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Breve storia del tramonto dell’Europa


Tutti cercano, disperatamente, di intestarsi la pace fra Russia e Ucraina. Una pace, allo stato, improbabile e aleatoria. Tutti si accalcano come iene per divorare il cadavere di un paese distrutto. Ci sono in gioco gli interessi sulla ricostruzione dell’Ucraina, la delle sue terre rare, la ripresa dei rapporti commerciali con la Russia. Sino a pochi mesi fa, invece, prima delle elezioni presidenziali negli USA, tutti a soffiare sulla guerra, che doveva essere vinta sul campo, senza alcuna concessione alla Russia ma con l’aiuto economico e militare dell’Occidente. L’UE, in particolare, recitava la parte affidatale dagli USA di Joe Biden. Ora rischia di rimanere tagliata fuori da tutto e da tutti. Ma basterebbe mettere in fila i fatti per comprendere come quel che è successo si poteva evitare e come l’UE avrebbe potuto giocare un ruolo di primo piano nella pacificazione fra i due popoli. Proviamo a riassumere.

Quando gli USA, al tempo di Obama, decisero di destabilizzare l’Ucraina, investendo milioni di dollari per fomentare gli oppositori del presidente Janukovich, filorusso, l’UE non profferì parola. E neppure si offese quando Victoria Nuland (all’epoca incaricata USA in Europa), nella famosa telefonata del febbraio 2014 con l’ambasciatore USA a Kiev, ammise l’ingerenza degli USA in Ucraina, condendo il tutto con un bel “fuck the UE” (“l’Europa si fotta”). Tollerò, poi, che i neonazisti ucraini, a Odessa il 2 maggio 2014, trucidassero 42 ucraini filorussi che si erano riparati nella Casa dei Sindacati. Né mosse un dito quando l’Ucraina represse con la forza le rivolte della popolazione russofona delle sue regioni orientali. Pretese gli accordi di Minsk del 5 settembre 2014, che avrebbero dovuto arginare le violenze nel Donbass, pur sapendo che l’Ucraina li avrebbe disattesi. Sponsorizzò, il 9 dicembre del 2019, la comparsata con la quale Macron e la Merkel misero intorno a un tavolo Putin ed il neo eletto presidente ucraino Zelensky, filo occidentale. Appoggiò il capriccio USA di annettere l’Ucraina alla Nato e all’Europa, con il chiaro intento di minacciare la Russia. Così, per saggiare la reazione della Russia e, ove ci fossimo accorti che era ormai un rottame, darle una bella spallata per togliercela dai piedi e poi passare alla Cina, vero competitor degli USA.

Finse di preoccuparsi quando Putin riconobbe, nel 2022, le repubbliche filorusse orientali ed ammassò truppe sul confine con l’Ucraina. Macron non seppe far altro che volare a Mosca per convincere la Russia ad accettare di essere umiliata dalla NATO. Si indignò quando la Russia invase l’Ucraina. USA e UE illusero Zelensky con denaro ed armi. Politici e giornalisti dissero che c’era uno stato (la Russia) che aggrediva e c’era un altro stato (l’Ucraina) che veniva aggredito. Ma omisero di dire che c’era un’alleanza di stati (la NATO) che minacciava e c’era un altro stato (la Russia) che veniva minacciato. Sempre l’UE negò spudoratamente che si trattasse di una guerra per procura degli USA contro la Russia. Disse che bisognava fermare la Russia perché altrimenti Putin avrebbe invaso l’Europa. Ma non disse che Putin non aveva né gli eserciti né il denaro necessari per farlo. A parte il fatto che la storia ci racconta esattamente il contrario (vedi Napoleone e Hitler). Poi iniziò ad imporre sanzioni alla Russia, assicurando che il paese sarebbe imploso in poco tempo. Ci inondò, attraverso i media, di bugie sull’andamento della guerra. Bollò come filo-putiniani chiunque cercasse un po’ di verità e buon senso (ne fece le spese quei pochi che avevano mantenuto un po’ di lucidità, come Lucio Caracciolo o Alessandro Orsini o Marco Travaglio e perfino Papa Francesco).

Conclusione: come occidentali non siamo affatto i difensori delle libertà del popolo ucraino ma siamo, invece, corresponsabili delle sue sofferenze. Tutto questo si sarebbe potuto evitare facilmente. Come? Comprendendo che la NATO non poteva umiliare ulteriormente la Russia, che sarebbe bastato indurre l’Ucraina a rimanere un paese neutrale, pur aiutandola a modernizzarsi, che gli scambi commerciali fra Russia e UE erano essenziali per calmierare i costi di materie prime ed energia. La politica suicida di Joe Biden è la causa diretta dell’elezione di un folle aspirante dittatore come Trump e del proliferare in tutto l’Occidente della destra autoritaria. Se non ci fossimo fatti incantare, avremmo evitato una carneficina ed ora, come europei, potremmo rivendicare la pace e la prosperità nel nostro continente. Ma non lo abbiamo fatto, anzi continuiamo a soffiare sul fuoco. Il sogno di un’Europa prospera, pacificata ed unita è definitivamente fallito. (redazione@corrierecal.it)

*Avvocato e scrittore



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