A Roma ci sono centinaia di famiglie sotto sfratto, appartenenti all’ampia categoria degli inquilini degli enti previdenziali. Da Inps a Enpam a Enpaia, si tratta di contratti d’affitto scaduti, con richieste di riscatto dell’immobile alle quali molti nuclei non possono rispondere, ritrovandosi con un ordine esecutivo.
Per provare ad arginare questa emergenza, l’assessorato al Patrimonio e alle Politiche abitative ha dato mandato al dipartimento di pubblicare un bando per acquisire unità immobiliari, con inquilini già presenti e sotto sfratto.
Il Comune compra le case degli enti previdenziali
La delibera è stata approvata nella riunione di giunta del 20 febbraio, portata dall’assessore Tobia Zevi. L’obiettivo è quello di proteggere le famiglie a rischio sfratto, al contempo tutelando i proprietari degli immobili: “Coniughiamo il diritto alla proprietà con il diritto alla casa”, spiegano dal Campidoglio. L’acquisizione delle unità immobiliari eventualmente proposta e acquisite, finiranno nel sistema dell’edilizia residenziale sociale. Cioè quella destinata alla cosiddetta “fascia grigia”: famiglie non così povere da ottenere una casa popolare, ma neanche abbastanza “forti” economicamente dal poter reperire una casa nel libero mercato odierno.
Salvare gli inquilini sotto sfratto
Nell’avviso pubblico, che dovrebbe uscire entro la Primavera, verrà chiesto agli enti previdenziali di offrire un numero minimo di immobili con inquilini sotto sfratto, insieme a immobili liberi, per favorire la presentazione di un alto numero di offerte. L’importante è che siano incluse situazioni di sfratti già messi nero su bianco: Roma Capitale, acquisendo la proprietà, subentra all’ente previdenziale e poi procede alla regolarizzazione delle famiglie, applicando canoni calmierati.
I requisiti minimi
Gli inquilini dovranno rispettare determinate caratteristiche. Per esempio, quella di rientrare nella categoria di chi può iscriversi alla graduatoria Erp in base alla legge regionale numero 12 del 1999. Inoltre, dovranno aver già ricevuto l’intimazione al rilascio dell’immobile, con contestuale citazione in Tribunale per la convalida dello sfratto.
Chi potrebbe essere coinvolto
Il bando potrebbe per esempio coinvolgere gli abitanti delle case Enpaia di Roma 70, messe in vendita e poi ritirate dal mercato dall’ente previdenziale. Circa 25 nuclei familiari si sono trovati di fronte alla necessità di comprare, oppure di andarsene. Anche perché in alcuni casi i contratti sono finiti nel 2010 e da quel momento, non accettando il rinnovo del canone, gli inquilini sono diventati automaticamente occupanti senza titolo. Storia differente, ma dagli esiti simili, per centinaia di famiglie di Fontana Candida, abitanti in appartamenti di proprietà dell’Enpam. Ancor più note le condizioni di moltissime famiglie che vivono da occupanti senza titolo negli alloggi dell’Inps, l’unico tra i vari enti previdenziali a non essersi trasformato in fondazione.
Gualtieri: “Emergenza casa sia al centro di politica Ue”
D’altronde il sindaco Roberto Gualtieri proprio nella giornata di oggi, 20 febbraio, a Bruxelles come presidente delle Autonomie Locali Italiane ha portato all’attenzione della Commissione europea il dramma della crisi abitativa a Roma: “È un’emergenza che deve essere rimessa al centro delle politiche continentali, perché colpevolmente finora non lo è stata”. Le risorse nel bilancio del Campidoglio ci sono, 220 milioni di euro annunciati oltre due anni fa e finora solo in minima parte spesi per aumentare lo stock immobiliare da dedicare a Erp e housing sociale, ma ovviamente con una distribuzione di fondi anche da parte dell’Ue e del Governo la battaglia contro l’emergenza abitativa sarebbe più ad armi pari.
Zevi: “Proteggiamo famiglie vulnerabili”
“L’abitare è un diritto fondamentale. La casa non è solo un bene materiale – ha commentato invece l’assessore Tobia Zevi – ma un elemento essenziale per la dignità umana e per la coesione sociale. Con questa delibera, ci impegniamo a proteggere le famiglie più vulnerabili e a combattere la precarietà abitativa, ma ci rivolgiamo soprattutto a quella fascia cosiddetta grigia, troppo ricca per accedere all’edilizia popolare, troppo povera per le case del libero mercato. Con il nostro Piano Strategico per il Diritto all’Abitare del 2023 ci siamo mossi anzitempo per contrastare un’emergenza che ora finalmente ha anche l’attenzione dell’Europa. Siamo ostinatamente convinti che il servizio pubblico debba correggere tutte quelle storture del mercato che minano non solo la dignità delle persone, ma la loro stessa esistenza. Questa delibera è un segnale di speranza per migliaia di persone”.
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Trombetti (Pd): “Creiamo opportunità per la fascia grigia dei romani”
L’acquisizione delle case degli enti previdenziali è uno dei cavalli di battaglia di Yuri Trombetti, presidente della commissione Patrimonio e Politiche abitative. Che, infatti, esulta: “Per la prima volta, Roma Capitale adotta una delibera per acquistare case dagli enti previdenziali che ospitano persone a rischio di finire in strada – aggiunge il consigliere Pd -, a causa dell’impossibilità di accedere ai mutui per l’acquisto di una casa. Con questa iniziativa, interveniamo per evitare l’insorgere di una più grave crisi abitativa, come abbiamo già visto con l’aumento dei costi delle abitazioni. Dopo l’acquisto, valuteremo come gestire queste proprietà: potremmo venderle noi, come Comune di Roma, a prezzi agevolati oppure attuare contratti concordati”.
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L’housing sociale è la strada da percorrere: “Acquistando anche immobili vuoti – conclude Trombetti – creiamo opportunità per una fascia di popolazione che seppur con redditi più alti, si trova comunque in una situazione complessa. Non ci limitiamo solo ai casi di disagio abitativo acclarato: intendiamo supportare anche la cosiddetta fascia grigia, che rischia di cadere in gravi difficoltà, e questa delibera ne è la prova”.
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