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Porto Canale, sindacati all’attacco: «Regione sparita, servono certezze»


Acque agitate al Porto canale di Cagliari, con un botta e risposta arrivato nelle ultime ore fra i sindacati e l’assessora al lavoro Desirè Manca. Uno scambio in cui se l’assessora definisce «incomprensibili» le accuse di “sparizione” sue e della governatrice, mosse dai sindacati nelle ultime ore, dopo le promesse della campagna elettorale circa i dipendenti portuali, in particolare precari, e il rilancio dello scalo, i rappresentanti dei lavoratori parlano invece di una richiesta di incontro inviata proprio alla governatrice il 15 gennaio scorso e cui ad oggi non hanno avuto risposta.

INCERTEZZA FUTURO – Due le scadenze che scuotono gli animi, e cioè l’assegnazione a giugno della concessione della banchina principale dello scalo commerciale e, un mese dopo, l’addio del presidente dell’Autorità portuale Massimo Deiana in conclusione del secondo mandato. Una fase di cambiamento che non lascia tranquilli gli ex lavoratori Cict, ora parcheggiati nella Kalport, l’Agenzia per la somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale istituita dall’Autorità portuale e attiva anche a Taranto e Gioia Tauro.

I SINDACATI – I dipendenti portuali iscritti alla Cgil, nel dettaglio, avevano nelle scorse ore e come detto lamentato la sparizione, dopo la campagna elettorale, della presidente Todde e dell’assessora Manca. «Oltre un mese fa abbiamo chiesto un incontro alla presidente – le parole di Marco Manca della Cgil – ma a oggi non è arrivata alcuna risposta». Sulla stessa lunghezza d’onda Giomaria Cuccu della Uil, che ha sottolineato come il Porto canale sia «in una fase di stallo da tempo. L’assegnazione della banchina è in scadenza e la società Mito, controllata da Grendi attuale concessionaria di metà degli spazi, vorrebbe il rinnovo per 20 anni. Non ci opponiamo sul merito, ma le richieste sono molteplici e vorremmo che lo scalo commerciale tornasse ai fasti del passato».

L’ASSESSORA – Quindi, questa mattina, la replica di Desirè Manca, che definisce «incomprensibili» le accuse di assenza «poiché il dialogo con i sindacati è sempre stato aperto e costante. Abbiamo organizzato diversi incontri per affrontare le problematiche del Porto Canale nel mio Assessorato, anche alla presenza del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna. Tuttavia, a seguito dell’ultimo confronto, non è pervenuta alcuna richiesta che giustificasse un nuovo tavolo sul tema». «Resta la mia piena disponibilità e quella della Regione a intervenire per agevolare la riqualificazione, la ricollocazione e le assunzioni dei lavoratori coinvolti – ha poi proseguito Manca –  sostenendo ogni iniziativa utile a garantire occupazione e sviluppo. Allo stesso modo, l’Assessorato continuerà a supportare il rilancio dello scalo sul piano internazionale, affinché possa tornare a essere un punto di riferimento strategico, così come lo è stato per vent’anni».

«SERVE NUOVO TAVOLO» – Quindi la controreplica della Cgil, che in una nota ricorda come il 15 gennaio scorso insieme a Cisl e Uil della Sardegna e alle categorie del settore trasporti abbiano «inviato una richiesta di incontro sul futuro del porto canale alla Presidente Todde». «Un confronto utile a definire un percorso di intenti da sostenere unitariamente – si legge nella lettera – per ridare all’intero compendio l’importanza che merita e la sua ricollocazione nelle più importanti rotte internazionali, anche come volano economico e occupazionale sardo, sfruttando appieno anche tutte le agevolazioni di fiscalità di vantaggio previste». A distanza di oltre un mese, però, nessuna risposta è arrivata. «Speriamo che l’assessora Manca, davanti alle legittime preoccupazioni e rivendicazioni dei sindacati, riveda la tesi secondo cui non ci siano ragioni che possano giustificare un nuovo tavolo sul tema. L’auspicio della Cgil è che venga riattivato il confronto su questo tema e su tutte le questioni cruciali per il futuro della Sardegna, non solo con i singoli assessorati ma anche con la Presidenza, alla quale, sempre unitariamente, i sindacati hanno inviato un’altra lettera il 29 ottobre scorso a firma dei segretari generali Cgil, Cisl, Uil sollecitando, anche in quell’occasione, la ripresa del confronto».

(Unioneonline)

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