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Vibrazioni nelle case di Sestri Ponente a causa dei lavori Fincantieri, lettera aperta dei consumatori


In una lettera aperta inviata alle autorità locali e regionali, i rappresentanti di associazioni di consumatori e comitati cittadini di Sestri Ponente hanno sollevato preoccupazioni per i continui disagi causati dal cantiere di ribaltamento a mare nel quartiere. I residenti denunciano il forte disturbo acustico e le vibrazioni provenienti dal cantiere, che perdurano ormai da mesi, e chiedono risposte concrete per tutelare la loro salute e sicurezza.

In particolare, i firmatari della lettera, tra cui Adoc Genova e Liguria, Assoutenti Genova e Liguria e il Comitato via Sestri e Dintorni, lamentano che, a distanza di 20 giorni dalla loro richiesta ufficiale, l’Autorità Portuale del Mar Ligure Occidentale non ha ancora fissato un incontro con i cittadini. Questo silenzio, sottolineano, violerebbe il diritto fondamentale di essere ascoltati, sancito dalle leggi internazionali e dalla Costituzione Italiana.

Nella lettera si fa anche notare che l’Autorità Portuale non ha prescritto misure di monitoraggio sui rumori e le vibrazioni prima dell’inizio dei lavori, al contrario di quanto fatto da Rfi a Rivarolo, e che non sono state chiarite le modalità di gestione degli indennizzi per i disagi causati. Inoltre, si sollecita l’estensione della procedura Pris, che tutela i cittadini coinvolti in grandi opere, anche ai lavori di ribaltamento a mare, per garantire maggiori diritti e risarcimenti.

“Chiediamo alle istituzioni di farsi carico di questa situazione, di sollecitare l’Autorità Portuale ad incontrare i cittadini e di garantire che i lavori siano svolti nel rispetto dei diritti delle persone e dell’ambiente”, affermano i rappresentanti delle associazioni e dei comitati firmatari.

I firmatari della lettera hanno sollecitato anche l’introduzione di una modifica normativa per estendere la protezione dei cittadini coinvolti da grandi cantieri, affinché le future opere rispettino pienamente i diritti dei lavoratori, delle persone e delle imprese nei territori circostanti.

La lettera si conclude con un appello alle istituzioni locali e regionali affinché si facciano promotori di un cambiamento che ponga maggiore attenzione alla gestione dei disagi causati dalle grandi opere pubbliche.

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La posizione di Ape Confedilizia

Anche Ape Confedilizia, la maggiore associazione della proprietà di Genova, interviene rispetto alla mancanza di rilievi urgenti del rumore e delle vibrazioni subite dalla cittadinanza, senza i quali non sarà possibile dare il giusto indennizzo ai proprietari interferiti dal cantiere. Per Vincenzo Nasini, vicepresidente nazionale di Confedilizia e presidente di Ape Genova, e per Paolo Prato, presidente Federazione Ligure della Proprietà edilizia e Presidente di Ape Imperia la situazione di Sestri Ponente è critica e un punto di non ritorno.

«I residenti, proprietari degli immobili nelle vicinanze dello stabilimento Fincantieri, subiscono ormai da mesi forti immissioni di rumori, vibrazioni e vedono crearsi delle crepe nei propri appartamenti e nelle parti comuni dei condomini. Non è infrequente che venga richiesto l’intervento di tecnici comunali e dei vigili del fuoco che dichiarano poi inagibili alcune parti o interi alloggi. I proprietari vivono nel timore che si possano produrre nuove crepe, con il rischio che debbano sgomberare il proprio immobile. Alcuni riferiscono di aver difficoltà a chiudere gli infissi e di dover ripulire dai terrazzi polveri che in precedenza non esistevano», concordano i due dirigenti dell’associazione.

La situazione è aggravata dal fatto che non vi sia alcuna certezza e neppure alcuna indicazione circa la corresponsione degli indennizzi temporanei alla cantierizzazione né sul soggetto tenuto a corrisponderli né siano mai stati realizzati dei testimoniali di stato per accertare le condizioni degli immobili prima dell’avvio dei cantieri.

Neppure è giunta alcuna notizia di voler considerare che, terminati i lavori, le zone vicine allo stabilimento Fincantieri subiscono una generale svalutazione economica. Secondo Nasini e Prato «Se non sono immediatamente avviati in contraddittorio fra tutti i soggetti interessati dei rilievi fonometrici relativi alle immissioni di rumore e altri relativi alle vibrazioni e a ogni interferenza ambientale l’esito sarà che gli auspicati indennizzi non potranno essere interamente riparatori dei danni subiti dai proprietari interferiti. I costi dei rilievi dovrebbero essere sostenuti non dai proprietari che subiscono i disagi. La quantificazione degli indennizzi dovrebbe essere svolta costituendo dei tavoli di discussione tra enti, soggetti attuatori e le rappresentanze e i comitati dei cittadini».



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