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Pietramadre in corsa per Capitale italiana della Cultura 2027: un sogno sempre più vicino


Il percorso di Pietramadre verso il titolo di Capitale italiana della Cultura 2027 è giunto alla sua fase decisiva. Questa mattina, 25 febbraio, la candidatura è stata presentata ufficialmente alla Commissione ministeriale in un’audizione di un’ora, suddivisa tra la narrazione del dossier e un confronto con la giuria esaminatrice. Sette relatori hanno raccontato la visione e le ambizioni del progetto, illustrando come questo territorio non sia solo un polo attrattivo, ma un vero e proprio motore di rigenerazione culturale.

Un Manifesto per il Futuro: la voce dei giovani

L’incontro si è aperto con l’intervento di Marianna Intini, studentessa diciassettenne, che ha delineato il “Manifesto del Futuro”, immaginando il 2057 come un’epoca in cui Pietramadre sarà il cuore pulsante di una cultura in continua evoluzione. “Vorrei che questa terra fosse ancora il mio punto di riferimento, un luogo dove passato e futuro dialogano in armonia”, ha dichiarato, dando voce a una generazione che sogna una comunità viva, moderna e sostenibile.

Una candidatura che valorizza l’identità territoriale

Il sindaco di Alberobello, Francesco De Carlo, ha sottolineato come questa candidatura rappresenti un’opportunità unica per consolidare il valore culturale ed economico del territorio. “Pietramadre non è un’operazione di marketing, ma un atto di consapevolezza: vogliamo preservare la nostra identità senza trasformarla in una mera attrazione turistica. L’obiettivo è far sì che chi visita questo luogo non si limiti a osservare, ma lo viva, lo senta e lo porti con sé”.

Un’architettura che unisce tradizione e innovazione

A raccontare l’anima architettonica del progetto è stato Marco Piva, celebre architetto milanese, che ha svelato il concept dietro Pietramadre. “La nostra visione si ispira alla geometria del triangolo, simbolo di stabilità e successo. Pietramadre non è solo un’idea, ma un sistema in grado di trasformare la cultura in un movimento continuo, come una clessidra che scandisce il tempo di una nuova identità territoriale”.

Due elementi simbolici incarneranno questa filosofia:

  • L’Auditorium multifunzionale, un luogo di aggregazione pensato per ospitare eventi culturali e dare spazio alla creatività.
  • Le sedute urbane, opere d’arte funzionali realizzate con materiali locali e dotate di illuminazione LED, per trasformare gli spazi pubblici in centri di incontro e cultura.

Governance e risorse: un modello di partecipazione innovativo

L’assessora alla Cultura di Alberobello, Valeria Sabatelli, ha illustrato le strategie di gestione e finanziamento del progetto. La governance sarà affidata alla Fondazione di Partecipazione “Alberobello 2027”, che garantirà stabilità e continuità alle attività culturali, favorendo la collaborazione tra pubblico e privato. “Il nostro obiettivo è un modello di gestione inclusivo, trasparente ed efficace, capace di assicurare il controllo pubblico senza rinunciare all’innovazione” ha spiegato.

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Il budget sarà sostenuto da un fondo di gestione alimentato da contributi pubblici e privati, garantendo così la realizzazione delle iniziative senza pesare esclusivamente sulle istituzioni.

Il sostegno della Regione Puglia: cultura come leva di sviluppo

L’assessora regionale alla Cultura, Viviana Matrangola, ha ribadito il ruolo centrale della cultura nel benessere della comunità: “La cultura non è un lusso, ma la spina dorsale di una società. Pietramadre è la più avanzata forma di welfare culturale che oggi esiste in Puglia: un modello che dimostra come la bellezza possa diventare opportunità”.

Un progetto che mette al centro le persone

Il presidente del Comitato dei sostenitori, Giorgio Papa, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra il tessuto imprenditoriale e la cultura: “Un territorio capace di innovare trattiene i talenti, attira nuove energie e si trasforma in un luogo in cui vivere diventa una scelta, non una rinuncia. Pietramadre è un modello da seguire, una sfida che può cambiare il volto del Paese”.

L’appello finale è stato affidato a Giuseppe De Bellis, componente del Comitato tecnico-scientifico, che ha evocato un’immagine potente: “I trulli non sono solo icone turistiche, ma laboratori di idee. Le gnostre di Noci, le Grotte di Castellana e le scogliere di Polignano devono essere palcoscenici vivi, dove artisti da tutto il mondo possano intrecciare le loro storie con quelle della nostra terra. Vogliamo che i visitatori non siano più semplici spettatori, ma cittadini temporanei di una comunità culturale aperta e accogliente”.

Un viaggio tra musica, pietra e tradizione

L’audizione si è conclusa con una suggestiva performance curata da Antonio Valente ed Edoardo Parente dell’associazione Platypus, che hanno suonato un litofono, uno xilofono arcaico realizzato con pietre provenienti dai trulli di Alberobello e dall’Isola d’Elba. Un viaggio sonoro che ha unito passato e presente, trasformando la materia in emozione.

Pietramadre: cultura, innovazione e radici per un futuro condiviso

Come ha sottolineato Pasquale Gatta, project manager del percorso, Pietramadre è un laboratorio di idee, un’esperienza collettiva che ha coinvolto comunità, istituzioni e talenti. Il progetto si articola in tre assi principali:

  • Pietramadre, che include iniziative come la “Stone Week”, un evento dedicato all’arte della lavorazione della pietra e il riconoscimento Art.Co, una certificazione di eccellenza per l’artigianato locale.
  • Elementi, che sviluppa nuovi progetti tra cultura, sport, innovazione sociale e sostenibilità.
  • Radici, per valorizzare i grandi eventi già esistenti e potenziare le tradizioni artistiche del territorio.

Pietramadre non è solo una candidatura, ma una visione per il futuro, un progetto che trasforma il patrimonio culturale in energia per lo sviluppo e la crescita collettiva.

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