Il Movimento 5 stelle vuole rendere più restrittivo il nuovo regolamento per le occupazioni di suolo pubblico di Roma. Il documento, la cui discussione in assemblea capitolina riprenderà domani, giovedì 27 febbraio, prevede una serie di novità sulla collocazione di dehors e tavolini in città. Secondo i pentastellati, le nuove regole elaborate dall’assessorato alle Attività produttive amplierebbero, invece che diminuire, gli spazi concessi ai locali del centro mentre penalizzerebbero altre aree della movida, come ad esempio Ostia.
Cosa prevede il regolamento
Una delle novità più importanti riguarda i criteri di occupazione di suolo pubblico di bar e ristorante e, più in generale, delle attività di somministrazione. Non si terrà più conto dell’”ampiezza della vetrina” ma si potrà occupare una superficie pubblica pari a una percentuale della somma delle superfici di somministrazione, servizi igienici e locali di lavorazione e cucine. Inoltre, la città è stata divisa in tre diverse zone: suburbio, Città storica e sito Unesco. Nei tessuti da T1 a T3 del sito Unesco (tutto il Centro storico, Borgo, gran parte di Trastevere e Monti) la superficie concedibile sarà pari ad un terzo di quella di riferimento. Sempre nel sito Unesco, dal T4 in poi, la superficie concedibile sarà pari alla metà. Nella Città storica le concessioni si fermeranno ai due terzi delle superfici concedibili mentre nel suburbio, le zone più lontane dal cuore di Roma, si potrà avere il 100%.
Gli emendamenti al regolamento
Il Movimento 5 stelle, con i consiglieri Meleo, Raggi, Diaco e Ferrara, tramite un emendamento ha chiesto di rimuovere dal calcolo delle superficie concedibili le aree dei locali di “lavorazione e preparazione delle cucine” e dei bagni. Secondo i grillini, infatti, con questo metodo si andrebbero ad aumentare gli spazi concessi soprattutto ai locali del centro, l’area che si vorrebbe maggiormente tutelare dal fenomeno del “tavolino selvaggio”.
Tutelare Monte Sacro e Città Giardino
In combinazione con l’emendamento precedente, è stata presentata un’altra modifica. Viene chiesto di prevedere gli stessi livelli di tutela pensati per i tessuti dal T1 al T3 del sito Unesco per le “zone urbanistiche e i quartieri della città storica” con un “elevato tasso di saturazione di locali di somministrazione”. Vengono menzionate aree come Monte Sacro e Città Giardino.
I firmatari degli emendamenti vorrebbero, inoltre, escludere dalle nuove concessioni le strutture alberghiere che svolgono attività di somministrazione anche alle persone che non alloggiano nell’attività ricettiva.
Revoca delle concessioni
Si vuole poi dare possibilità ai municipi di revocare la concessione per problemi provocati da “discoteche e pubblici esercizi” anche “solo con le lamentele rappresentante dei cittadini”. Inoltre, si vorrebbe fissare alla mezzanotte l’orario entro il quale rimuovere sedie e tavolini dal suolo pubblico. Infine, si vuole vietare il rinnovo automatico delle concessioni dopo tre anni.
Ostia “Città marina”
Diverse proposte, avanzate in particolare dal consigliere Ferrara, hanno riguardato Ostia per la quale si applicherebbero le regole del suburbio. Si vorrebbe creare un nuovo ambito territoriale denominato “Città Marina” per regolamentare l’occupazione di suolo pubblico nelle aree costiere di Roma, in particolare nel Municipio X (fronte mare).
Ferrara ha chiesto che le domande di occupazione di suolo pubblico nella Città Marina devono essere trattate in tempi più brevi (60 giorni come per il suburbio o 45 giorni) rispetto alla Città Storica (90 giorni), per favorire la rapidità delle operazioni legate al turismo estivo e perché le procedure fronte spiaggia sono più complesse.
Tra le richieste di modifica c’è anche quella di prevedere, visto il contesto urbano di Ostia che ha spazi più ampi rispetto al centro di Roma, una “maggiore flessibilità nelle concessioni di suolo pubblico per garantire la vivibilità e la sostenibilità delle attività commerciali stagionali”. In pratica, si chiede di avere la possibilità di occupazioni che vadano anche oltre il 100% della superficie concedibile secondo le nuove regole.
Infine, si vorrebbe introdurre un catalogo di arredo urbano specifico per la Città Marina, con elementi come ombrelloni, fioriere, tavoli e sedute realizzati con materiali resistenti al mare. L’arredo deve essere coerente con l’estetica costiera, usando materiali come legno marino, metallo zincato e tessuti nautici.
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