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prestiti e mutui cari, una stangata continua per famiglie e imprese


Nel secondo trimestre del 2024, i tassi d’interesse sui prestiti alle famiglie in Sicilia si confermano tra i più elevati del Paese. Il tasso medio nell’Isola si attesta al 5,79%, ben al di sopra del dato nazionale (5,09%) e della media dell’Italia meridionale (5,02%). Anche i prestiti a scadenza risultano più onerosi: 3,65% contro il 3,36% nazionale e il 3,21% del Sud.

Per l’acquisto di un’abitazione, i tassi sui mutui a tasso variabile oscillano tra il 4,82% e il 5,14%, mentre quelli a tasso fisso superano il 2,89%. Anche nell’industria, nelle costruzioni e nei servizi i tassi applicati ai prestiti sono superiori nell’Isola a quelli concessi nel resto del Paese.

 

 

 

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E’ quanto emerge, in sintesi, dal rapporto trimestrale sulla rilevazione dei tassi d’interesse aprile-giugno 2024 elaborato dal Dipartimento finanze della Regione, redatto sulla base dei dati disponibili su base dati di Banca d’Italia.

Le famiglie siciliane si trovano quindi a fronteggiare condizioni di credito più gravose rispetto al resto del Paese, con un impatto significativo sui bilanci domestici.

IlSicilia.it ha analizzato e riassunto i dati principali del report per tracciare un quadro generale della situazione per famiglie e imprese siciliane.

 

 

I tassi di interesse in Sicilia nel secondo trimestre 2024

 

L’Isola dei tassi più alti: prestiti e mutui costosi per le famiglie

 

Nel secondo trimestre del 2024, la Sicilia si conferma tra le regioni con i tassi d’interesse più elevati d’Italia, sia per i prestiti alle famiglie consumatrici che per i mutui immobiliari. Secondo i dati della Banca d’Italia, i tassi medi applicati alle famiglie siciliane risultano superiori non solo alla media nazionale, ma anche rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno.

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L’analisi dei tassi sui prestiti concessi alle famiglie siciliane per esigenze di liquidità evidenzia un quadro preoccupante. Nel trimestre aprile-giugno 2024, il tasso medio per le operazioni a revoca si è attestato al 5,79%, in leggero calo rispetto al primo trimestre (5,81%), ma in netta crescita rispetto al 4,97% dello stesso periodo del 2023. La forbice con il dato nazionale (5,09%) e con il valore dell’Italia meridionale (5,02%) indica come l’accesso al credito in Sicilia sia più oneroso rispetto ad altre aree del Paese.

Anche i prestiti a scadenza mostrano un trend simile: con un tasso del 3,65%, l’Isola si posiziona al di sopra della media nazionale (3,36%) e di quella dell’Italia meridionale (3,21%). Confrontando con le altre regioni, i dati siciliani risultano più elevati rispetto alla Campania (3,18%) e alla Toscana (3,40%), avvicinandosi invece al Veneto (3,55%).

Anche per chi desidera acquistare un’abitazione, il costo del denaro in Sicilia si mantiene sopra la media nazionale. I mutui a tasso variabile per importi inferiori a 125.000 euro hanno registrato un tasso medio del 5,14%, rispetto al 4,68% nazionale e al 4,81% dell’Italia meridionale. Anche per importi superiori a 250.000 euro, la Sicilia si distingue per tassi più elevati, toccando il 4,98%, contro il 4,49% del valore nazionale.

Per i mutui a tasso fisso, la situazione è simile. I tassi siciliani oscillano dal 2,89% per importi inferiori a 125.000 euro fino al 2,74% per somme superiori, rimanendo sempre più alti rispetto alla media nazionale (2,61%) e a quella dell’Italia meridionale (2,63%).

 

 

 

Le imprese e il peso degli interessi sul credito

 

Anche per le aziende siciliane, l’accesso al credito continua a essere più oneroso rispetto ad altre regioni italiane. Il Tasso Annuo Effettivo (TAE) sui prestiti per esigenze di liquidità nel settore industriale si attesta al 6,8%, superiore alla media nazionale (6,14%) e a quella dell’Italia meridionale (6,80%).

 

 

Nel settore delle costruzioni, il tasso è all’8,21%, anch’esso superiore al dato medio del Sud (8,01%) e ben al di sopra del 7,38% nazionale. Anche le imprese dei servizi affrontano tassi più alti: 8,13% contro il 6,68% della media nazionale.

La rigidità del credito in Sicilia si manifesta anche nell’incidenza delle garanzie richieste per i prestiti. Il rapporto tra garanzie e accordato operativo risulta del 40,29%, ben 18 punti percentuali sopra la media nazionale (22,07%). Questo significa che per ottenere un prestito in Sicilia è necessario fornire garanzie più elevate rispetto ad altre regioni.

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Anche il rapporto tra l’importo utilizzato e quello concesso si conferma più elevato nell’Isola (82,34%) rispetto alla media nazionale (70,64%). Questo dato indica che le famiglie e le imprese siciliane tendono a sfruttare fino in fondo i finanziamenti ottenuti, segno di una maggiore necessità di liquidità.

In totale l’ammontare dell’accordato operativo dei prestiti, nel II trimestre dell’anno scorso, risulta pari a 33,239 miliardi di euro, 13,393 miliardi l’importo garantito e 27,369 miliardi l’utilizzato.

 

Un sistema creditizio siciliano penalizzante che danneggia le famiglie e frena l’economica locale

 

Il quadro che emerge dal rapporto sui tassi d’interesse in Sicilia nel secondo trimestre 2024 evidenzia una realtà molto penalizzante per famiglie e imprese. I tassi più alti rispetto alla media nazionale e del Mezzogiorno, uniti a condizioni di accesso al credito più rigide, rendono più difficile la gestione delle spese quotidiane e degli investimenti.

Se da un lato la leggera riduzione dei tassi rispetto al primo trimestre potrebbe offrire un segnale positivo, dall’altro il divario con il resto d’Italia continua a pesare.

Per ridurre questo gap, sarebbe necessaria un’azione congiunta tra istituzioni e sistema bancario, con misure mirate a migliorare l’accesso al credito e a ridurre i costi finanziari per i cittadini siciliani.

 

 

Fonte dati: Rapporto trimestrale Rilevazione tassi di interesse – ASSESSORATO REGIONALE DELL’ECONOMIA, Dipartimento delle finanze e del credito

(Redatto sulla base dei dati disponibili su base dati di Banca d’Italia)



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