Un razzo Ariane 6 in partenza dallo spazioporto europeo di Kourou. Foto: ESA – S. Corvaja.
La space economy rappresenta uno degli ambiti piĆ¹ dinamici e promettenti dell’economia globale del XXI secolo. Con l’avanzamento della tecnologia e l’ingresso di nuovi attori nel settore, sia pubblici che privati, lo spazio si profila come un’opportunitĆ economica e le possibilitĆ offerte sono in continua espansione.
Nel 2023 il valore globale dellāeconomia spaziale ammontava a 509 miliardi di euro, ma si stima supererĆ i 737 miliardi di euro entro il 2031. Per questa evidente prospettiva di crescita, lāUnione Europea ha istituito con il Regolamento 2021/696 un Programma Spaziale per il periodo 2021-2027, con lo stanziamento di risorse pari a 14,8 miliardi di euro e lāobiettivo di promuovere lo sviluppo di una forte economia spaziale di tutti gli Stati membri, in particolare per quanto concerne le piccole e medie imprese (PMI) e le start-up.
Il Regolamento ĆØ entrato in vigore il 1Ā° gennaio 2021 con effetto retroattivo, raggruppando i programmi dellāUnione europea giĆ esistenti (Copernicus, Galileo, EGNOS) ed introducendo nuove componenti di sicurezza quali SSA per il monitoraggio dei rischi spaziali e GOVSATCOM per lāaccesso delle autoritĆ nazionali a comunicazioni satellitari sicure.
Il 15 marzo 2023 ĆØ inoltre stato adottato il Regolamento 2023/588, che istituisce il programma dellāUnione per una connettivitĆ sicura per il periodo 2023-2027, introducendo il progetto IRIS2: āUnāiniziativa di comunicazione satellitare governativa che fornisce alle autoritĆ nazionali lāaccesso a comunicazioni satellitari sicureā.Ā La Commissione europea ha affermato che la costellazione satellitare sarĆ costituita da 290 satelliti in orbite multiple, i primi lanci in orbita bassa dovrebbero cominciare nel 2025, per raggiungere la piena capacitĆ operativa entro il 2030.
Il progetto ĆØ finanziato dallāAgenzia spaziale europea (ESA) e dal consorzio SpaceRISE, appositamente costituito con contratto della durata di 12 anni, per lo sviluppo, lāistallazione e la gestione della costellazione satellitare, per un investimento complessivo di 10,5 miliardi di euro.
LāItalia ha in questo panorama un ruolo importante, essendo tra i membri fondatori dellāAgenzia spaziale europea (ESA), di cui ĆØ il terzo Paese contribuente, ed essendo uno dei nove Stati a livello globale dotati di unāagenzia spaziale (ASI) a cui ĆØ destinato un budget di quasi due miliardi di euro per il periodo 2021-2026.Ā
Con lāavvento delle nuove tecnologie e lāincremento del numero di PMI e start-up nel campo della space economy (si ĆØ passati da un totale di 120 imprese nel 2019, ad un totale di 219 nel 2024), si ĆØ fatta strada lāesigenza di un quadro normativo chiaro, di un aggiornamento e un ampliamento delle regole vigenti.
La materia ĆØ infatti, dal punto di vista legislativo, estremamente lacunosa ed i trattati internazionali che dovrebbero indicare ai Paesi la strada da percorrere, risalgono al 1966 e al 1984. Di questo abbiamo giĆ parlato in questo articolo, ma era fondamentale ricordare che manca, appunto, un quadro normativo chiaro.
Su proposta di Adolfo Urso, il Consiglio dei ministri ha varato nel giugno 2024 il disegno di legge āSpazioā, ora in corso di esame in commissione parlamentare. Si tratta di 31 articoli volti a disciplinare le attivitĆ spaziali condotte dai soggetti privati, in linea con gli indirizzi del governo che mirano a rafforzare lāecosistema industriale italiano, puntando su partenariati internazionali e sfruttando le opportunitĆ offerte dalla cooperazione bilaterale e multilaterale. Lāobiettivo ĆØ quello di facilitare le imprese nelle partecipazioni a progetti internazionali e nellāaccesso al mercato globale, sostenute da una legislazione che possa semplificare tale processo.
Le misure previste dal Ddl Spazio sono svariate, ma le principali sono: la redazione di un piano nazionale per lāeconomia dello spazio con orizzonte temporale non inferiore a cinque anni e aggiornato successivamente con cadenza biennale (art. 22), la costituzione di un fondo per lāeconomia dello spazio (art. 23), lāistituzione di norme speciali per agevolare lāaccesso di PMI e start-up negli appalti del settore delle attivitĆ spaziali, tra cui la previsione di una riserva di esecuzione obbligatoria a favore appunto delle start-up innovative e delle PMI, che in caso di appalti non suddivisi in lotti, sono soggette alla stipula di un subappalto obbligatorio per almeno il 10% del valore del contratto (art. 27).Ā Il disegno di legge prevede anche lāattribuzione agli operatori autorizzati di una responsabilitĆ oggettiva: lāobbligo di rispondere dei danni causati dalla propria attivitĆ , a prescindere dai profili di colpa o dolo (art. 18).
Previsione importante per lo sviluppo dellāeconomia nazionale sembra essere quella dellāarticolo 25 che, in linea con il Regolamento europeo 2023/588, prevede la costituzione di una riserva nazionale di capacitĆ trasmissiva via satellite, attraverso satelliti geostazionari e costellazioni di satelliti in orbita bassa, gestiti esclusivamente da soggetti appartenenti allāUnione Europea o allāAlleanza Atlantica (NATO).
Il riferimento esplicito alle costellazioni di satelliti in orbita bassa risulta interessante sotto il profilo delle dinamiche geopolitiche europee: nei mesi scorsi si ĆØ paventato un accordo tra il governo italiano e la Starlink, societĆ di Elon Musk, con la previsione di un contratto quinquennale che coinvolgerebbe il sistema di sicurezza delle telecomunicazioni del Paese. PossibilitĆ che ha suscitato numerose polemiche, in ragione anche della partecipazione nazionale, attraverso lāESA, al progetto europeo IRIS2, che si pone come alternativa a quello americano.Ā
In una nota del 6 gennaio, la presidenza del Consiglio ha comunque smentito che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il governo italiano e la Starlink, ma ha confermato i contatti con lāazienda di Musk.
Tralasciando presunti accordi, resta il fatto che i recenti sforzi di arrivare ad una legislazione sulla space economy, cosƬ come lāattenzione sul ruolo di attori privati nella gestione di asset strategici come le comunicazioni militari, sono il sintomo di un crescente interesse per quello che cāĆØ oltre la nostra atmosfera. Stiamo assistendo ad una nuova corsa allo spazio che, a differenza della gara tra Stati Uniti e Unione Sovietica del secolo scorso, vede protagonisti nuovi attori e nuovi interessi ed in cui il nostro Continente ha lāoccasione di giocare un ruolo importante dal punto di vista politico e scientifico.
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