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Mezzolombardo si avvia verso un possibile cambiamento nell’offerta dei servizi per l’infanzia


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Qualche giorno fa, durante l’ultima seduta consiliare, la maggioranza ha espresso il proprio sostegno alla mozione presentata dal gruppo di minoranza “Futuro Insieme”, che propone l’avvio di uno studio di fattibilità per la realizzazione di un asilo nido pubblico.

In sintesi, la mozione impegna gli amministratori ad analizzare la situazione demografica e i bisogni delle famiglie, realizzare uno studio di fattibilità economica e individuare spazi idonei, richiedere contributi provinciali e redigere un bando per la gestione del servizio ed organizzare incontri informativi con cittadini ed esperti del settore.

L’obiettivo: garantire un servizio accessibile in linea con le politiche di sostegno alla famiglia, dichiarate in qualche occasione anche dall’amministrazione stessa.

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Da non dimenticare che a smuovere questo tema ha contribuito anche la raccolta firme, in paese come nella vicina Mezzocorona: 450 quelle raccolte fino a qualche giorno fa.

Detto questo, è una decisione che sostanzialmente nasce da un lungo percorso di analisi e di confronto, iniziato già la scorsa legislatura, quando era emersa con chiarezza la difficoltà delle famiglie nel conciliare lavoro e gestione dei figli nella fascia d’età 0-3 anni.

“Abbiamo preso atto della responsabilità del Comune in questa materia – ha dichiarato la consigliera Susanna Casagrande – e abbiamo valutato che la convenzione con il nido civico, pur utile, non è sufficiente a soddisfare la domanda crescente.”

Nel 2020, per rispondere alle esigenze delle famiglie, l’amministrazione comunale aveva istituito il Tavolo Infanzia, cioè un gruppo di lavoro che coinvolge i quattro nidi privati del territorio, la scuola materna ed altri enti locali.

Da questo confronto sono nati diversi progetti, tra cui il questionario rivolto alle famiglie per comprendere meglio le loro necessità. “L’esito del questionario è stato chiaro: c’è un forte bisogno di un servizio pubblico” ha confermato Casagranda.

Da qui è nata l’idea di convenzionare i nidi privati, trasformandoli in strutture con standard di qualità paragonabili a quelli pubblici. Però il disegno di legge provinciale che avrebbe potuto consentire questo tipo di sperimentazione si è arenato, lasciando il Comune senza questa opzione.

“Nel 2025 non possiamo più ignorare questa esigenza” è stato chiarito dalla consigliera, nello spiegare la decisione di avviare uno studio di fattibilità per l’istituzione di un asilo nido pubblico.

Chiaro che sia, questo comporterà un’analisi economica e strutturale, considerando che Mezzolombardo non dispone attualmente di edifici pubblici facilmente convertibili.

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La mozione, è stato spiegato a chiare lettere, non impegna il Comune ad aprire immediatamente un nido pubblico, ma solo a valutarne la fattibilità. La decisione finale spetterà infatti sempre alla giunta comunale una volta conclusi gli studi previsti.

Al proposito, il gruppo “Azione” nelle parole del consigliere Paolo Mazzoni ha sollevato alcune criticità, sottolineando come la mozione non dia risposte concrete e tempestive alle famiglie.

“I tempi sono maturi e improrogabili, ma questa mozione non garantisce un’accelerazione del processo” è stato detto, specificando che avrebbero preferito misure immediate, come contributi economici per le famiglie o il convenzionamento diretto con i nidi privati.

In più è stata sollevata la questione del costo dello studio di fattibilità, ritenuto superfluo da “Azione”, che suggerisce di coinvolgere direttamente enti come l’Agenzia per la Famiglia e il Servizio Istruzione.

In ogni caso, il punto è stato approvato ma il dibattito rimane aperto e la questione dell’asilo nido pubblico continua ad essere uno dei temi centrali per Mezzolombardo, nei prossimi giorni che vedrà lavorare fianco a fianco la consigliera di minoranza Margherita Dalfovo e la consigliera delegata alle politiche per l’infanzia Susanna Casagrande.

Rimane dunque da vedere se lo studio di fattibilità porterà effettivamente all’apertura di un nido pubblico o se, nel frattempo, si troveranno delle soluzioni alternative per rispondere alle esigenze delle famiglie.



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