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Sanremo 2025. E tempo di fare un riassunto del Festival vissuto in prima persona tra musica, emozioni, curiosità e tante Marche


di Stefano Fabrizi

Lo vogliamo fare un bilancio di questo 75esimo festival di Sanremo, tra pensieri, riflessioni e racconti?

Canzoni e Miss? E perché no?

Intanto cominciamo con la quota femminile delle artiste. E’ stata fatta una domanda a Conti: non pensa che sia ingiusto far “morire” un concorso come Miss Italia che ha fatto la storia del nostro Paese? E Conti ha risposto: I tempi cambiano e una manifestazione come Miss Italia dovrebbe mutare modo di approcciare alle qualificazioni e al voto puntando molto di più sui social! Forse, Conti ha  ragione, ma una soluzione ci potrebbe essere: perché non far confluire il concorso di bellezza con il concorso delle canzoni. Mai come quest’anno le cantanti sono a un alto tasso di bellezza tipo Rose Villain, Clara, Elodie, Gaia, Sarah Toscano. Ma anche le altre non hanno nulla da temere a una sfilata su una passerella che non sia Sanremo. Beh! l’ho detto.

I brani in gara

Non c’è dubbio, in discesa (bene, molto bene) il rap-trap e in grande risalita il cantautorato. Sanremo 2025 ha confermato alcune tendenze musicali già in atto e ne ha lanciate di nuove. Tra le principali, spiccano: 1) il ritorno del pop: dopo anni di dominio del rap e della trap, il pop è tornato prepotentemente alla ribalta, con brani orecchiabili e melodici. 2) La contaminazione tra generi: molti artisti hanno sperimentato con contaminazioni tra pop, rap, rock ed elettronica, creando un sound ibrido e originale. 3) L’attenzione ai testi: i testi delle canzoni di Sanremo 2025 sono stati particolarmente curati, con un’attenzione ai temi sociali, sentimentali e introspettivi. 4) La valorizzazione della voce: molti artisti hanno messo in risalto le proprie capacità vocali, con interpretazioni intense ed emozionanti.

 

E andando ai brani per me al primo posto c’è Simone Crisiticchi: a me è piaciuto e tanto. Un brano che tocca le corde più intime e ti accorgi che le lacrime scorrono. Però? Però il limite di Cristicchi lo abbiamo visto nel duetto con Amara: lui ha interpretato, lei ha cantato e molto bene. Non è un caso che il cantautore abbia già da tempo intrapreso la strada della canzone-teatro. Comunque per me è e sarà sempre da dieci.

 

Il secondo posto (e perché no il primo???) a Lucio Corsi ci sta tutto (anche lui come Cristicchi, hanno calcato il palco di Musicultura): ha presentato un brano intenso e malinconico, che esplora le fragilità e le insicurezze dell’animo umano. La voce calda e profonda di Corsi, accompagnata da una melodia struggente, crea un’atmosfera intima e riflessiva. Eppoi, la genialata di riesumare Topo Gigio: bravo, bravo bravo!!!

 

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La Calabria di Brunori Sas, universo dolceamaro della sua musica. Il cantautore cosentino, terzo al Festival di Sanremo, nell’“L’albero delle noci” rielabora l’idea intima e poetica della sua terra d’origine.

 

A seguire Balorda Nostalgia di Olly, Battito di Fedez, La Cura per Me di Giorgia, Incoscienti Giovani di Achille Lauro,  Fuorilegge di Rose Villain, Dimenticarsi alle 7 di Elodie,  La mia parola (feat. Guè, Joshua, Tormento) di Shablo.

Le co-conduttrice

La migliore è stata Gepi Cucciari, e salviamo Katia Follesa. E ci metto anche Bianca Balti che è stata se stessa con tanto orgoglio e ha dato un messaggio di speranza. Le altre?… Le altre appunto: calma piatta. Tranne Alessia Marcuzzi che si è fatta notare per avere interpretato “la vispa Teresa (che) avea fra l’erbetta al volo sorpresa gentil farfalletta, e tutta giuliva, stringendola viva, gridava a distesa: “L’ho presa! L’ho presa!”. E non dico altro. Tra i maschietti un diesci (ho scritto bene, la pronuncia è alla Alessandro Borghese), va a Nino Frassica: battute e ironia da vendere.

Gli ospiti

Tra gli ospiti senza dubbio Roberto Benigni: è vero che era su quel palcoscenico per lanciare il suo ritorno in Rai con il programma Sogno (andrà in onda su Rai 1 il 19 marzo), ma l’effetto-ciclone ce lo ha avuto. Bene.

 

E non ci dimentichiamoci del mito Duran Duran. Anche se il tempo non ha fatto sconti, Simon Le Bon ha conquistato il pubblico con la simpatia e per essere stato “al gioco” di Katia Follesa che si aggirava con il cartello “Sposerò Simon Le Bon” (dal film omonimo  del 1986 diretto da Carlo Cotti).

Il timoniere

Lascio per ultimo Carlo Conti: “Aivogliaaddì” che era tranquillissimo. Sempre teso come un violino sul palco con lo sguardo che girava intono a sé a mo’ di radar pronto a tappare falle che ogni tanto si aprivano. Comunque, un bravo gli va riconosciuto per non aver voluto essere a tutti costi il personaggio che sovrastava gli altri.

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Il look

Il 75° Festival di Sanremo ha regalato non solo musica di qualità, ma anche un’emozionante sfilata di moda sul palco dell’Ariston. Quest’anno, gli artisti e i conduttori hanno portato con sé un mix di eleganza, stravaganza e sostenibilità, creando un’atmosfera unica e memorabile.

Uomini: tra classicità e provocazione

Achille Lauro non ha deluso le aspettative, optando per un completo leopardato con guanti di seta nera, mantenendo intatta la sua estetica teatrale. Tony Effe ha osato con un gessato blu e foulard-gioiello dorato, mentre Francesco Renga e Kekko dei Modà hanno deluso con look poco ispirati. Fedez ha scelto un total black aggressivo con giacca in pelle e pantaloni a vita alta, aggiungendo carattere alla sua performance.

Donne: tra sensualità e raffinatezza

Elodie ha brillato con un abito bustier di Vivienne Westwood e una collana di perle multifilo, combinando sensualità ed eleganza. Giorgia ha scelto un raffinato completo bianco Dior dal taglio sartoriale, confermando il suo stile sempre impeccabile. Clara ha optato per un abito bianco con bustier e gonna drappeggiata, ricordando le grandi dive di un tempo. Arisa ha sorpreso con un lungo abito gotico nero, evocando un’estetica da Morticia Addams. Francesca Michielin ha scelto un abito a frange champagne, perfetto per la sua performance e dal forte richiamo vintage.

Conduttori e ospiti: eleganza e personalità

Carlo Conti, impeccabile come sempre, ha scelto un completo blu di Stefano Ricci. Mahmood, co-conduttore della serata, ha sfoggiato una varietà di outfit che lo hanno reso una vera icona fashion. Geppi Cucciari ha stupito con tre cambi d’abito firmati Antonio Marras, ognuno con un significato speciale e una silhouette strutturata. Antonello Venditti, con il suo stile sobrio e classico, ha mantenuto la coerenza con la sua immagine storica.

Il podio dei migliori look

Non c’è gara: Chiara Balti, la migliore, con abiti mozzafiato vestiti con un sorriso smagliante. Poi, Elodie che ha dominato con un look da diva senza tempo. E chiudiamo con Francesca Michielin che ha incantato con un abito a frange scintillanti dal sapore retrò.

Tra scoop e curiosità

In Sala Stampa eravamo vicini di “banco” con Enrico Lucci de Le Iene che non ha fatto mancare le sue domande durante le conferenze delle 12. E di Sanremo si è interessata anche Striscia la notizia con Pinuccio sul Festival che ricorda che annunciò con dieci giorni di anticipo quello che sarebbe stato il vincitore del Festival di Sanremo: “Quest’anno vince Olly. Non so nemmeno chi è, ma ho saputo che vince lui”. (Anche se di un podio per Olly se ne parlava anche subito dopo il primo ascolto delle canzoni in gara). Una vera e propria rivelazione che, in studio, suscitò lo stupore dei presentatori. «Quando vince un cantante, bisogna sempre chiedersi chi c’è dietro… andate a vedere chi c’era dietro il vincitore dell’anno scorso, chi c’era dietro quello di due anni fa: cosa avevano in comune?», proseguì Pinuccio. “Il management”, la risposta del conduttore in studio. Trattasi di Marta Donà, manager che ha accompagnato alla vittoria quattro artisti negli ultimi cinque Festival di Sanremo: i Maneskin nel 2021 (ora non li segue più), Marco Mengoni nel 2023, Angelina Mango nel 2024 e Olly nel 2025.

La lunga lista degli autori

A Sanremo, la presenza di tanti autori per un solo brano è diventata una prassi comune negli ultimi anni. Ci sono diverse ragioni per questo fenomeno. La collaborazione tra autori diversi può portare a un mix di idee e influenze che arricchiscono il brano. Gli autori di successo hanno già una reputazione consolidata e possono aumentare le possibilità di successo commerciale di una canzone. Produttori e autori spesso lavorano insieme per creare un suono che risuoni con il pubblico e le tendenze musicali attuali. Ogni autore può portare le proprie competenze specifiche, come la scrittura dei testi, la composizione musicale o l’esperienza nel mercato musicale. Questo trend (e anche tanta ironia) ha sollevato alcune critiche, soprattutto riguardo alla possibile omogeneità delle canzoni e alla concentrazione di autori. Tuttavia, è un fenomeno che riflette anche le dinamiche attuali dell’industria musicale.

Dardust di nuovo a Sanremo

E parlando d’autori non possiamo dimenticare Dario “Dardust” Faini che è salito fisicamente sul palco dell’Ariston accompagnando Jovanotti nella sua performance sanremese: autore di “Un mondo a parte”, Dardust la eseguirà dal vivo al pianoforte verticale per Jovanotti, che sarà così in grado di offrire un’interpretazione intima e viscerale che incita a un nuovo inizio e a un abbraccio al cambiamento. Inoltre, se lo scorso anno ha contribuito al successo di Angelina Mango, firmando il brano vincitore “La Noia”, quest’anno ha proposto “Febbre”, il brano presentato in gara da Clara.

In giro per Sanremo

Sanremo, la città di Sanremo. E’ come stare in mezzo a una grande fiera con le vie prese d’assalto da nugoli di persone che vanno avanti e indietro strusciando e bloccandosi improvvisamente con lo sguardo fisso verso capannelli che forse nascondano il vip, il cantante o chissà chi. Caccia al selfie e interviste a tutti, ma proprio tutti. Telecamere e microfoni da radio, tv, web che raccolgono impressioni a chi capita… capita. Ne ho viste alcune che danno la misura della situazione: ma come mai siete già a Sanremo già alle 8. Qua ancora dormano? Ma non si sa mai, poi adesso si trova ancora parcheggio. Oppure. Ma io a Sanremo ci abito!!!

Comunque, gli abitanti della città dei fiori (magari non proprio tutti) sono più che contenti del festival: tra istallazioni tecniche e prove, tra tecnici e artisti qualche centinaio di persone confluiscono per oltre un mese nella città e nei paesi vicini per allestire il grande carrozzone del Festival, e questo vuol dire che girano tante belle “palanche”. Poi, nei sei giorni del festival nelle vie di Sanremo si riversano migliaia e migliaia di persone che almeno un caffè lo prendono. E gli affitti? Credo che c’è chi va ad abitare da parenti per affittare la propria abitazione che si trova in centro.

Le location del Festival

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Ovviamente il Teatro Ariston dove si svolge il concorso. Le prime file di solito sono dedicate agli ospiti vip, per il resto le cifre per una poltrona (che tra l’altro sono strettissime) non sono molto abbordabili, e nonostante questo spariscono in poco tempo.

Poi, c’è Casa Sanremo (chiamata anche Palafiori)  che si trova a qualche centinaio di metri. Un grande spazio su vari piani Casa Sanremo è nata da un’idea del patron Vincenzo Russolillo e dello speaker radiofonico Mauro Marino, accolta e sostenuta dal compianto Pepimorgia, direttore artistico della Città dei Fiori. (Questo dettaglio mi andava di scriverlo per ricordare un grande amico, Pepimorgia appunto che ha lavorato tanto nelle Marche, compreso Musicultura). In questi spazi può esserci di tutto e c’è di tutto: eventi espositivi, zone per le esibizioni, per le presentazioni di libri (come Pictures of You di Herry Ruggeri promosso da Fondazione Marche Cultura con Andrea Agostini) e di altre iniziative come, quest’anno, le Grotte di Frasassi le radio, il salone del gusto (si mangia) e la sala stampa Lucio Dalla dove quest’anno erano stipate le radio, tant’è che in molti erano senza postazione, pur essendoci posti lasciati vuoti perché i titolari non si sono presentati. Nell’Ariston Roof, invece c’era la Sala Stampa, Web e Tv, dove hanno trovato posto anche alcune radio.

A poche decine di metri c’è Piazza Colombo dove era allestito il palco Suzuki che ha visto l’esibizione di alcuni cantati. Questre tre location nell’arco di poche centinaia di metri, mentre facendo una passeggiata di quasi un chilometro da Piazza Colombo si raggiunge il Casinò.

Inoltre, all’interno del centro storico di Sanremo sono state allestite diverse postazioni di radio, store musicali, box da dove hanno trasmesso le dirette tv e radiofoniche della Rai.

Invece, salendo per 1,6 chilometri si raggiunge Villa Ormond, una stupenda struttura immersa nel verde che viene affittata in diversi spazi dove si può promozionare un po’ di tutto. Per il secondo anno consecutivo è stata allestito il Villaggio del Festival grazie alla Camera di Commercio delle Marche. Tra le diverse iniziative messa a punta da Linfa quelle di far sfilare i carnevali e i gruppi folcloristici della nostra terra: la Quintana di Ascoli Piceno, il Carnevale di Offida, il Carnevale di Castignano, il Carnevale di Acquasanta Terme, il Carnevale di Fano, la Cavalcata dell’Assunta di Fermo, il Torneo Cavalleresco di Castel Clementino con il gruppo Gams di Servigliano, la Contesa del Secchio di Sant’Elpidio a Mare. Inoltre il gruppo Ortensia Folk di Ortezzano. E nel giro per le strade della città anche un attore che interpretava Giacomo Leopardi e un tenore che cantava le arie di Beniamino Gigli. Entrambi di Recanati. Da citare anche Ancona che ha presentato UlisseFest  e Popsophia, inoltre, il Consorzio Marche Spettacolo (CMS) e il Macerata Opera Festival con Katiuscia Cassetta e per il Mof il direttore artistico Marco Vinco. Presente anche Fermo con il sindaco Calcinaro. Non sono mancati gli scambi business-culturali tra la Camera di Commercio delle Marche e buyer e giornalisti di Nizza interessati ai luoghi e ai prodotti della nostra terra. Simpatia per Cris e Pino, mascotte del Teatro dei Ragazzi del Mondo di Porto Sant’Elpidio. A chiudere gli eventi principali la presentazione del prossimo appuntamento di Falcomics a Falconara. 

Nel Villaggio del Festival tra i tanti artisti che sono passati ricordiamo Simone Cristicchi (ha ricevuto degli occhiali made in Marche), Gaia e Serena Brancale (hanno ricevuto delle borse proveniente direttamente da laboratori ascolani), Willie Peyote, Rocco Hunt e Michele Monina (hanno ricevuto dei cappelli proveniente da Montappone).

Inutile dire che il presidente della Camera di Commercio Gino Sabatini è rimasto soddisfatto della promozione che è stata fatta della nostra regione.

Tra le attività i maestri cartai di Fabriano (Museo della Carta), Amap con la presentazione del progetto di il Mangiastorie sulle biodiversità, la masterclass di Paola Giorgi (Bottega Teatro Marche), e altro masterclass su Genga e Grotte di Frasassi.

 

Non solo i cantanti e i vip, inoltre, hanno potuto degustare cibi proposti tra tartufo, olive, salumi, olio e tante altre leccornie

Tanti colleghi marchigiani nella città dei fiori

In effetti eravamo in tanti, e non sono riuscito a salutarli tutti. In prima fila il giornalista Rai Paolo Notari che ha intervistato tutti gli ospiti del Villaggio del Festival, poi, sempre al Villaggio Antonella Ciocca. Materiale fotografico e hostess grazie alla Tens Agency di Francesco Costa.  In gran spolvero Marco Zingaretti che con il microfono di Tvrs ha raggiunto la maggior parte dei cantanti in gara in un vero proprio tour de force.  Puntuale e sempre di gran classe la conduzione del pomeriggio dedicato alle Grotte di Frasassi da parte di Alvin Crescini. Presente anche Gigio Brecciaroli di Radio Arancia che oltre a realizzare personalmente dei servizi, ha affidato a Giuseppe Filloramo, direttore artistico e Stylist, il compito di intervistare e parlare di look con i vip che hanno popolato la città dei fiori. Sanremo e l’occasione migliore per scoprire le nuove tendenze in tema di look.  In collegamento dalle Marche e in diretta anche Nenella Impiglia giornalista di moda e personaggio televisivo che non risparmia nessuno. E in collegamento anche Dania di Germani Moda ed Elisabetta e Laura di Ottica Più di Jesi.  Filloramo ha anche incontrato e intervistato alcuni marchigiani presenti a Sanremo in occasione del festival, come i parrucchieri del gruppo Farmaca International: Roberta Aureli, Sandra Alfaro Blanca, Marzia Masè, Daniele Carlino.

E al termine non posso non citare i miei compagni di avventura a iniziare da Adrien Viglierchio, poi Maurizio Della Michelina, Alex Pierro e Fabio Ranfi.



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