SIN e più recentemente nella parte sud dell’ex scalo Filzi.

Al Simposio saranno presenti alcuni fra i più importanti esperti italiani ed europei in materia di bonifica e di monitoraggio di siti contaminati a cominciare dal dott. Martuzzi, redattore del parere dell’ Istituto Superiore di Sanità sulla recente richiesta dei proprietari della aree del SIN di realizzarvi una significativa speculazione urbanistica dentro la quale, guarda caso, trovava valorizzazione la realizzazione della circonvallazione ferroviaria di Trento. Parere che, unitamente alla relazione inviata da APPA,

ha costituito la base del rigetto della proposta dei proprietari da parte della Commissione Nazionale di Valutazione Ambientale. Nel suo parere, che non a caso abbiamo usato come sottotitolo del nostro recente convegno presso la sala di Rappresentanza della Regione, il dott. Marcuzzi metteva in evidenza i pericoli connessi all’ attuale pesantissimo inquinamento del SIN e proponeva una campagna di rilevamento soil gas per verificare che da quei terreni non si volatilizzassero inquinanti pericolosi per la salute delle popolazioni circostanti.

L’auspicio è che queste posizioni, a cui fino ad ora solo i comitati contro la circonvallazione hanno dato rilievo, divengano la linea di indirizzo della pubblica amministrazione archiviando un periodo di omissioni, di imbonimento e chiarendo che non esiste nulla di più errato e falso che affermare che la realizzazione della circonvallazione è la condizione per la bonifica di quelle aree. Avremo la possibilità insomma di capire (come peraltro risulta dalla esperienza di Fidenza) che i tempi della circonvallazione non sono e non possono essere i tempi della bonifica e che all’ opposto la realizzazione dello scasso e delle trincee per far transitare l’alta capacità ferroviaria saranno la tomba di qualsiasi vera bonifica di quei territori.

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Anche se molti sono gli elementi che fanno credere che sono già in moto plurime iniziative per ridurre il Simposio ad un incontro “accademico”, e che le sue risultanze saranno utilizzate, nella migliore delle ipotesi, come raccomandazione ai manovratori, la speranza è che si tratti di un momento in grado di contribuire ad una coscienza critica circa il modo come queste questioni sono state affrontare dalla pubblica amministrazione, un granello alla causa di chi mette al primo posto la salute e la qualità ambientale e non il profitto a tutti i costi.

 

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Elio Bonfanti, militante NO TAV



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