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L’ibrido secondo Yamaha. Annunciato in Giappone il sistema SPHEV – News


Un sistema tri-motore che abbina elettrico ed endotermico e che verrà impiegato non solo sugli scooter. Questo è il biglietto da visita di una nuova tecnologia che Yamaha ha rivelato e che presto potremmo vedere su strada


24 febbraio 2025

Elettrico o endotermico? La risposta per molti sta nel mezzo, ma se nel mondo dell’auto la tecnologia ibrida è ormai affermata e anzi ha tante diverse declinazioni, come sappiamo nelle due ruote ci sono ancora pochi esempi in tal senso. A rompere ufficialmente il ghiaccio come sappiamo è stata Kawasaki che ha già messo in commercio la Z-7 e la Ninja 7 Hybrid, moto che abbiamo provato al lancio. Anche le altre Case lavorano più o meno in segreto su questo tipo di tecnologia già da diverso tempo e Yamaha ha deciso di uscire alllo scoperto prima presentando una piccola moto ibrida, la FZ-X Hybrid, e ora annunciando proprio un nuovo sistema.

Nei giorni scorsi sul canale YouTube giapponese della Casa di Iwata è apparso il video che vedete qui sotto e che spiega l’avvento di un nuovo sistema di propulsione per l’appunto ibrido chiamato SPHEV (Series-Parallel Hybrid Electric Vehicle). Come funziona?

 

Il sistema ibrido serie-parallelo SPHEV è sviluppata specificamente per le due ruote e rappresenta un interessante avanzamento nell’integrazione tra motorizzazione termica ed elettrica. L’elemento distintivo risiede nella sua architettura tri-motore, che comprende un’unità termica convenzionale affiancata da due motori elettrici con funzioni differenziate. Il primo motore elettrico è dedicato esclusivamente alla trazione, mentre il secondo opera in simbiosi con il propulsore termico per la generazione di energia elettrica. Si tratta dunque di un sistema pensato per essere flessibile e in grado di adattarsi alle diverse condizioni di utilizzo. La gestione elettronica del powertrain prevede diverse modalità operative, ciascuna ottimizzata per specifiche condizioni di guida. In fase di avviamento, il sistema privilegia la modalità puramente elettrica (EV), garantendo un’operatività a zero emissioni locali. Durante questa fase, il sistema implementa anche strategie di recupero energetico in decelerazione attraverso la frenata rigenerativa, massimizzando l’efficienza complessiva del sistema. Insomma si comporta come un elettrico puro. Quando chiamato in causa, il motore termico si attiva per generare energia elettrica, modulando il suo intervento in base allo stato di carica della batteria. Alle andature sostenute, il sistema può optare per la trasmissione diretta della potenza dal motore termico alla ruota, privilegiando il percorso di trasmissione più efficiente.

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L’architettura SPHEV introduce anche due modalità di sovralimentazione: la “doppia spinta”, che combina sinergicamente la potenza del motore termico con quella del motore elettrico di trazione, e la più performante modalità “triplo boost”, che coinvolge anche il motore-generatore come ulteriore fonte propulsiva.

Un aspetto tecnicamente rilevante sono le dimensioni perché, nonostante la complessità del sistema, i progettisti Yamaha sono riusciti a contenere gli ingombri entro i limiti di una motocicletta convenzionale tant’è che nel video lo vediamo di fatto installato sulla base di un XMax 300. Questo risultato, ottenuto attraverso un’attenta ottimizzazione degli spazi, permetterebbe di mantenere inalterate le caratteristiche dinamiche del veicolo.

Il sistema è attualmente in fase avanzata di sviluppo e verrà inizialmente implementato sulla gamma degli scooter di media cilindrata, segmento che rappresenta un interessante banco di prova per questa tecnologia. La scelta di questo segmento non è casuale: permette infatti di valutare l’efficacia del sistema SPHEV in un contesto di utilizzo misto urbano-extraurbano, dove le potenzialità dell’architettura ibrida possono essere pienamente espresse. Tuttavia l’intenzione più o meno dichiarata dalle stesse immagini diffuse da Yamaha sarebbe quella di utilizzarlo anche sulle moto. 





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