Sanità sarda al bivio, Francesco Agus: “Potenziare i territori per evitare il collasso delle città”
Alessandra Carta – Giornalista de L’Unione Sarda – ha intervistato Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti. Il primo anno di lavoro del Campo Largo non è stato semplice. Uno dei principali ostacoli è il blocco della spesa pubblica, che ha reso difficile l’attuazione di politiche incisive. La priorità ora è portare in aula la finanziaria, ma la discussione si concentra su cosa debba venire prima: la riforma sanitaria o il bilancio? Alessandra Todde sembra aver vinto questa battaglia, con la riforma sanitaria che procede più speditamente rispetto alla legge finanziaria.
Riforma sanitaria: una semplice legge di manutenzione
La mini riforma sanitaria, che sta prendendo forma, non rivoluziona il sistema ma corregge alcuni punti critici della legge 24. Secondo Agus, il sistema attuale non potrebbe sopportare ulteriori cambiamenti radicali, come un nuovo riassetto delle ASL o la ridefinizione dei compiti di ARES. Si tratta dunque di una legge di aggiustamento, mirata a migliorare l’efficienza e garantire maggiore stabilità.
Il nodo della sostituzione dei commissari
Uno degli aspetti più discussi riguarda la sostituzione dei commissari nominati dal centrodestra. Agus ritiene che sia giusto sostituire chi ha sbagliato, ma avrebbe evitato un’azione troppo drastica, poiché non tutti hanno avuto lo stesso grado di responsabilità. Da anni si distingue per il suo impegno nella sanità e sottolinea che serve un cambio di passo complessivo, rivedendo la rete ospedaliera per evitare il collasso delle grandi città come Cagliari e Sassari.
Crisi degli ospedali e la necessità di un nuovo approccio
Secondo Francesco Agus, il sistema sanitario sardo soffre della crisi dei piccoli ospedali, che costringe le grandi strutture a sopportare un carico insostenibile. L’esempio emblematico è il Brotzu di Cagliari, che ha retto anche nei periodi più difficili grazie all’impegno del personale medico e infermieristico. Tuttavia, Agus respinge le dichiarazioni dell’assessore alla sanità Bartolazzi, che ha paragonato la situazione sarda ai paesi del terzo mondo. Per il capogruppo dei Progressisti, non serve un capro espiatorio, ma soluzioni concrete.
Finanziaria in ritardo: un problema da risolvere al più presto
La finanziaria ha accumulato ritardi significativi, in parte dovuti al fatto che per la prima volta la Regione deve confrontarsi con i pareri dei revisori dei conti. L’obiettivo di Agus è evitare il quarto mese di esercizio provvisorio, poiché ogni giorno in questa condizione ha un costo elevato per i sardi, riducendo la capacità di spesa.
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Francesco Agus: rilanciare la spesa pubblica e ridurre la burocrazia
Uno dei principali problemi della Sardegna è l’eccessiva frammentazione dei centri di costo, che rende difficile la spesa delle risorse disponibili. Agus sottolinea che gli uffici regionali faticano ad attuare le leggi a causa di procedure troppo complesse, creando un blocco alla spesa. Per questo, è fondamentale cambiare il passo e definire una road map chiara per le leggi da portare in consiglio.
Le priorità future: salva casa, lavoro e liste d’attesa
Dopo la sanità e la finanziaria, il prossimo passo sarà la modifica della legge salva casa a livello regionale. Agus auspica anche un dibattito approfondito sul tema del lavoro, altro grande nodo irrisolto per la Sardegna. Il sistema attuale non offre politiche attive del lavoro efficaci e percepite in modo organico, rendendo difficile affrontare le sfide del mercato occupazionale.
Francesco Agus: potenziare la medicina generale
Agus propone di concentrare la spesa su due aspetti fondamentali: incentivare i medici di medicina generale per evitare lo spopolamento di interi territori e ridurre i tempi di attesa per visite e interventi. Inoltre, sottolinea la necessità di un rapporto più equilibrato con il settore privato, che non deve essere considerato un nemico della sanità pubblica, ma un supporto utile per garantire un servizio migliore ai cittadini.
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