Centinaia di studenti di tutte le classi e altrettanti genitori e decine di docenti, circa settanta, puntano il dito compatti contro l’operato della dirigenza per i presunti problemi che affliggerebbero l’istituto scolastico.
Ondate di proteste, tra scioperi, presenze in consigli comunali convocati a tema, manifestazioni sotto l’ufficio del provveditorato provinciale. E ancora mail e lettere indirizzate ai vertici scolastici non solo provinciali ma anche regionali. A Rimini dallo scorso autunno, ovvero dall’inizio dell’anno scolastico ancora in corso c’è una scuola, il Liceo Scientifico «Alessandro Serpieri», in cui centinaia di studenti di tutte le classi e altrettanti genitori e decine di docenti, circa settanta, puntano il dito compatti contro l’operato della dirigenza per i presunti problemi che affliggerebbero l’istituto scolastico.
Denunciano il mancato rispetto del mantenimento degli standard dell’edificio in materia di sicurezza scolastica, la mancata approvazione del bilancio che tra le conseguenze, potrebbe sfociare nell’annullamento di gite scolastiche e altri progetti che avrebbero dovuto coinvolgere gli studenti.
Giovedì 20 febbraio uno dei docenti, il prof di lettere Marco Mangia, è stato sospeso per sette giorni, dopo la notifica arriva direttamente dal provveditorato: a novembre aveva firmato una lettera indirizzata a docenti e preside per sensibilizzare sulle criticità emerse nella gestione dell’istituto.
Per solidarietà nei suoi confronti studenti, docenti e genitori hanno protestato nel pomeriggio del 24 febbraio di fronte all’ufficio del provveditore scolastico, che però non si è presentato.
«Sono stato destinatario di un provvedimento disciplinare per una mail spedita ad ottobre ai docenti e alla preside. Con un tono ironico e iperbolico ho chiesto di sederci ad un tavolo per parlare delle problematiche che affliggono la scuola – racconta il docente – Questa scuola ha evidenti problemi in materia di sicurezza, di organizzazione del lavoro del corpo docente, di gestione del bilancio. Abbiamo evidenziato tutto al cospetto di dirigente e uffici scolastici, quello provinciale e quello regionale. L’unica risposta è stata la mia sospensione nel giorno in cui 70 docenti hanno firmato un’altra lettera, questa volta pubblica. La solidarietà ricevuta mi ha emozionato».
La dirigente finita nel mirino degli studenti, dei docenti e dei genitori è Francesca Tornatore, che ricopre l’incarico dal settembre del 2023. Lo scorso novembre, durante una giornata di sciopero in cui gran parte degli studenti si erano astenuti dalla frequentazione delle lezioni al «Serpieri».
Al polo scolastico di Viserba, frazione a nord della città romagnola in cui è situato l’istituto, si erano vissuti momenti di tensione, con le forze dell’ordine intervenute per vigilare, anche se le proteste sono andate in scena in maniera pacifica. Con la ripresa delle lezioni dopo le vacanze natalizie le iniziative di genitori, docenti e studenti (centinaia di persone in tutto)hanno ripreso vigore. Lo scorso 20 febbraio, in una lettera settanta docenti avevano lamentato il calo delle iscrizioni prospettato per il prossimo anno.
«Noi docenti del Liceo Serpieri vogliamo rompere il silenzio che circonda alcune importanti vicende del nostro istituto e rendere pubblica una situazione che diventa di giorno in giorno sempre più «problematica – si legge nel testo. «Apprendiamo con grande preoccupazione, che anche quest’anno le iscrizioni sono calate, e sembra che il prossimo anno potrebbero esserci tre classi “prime” in meno rispetto al 2024/25, nonostante il successo degli open day molto frequentati e apprezzat»”. Se il trend sarà confermato dai fatti l’Istituto Serpieri, vedrà ridotto 50 il numero delle classi dalle 59 «attive« nel settembre del 2023. Un dato che impressiona se si considera che il liceo è una delle scuole storiche del territorio, frequentate in passato da generazioni di studenti.
«Il secondo dato di fatto che registriamo è la “non approvazione” del “Programma Annuale” del 2025 da parte del Consiglio di Istituto”, continuano i docenti. «Constatiamo che il Serpieri ora si trova in fase di “gestione provvisoria» del proprio bilancio. Abbiamo avanzato, come prevede la normativa, una formale richiesta di Convocazione di un Collegio Docenti, firmata da una consistente maggioranza di insegnanti ma, come già accaduto ad ottobre, non c’è stata alcuna risposta da parte della dirigenza». Le proteste, come detto, sono continuate sotto la sede del provveditorato.
«Cerchiamo risposte dagli uffici delle istituzioni che abbiamo cercato di coinvolgere – attacca Cristina Lazzarini, una mamma – abbiamo sollevato numerosi problemi, insieme ai ragazzi e insieme ai docenti. Vogliamo semplicemente essere ascoltati. Se la preside non ci risponde che lo facciano le istituzioni. Non sappiamo che cosa stia accadendo negli ultimi mesi a livello gestionale: sicurezza dell’edificio, mancata approvazione del bilancio nell’ultimo consiglio di istituto».
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