Chi ben comincia… è a metà dell’opera. Sarà vero? Avvio d’anno molto promettente per i comparti di Solidarietà Veneto, ma in un quadro di forte incertezza. Molti i timori e gli interrogativi per la prospettiva, che trovano però risposte convincenti nell’esperienza pluridecennale del Fondo.
A fine gennaio Solidarietà Veneto ha festeggiato il suo 35° compleanno, essendo stato costituito il 30 gennaio del 1990. Una ricorrenza che rimanda la memoria ai tanti episodi – finanziari e non – che hanno contraddistinto questo lungo ed entusiasmante percorso.
Dal punto di vista finanziario sono stati 35 anni decisamente positivi, nonostante una serie di crisi finanziarie piccole e grandi che hanno tante volte preoccupato le persone associate al Fondo. Oggi però, guardando indietro, tutti gli scossoni appaiono, anche a livello grafico, molto piccoli: quasi impercettibili.
Osservandole con distacco, liberati dalla paura e dall’emotività del momento, quelle fasi assumono ora una dimensione ben diversa: i ribassi si rimpiccioliscono – anche graficamente – e diventano increspature, che non alterano il positivo incedere della tendenza complessiva. Qualche esempio? La bolla della New Economy (2000), Lehman Brothers (2008) e lo Spread (2011). Più vicini a noi ricordiamo i ribassi legati alla pandemia (2020) e, soprattutto, le tensioni del 2022, con l’inizio dell’“operazione speciale” da parte delle forze armate russe in Ucraina. Anche quest’ultima crisi evoca una ricorrenza, per nulla festosa: sono passati ormai tre anni dall’inizio di un conflitto che, proprio in queste settimane, è ritornato prepotentemente alla ribalta dei “tiggì”, anche a causa del rocambolesco processo di “pacificazione” che in qualche modo pare abbia preso avvio.
E proprio per questo, seppur in una fase di mercato positiva che induce all’ottimismo, vale la pena far memoria dell’esperienza passata. Dopo oltre due anni di progressione, non si può infatti escludere che i mercati azionari possano prendersi una “pausa di riflessione”. A quel punto arriveranno le “prese di beneficio” e sarà nuovamente il momento del panico e dell’emotività, soprattutto per chi ha investito senza ragionare sull’orizzonte temporale, magari concentrando risorse all’inseguimento dei rendimenti del passato e così via. “Film” visti tante volte in 35 anni, ma che poco hanno a che vedere con l’investimento previdenziale.
La storia della previdenza complementare, e anche l’esperienza recente, ci dicono che l’approccio che guida l’accesso al fondo pensione è completamente diverso: si sceglie la previdenza perché protetta da “garanzie” normative (vantaggi fiscali) e contrattuali (contributo dell’azienda): surplus nei periodi positivi come quello attuale, ma corposa protezione quando i mercati rallentano.
Si sceglie la previdenza complementare sapendo che le risorse sono allocate nel rispetto di rigorosi criteri di diversificazione. Diversificazione geografica, nella quale l’investimento nelle PMI e nelle infrastrutture italiane convive con una tensione globale, ad abbracciare l’interezza dei mercati finanziari mondiali. Diversificazione degli strumenti finanziari selezionati: debito e capitale, quotati e non quotati, a breve termine e a lungo termine. Diversificazione dei partner nell’investimento, selezionati tramite gara senza conflitti di interesse, in modo che chi partecipa al fondo possa beneficiare di una pluralità di visioni.
Si sceglie, infine, la previdenza complementare pensando a un investimento frazionato nel tempo, dove il capitale si accumula con gradualità, mitigando i rischi legati al timing dell’investimento. Un approccio, quest’ultimo, che oltre 15.000 under 30 hanno adottato scegliendo Solidarietà Veneto negli ultimi 5 anni.
Il quadro macroeconomico che si sta delineando in queste settimane non favorisce certo la stabilità. I protagonisti della geopolitica, sfidandosi in dichiarazioni roboanti, fanno sobbalzare chi risparmia, trascinandolo nel “Tagadà” dell’incertezza. Uno scenario parzialmente inedito, che fa crescere così la ricerca di nuovi e solidi appigli.
Ecco che l’esperienza del fondo pensione territoriale, il metodo nell’approccio agli investimenti e la disponibilità al servizio di consulenza possono offrire un ottimismo più solido da quello che ci viene dai due straordinari anni (e un mese) di rendimenti positivi: è’ l’ottimismo della consapevolezza, vera e robusta base sulla quale “costruire futuro”. Oggi come 35 anni fa.
Rendimenti netti gennaio 2025
DINAMICO
Esordio molto positivo per il comparto dedicato alle giovani generazioni, che a gennaio realizza un buon +1,59% (benchmark +1,52%) nonostante un avvio d’anno sfidante per i mercati azionari e obbligazionari a causa delle forze che si palesano in ambito politico ed economico. Con l’elezione di Donald Trump i mercati hanno ipotizzato un possibile miglioramento dell’economia USA per “crescita interna”; d’altro canto la politica estera del tycoon getta una cupa ombra di incertezza sulle relazioni commerciali con gli altri Paesi, inclusa l’Europa, con possibili ripercussioni per le singole economie e l’inflazione. A complicare la situazione, l’entrata in scena di DeepSeek, l’intelligenza artificiale cinese, sbucata dal nulla e capace di creare scompiglio nel settore tecnologico USA. Un settore a cui, val la pena di ricordarlo, fanno capo le “Magnifiche 7″ – Apple, Microsoft, Alphabet (Google), Amazon, Nvidia, Tesla e Meta (Facebook, Instagram, Whatsapp, ecc.): aziende che nel loro complesso valgono circa il 20% dell’indice globale MSCI World*. Nota positiva per il mercato azionario europeo che segna +6% nel mese, superando – per una volta – quello americano a (+3%). In sintesi, un risultato positivo in un contesto decisamente variopinto che, in una prospettiva tutt’altro che chiara, alimenta l’aspettativa di una volatilità crescente.
*indice di mercato azionario costituito da migliaia di titoli di livello globale. Include una raccolta di titoli azionari di tutti i mercati dei Paesi sviluppati nel mondo, comprendendo titoli di 23 Paesi ed escludendo i titoli provenienti da economie di frontiera o emergenti.
REDDITO
Anche per il Reddito, come per il Dinamico, le prime settimane di quest’anno hanno mostrato un andamento poco lineare, ma con un esito di fine mese decisamente positivo. Il valore quota cresce dello 0,93% (benchmark +0,85%) trainato da un mercato azionario nel quale, nonostante le contraddizioni, è prevalso l’ottimismo. Anche la componente obbligazionaria ha contribuito alla performance, nonostante l’instabilità, soprattutto negli Stati Uniti, sia stata notevole. L’osservato speciale, da questo punto di vista, è l’inflazione: gli operatori finanziari percepiscono il rischio che una ripresa dei prezzi possa indurre le banche centrali a mantenere ancora elevati i tassi di interesse. Nei prossimi mesi sono in programma, per il comparto Reddito, alcuni aggiornamenti dell’asset allocation che il Consiglio di amministrazione del Fondo ha approvato a fine 2024. L’obiettivo è quello di allineare la struttura del comparto alle mutate caratteristiche (composizione anagrafica, consapevolezza finanziaria) della “popolazione” che lo predilige: nelle prossime settimane dedicheremo a tale aspetto un approfondimento ad hoc.
PRUDENTE
Anche per il comparto Prudente il principale driver del positivo risultato (+0,81%) sono stati i mercati azionari e, in via residuale, i titoli governativi americani. Il rendimento maturato nel mese supera il benchmark di riferimento (+0,65%) grazie al contributo positivo di Eurizon e Unipol, principali gestori del comparto, ma anche di Finanziaria Internazionale, a cui è affidato il mandato obbligazionario a “focus geografico”.
GARANTITO
“Nulla di nuovo sotto il sole” è il titolo che potremmo dare al commento dei rendimenti per questo comparto, che mette in fila il quattordicesimo risultato positivo, assolutamente in linea con quello dei mesi precedenti. Il Garantito rimane semplice spettatore dei movimenti che hanno alimentato le performance degli altri comparti in questo mese, realizzando un rendimento (+0,15%; benchmark +0,20%) che ricalca quello dei titoli di stato free risk a breve termine su cui è incentrata la gestione adottata da Anima Sgr.
Ricordiamo che il comparto, supportato dalla garanzia di restituzione capitale, è particolarmente gradito da chi ha una maggiore avversione al rischio e si trova tipicamente in prossimità della pensione. Un apprezzamento che si dimostra anche attraverso il forte incremento delle risorse – pari a quello dei cinque anni precedenti – osservato da quando Anima ha iniziato a gestire il comparto.
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