Ha preso il via, questa mattina, nella Sala dei Cesari dell’Hotel Hilton Rome Airport di Fiumicino, la 98ª Assemblea Nazionale Ordinaria della Federazione Ginnastica d’Italia. Aventi diritto 1.357 per un totale di 4.685 voti accreditati, pari a l’85,1%. Seguendo l’ordine del giorno, dopo l’apertura dei lavori, è stato costituito l’ufficio di presidenza con il prof. Avv. Pierluigi Matera e, in qualità di vice presidente, il prof. Avv. Marco Naddeo, sono state approvate all’unanimità il verbale della 97ª Assemblea, tenutasi a Roma il 15 novembre 2020, la relazione del Consiglio Direttivo Federale sulla gestione del quadriennio olimpico 2021-2024 e la relazione del Presidente Federale sul consuntivo relativo all’attività svolta e ai risultati sportivi conseguiti nel quadriennio appena conclusosi. Il cav. Gherardo Tecchi ha pronunciato poi un saluto che ha riscosso la standing ovation degli oltre seicento presenti. Di seguito il suo intervento integrale:
Permettetemi di ringraziare i miei colleghi del Consiglio Direttivo Federale, i Revisori dei Conti e il Segretario Generale uscente, con i quali, chi più chi meno, ho condiviso otto anni vissuti intensamente, con tante difficoltà ed altrettante soddisfazioni, di cui ho ampiamente informato l’assemblea nelle relazioni agli atti. Saluto con affetto anche Riccardo Agabio, il nostro amato Presidente Onorario.
Un pensiero speciale va poi agli Uffici di viale Tiziano 70, ai nostri dipendenti ed anche quelli distaccati sul territorio. Le istituzioni non sono fatte di pietre ma di persone che con il loro impegno portano avanti l’ordinaria amministrazione dell’Ente con una straordinaria determinazione. L’attaccamento che ho trovato nelle stanze di Roma, la professionalità di tutti, la disponibilità anche a rispondere ad una semplice telefonata al di fuori degli orari di lavoro, l’esperienza dei più anziani in servizio e l’energia dei nuovi assunti, credo sia difficile da trovare altrove. La Federazione ha sempre funzionato: in tempo di pandemia, durante le feste, e sotto l’attacco di critiche più o meno costruttive, garantendo il corretto svolgimento delle innumerevoli manifestazioni sul territorio e il funzionamento di una organizzazione che, giuridicamente e burocraticamente parlando, possiamo definire un gioiello. Vorrei con l’occasione salutare Tiziana Musso e Susanna Fanelli che sono andate in pensione dopo decenni dedicati alla ginnastica.
Una menzione speciale la meritano i Presidenti Regionali e i Delegati Provinciali che io considero le prime linee del nostro esercito, con i loro consiglieri, quasi dei missionari alle frontiere del mondo dello sport – e mi riferisco a confini culturali, non geografici – che si adoperano ogni giorno per tradurre in attività motoria le decisioni della Direzione Nazionale, accogliendo le istanze della base, dal Nord al Sud di un Paese in continua trasformazione.
Non dimenticherò mai, poi, i nostri tecnici apicali, i direttori di sezione, i team manager, cercatori d’oro instancabili, capaci di trasformare pepite di talento in tesori agonistici inestimabili e duraturi, confrontandosi con superpotenze demografiche ed economiche nemmeno paragonabili all’Italia, chiusi spesso in palestra per intere giornate a disposizione della crescita psicofisica dei loro allievi.
Che dire ancora degli ufficiali di gara e dei loro referenti? Le giudici e i giudici sono l’altra faccia della medaglia delle nostre discipline, la faccia apparentemente integerrima che cela però, sotto sotto, un cuore di ginnastica. Le giurie italiane sono apprezzate nel mondo, stimate, rispettate dagli stessi atleti che usano il loro giudizio per comparare le proprie ambizioni.
Congratulazioni anche ai segretari e ai direttori di gara, agli addetti alla rilevazione dei punteggi in tempo reale, agli speaker, ai fotografi, ai service video e ai commentatori in telecronaca che con la loro voce e le loro immagini hanno raccontato imprese storiche e gare normalissime, per la gioia dei campioni e dei semplici praticanti, a volte svolgendo una vera e propria funzione di servizio pubblico.
Grazie a tutti i volontari, senza i quali non avremmo potuto organizzare le nostre gare. Grazie alle amministrazioni locali, sindaci, presidenti di regione, e i loro assessori, che ci hanno appoggiato ed ospitato, grazie alle agenzie esterne per le loro consulenze e ai comitati organizzatori locali per l’assunzione di responsabilità che a volte non facevano dormire qualcuno.
Grazie ai nostri rappresentanti all’estero, ambasciatori FGI nelle istituzioni internazionali. Lasciatemi menzionare tra i tanti, in particolare, Gianfranco Marzolla – bronzo a Roma ’60 come un altro mio idolo, Franco Menichelli – Cristina Casentini, che hanno tenuto i rapporti con Losanna, e Donatella Sacchi che da più mandati presiede il comitato tecnico GAF della Federazione Mondiale ed il suo Safeguarding, ed è ormai un faro per la ginnastica ad ogni latitudine e longitudine.
A proposito di Safeguarding, la mia riconoscenza va al prof. Pierluigi Matera che in anticipo su tutte le altre Federazioni Sportive riconosciute dal CONI ha messo in piedi un ufficio di salvaguardia, con professionisti di specchiata fama, preso ad esempio come modello sia in Italia che fuori, a disposizione di tutti i nostri tesserati e di supporto agli Organi di Giustizia Sportiva.
Un abbraccio fraterno lo rivolgo al Presidente Malagò, al quale, lasciatemelo dire, avrei fatto condurre il Comitato Olimpico Italiano a vita. Giovanni sei stato il migliore, secondo soltanto a Giulio Onesti. Hai difeso lo sport da intromissioni indebite, mettendo sempre gli atleti al centro dei tuoi progetti. La storia te ne darà merito.
Quanto detto potrebbe sembrare in conflitto con quanto sto per aggiungere. Ritengo, infatti, che l’avvento di Sport e Salute, negli ambiti delineati dalla Legge, anche grazie ai suggerimenti del CONI, abbia rappresentato un valore aggiunto per la promozione dell’attività motoria in un Paese sempre più vecchio e minacciato dai morbi del terzo millennio: sedentarietà, dipendenze tecnologiche e Disturbi del comportamento alimentare. Con il presidente Mezzaroma e con l’AD Diego Nepi abbiamo seguito un cammino di crescita, sia nell’impiantistica, sia nella progettualità. La Federazione è stata anche tra le prime ad avviare un Dipartimento ESG (Environmental, Social and Governance) che gestisca, ricerchi e risponda ad iniziative inerenti le questioni di apertura al sociale (anni addietro conosciute come Responsabilità Sociale) con una forte attenzione alla “sostenibilità”. E questo, Sport e Salute ce l’ha riconosciuto premiandoci, oltre che per i risultati e la visibilità conquistata, con il 15% in più sui contributi 2025.
Mando i miei più sentiti saluti anche in Svizzera, alla Federazione Internazionale, nelle persone di Morinari Watanabe e Nicolas Buonpane, e all’European Gymnastics, a Farid Gaiybov e Lisa Worthmann. Sono riconoscente ad Andrea Abodi, sia per quello che abbiamo fatto insieme quando era a capo dell’Istituto del Credito Sportivo, sia da Ministro dell’attuale Governo. Ma con lui ringrazio anche i suoi predecessori che mi hanno accompagnato in questi lunghi anni.
L’ultimo pensiero è per gli affetti. In primis – non me ne vorrà la famiglia – le ginnaste e i ginnasti, di oggi, ieri e domani. Voi siete la vita, voi siete il volo, voi siete la ginnastica, come le nostre società affiliate, con i loro dirigenti, sono la Federazione. Gli atleti per me sono figli – Sò Piezz’ ‘e Core. Ma di figli naturali ne ho anche tre, Silvia, Roberta e Guido. Loro, mentre io mancavo di casa per dedicarmi allo Sport, sono cresciuti, mi hanno regalato dei nipoti ed è per questo che mi voglio scusare, pubblicamente, per la mia assenza. Dico lo stesso a mia moglie. Ho perso mia madre pochi giorni dopo il mio insediamento nel 2017, senza Elia a fianco non ce l’avrei fatta. Abbiamo fatto tutti dei sacrifici ma ne è valsa la pena!
Lascio una Federazione in salute, con i bilanci in ordine, un palmares invidiabile (di cui vi ho parlato diffusamente nella relazione sportiva agli atti), e la consegno ad un giovane quarantenne. Andrea Facci nelle elezioni di due mandati fa era stato il primo degli esclusi in Consiglio Federale. Ma io, in quel ragazzo di 32 anni che aveva portato avanti una campagna elettorale contro di me, avevo riconosciuto il talento, il fuoco, la passione. E così lo chiamai in FGI, nominandolo Team Manager della Sezione Maschile. Oggi diventerà il 28° presidente, il mio successore. Concedetemi almeno di dire che ci avevo visto lungo.
In bocca al lupo a lui e al suo Consiglio Direttivo Federale. E a tutta la Federazione che verrà! Luigi XV Re di Francia disse “Dopo di noi, il diluvio”. Io vi lascio, metaforicamente, in una bella giornata di Sole!
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