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L’Autorità dei Trasporti annuncia il pagamento del contributo 2025


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L’Autorità di Regolazione dei Trasporti con la delibera numero 183/2024 ha definito i valori e le modalità di versamento del contributo per il 2025, confermando l’esonero per le imprese di autotrasporto (ma con alcune eccezioni). Tale esonero è stabilito dall’articolo 20 del Decreto-Legge numero 104 del 10 agosto 2023, che ha escluso le imprese di trasporto stradale dalle competenze e quindi dagli obblighi contributivi dell’Art. Di conseguenza, le imprese che operano esclusivamente in questo ambito non devono più dichiarare i propri dati anagrafici ed economici all’Autorità. Diverso è il caso delle aziende che, oltre all’autotrasporto merci su strada, svolgono anche altre attività, che sono descritte nel primo articolo della delibera. In tali circostanze, il versamento del contributo e gli adempimenti dichiarativi restano obbligatori.

Il contributo per il 2025 è fissato allo 0,45 per mille del fatturato risultante dall’ultimo bilancio approvato prima della pubblicazione del provvedimento. Sono esonerate dal pagamento le contribuzioni inferiori a 3.150 euro. Il versamento dovrà avvenire in due rate: la prima, corrispondente a due terzi dell’importo dovuto, dovrà essere effettuata entro il 15 maggio 2025, mentre la seconda, relativa al saldo, entro il 31 ottobre 2025. Il mancato rispetto delle scadenze comporta l’applicazione degli interessi di mora e l’avvio delle procedure di riscossione.

Le imprese con fatturati superiori a 7 milioni di euro sono tenute, entro il 15 maggio 2025, a presentare all’Autorità, in via telematica, i propri dati anagrafici ed economici, pena l’applicazione di sanzioni. Per le aziende con ricavi superiori a 20 milioni di euro, che riducono la base imponibile di oltre il 20%, è richiesta un’attestazione certificata da un revisore legale, una società di revisione o il collegio sindacale. La delibera prevede la possibilità di ravvedimento operoso in caso di errori dichiarativi commessi in buona fede, purché non siano già state avviate verifiche sostanziali. Le imprese potranno regolarizzare la propria posizione entro un anno, evitando sanzioni e interessi di mora.

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