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Regione, sindacati sul piede di guerra. Il presidente dell’Emilia-Romagna de Pascale apre alle modifiche: «Manovra ritoccabile»


di
Daniela Corneo

Il governatore: «C’è uno spazio di discussione». Bussandri (Cgil): «Così com’è la manovra non ci va bene, faremo le nostre proposte». Borghetti (Uil): «Elementi di iniquità che vanno rivisti»

Il presidente di viale Aldo Moro Michele de Pascale apre ai sindacati sulla manovra di bilancio che prevede di aumentare le tasse (Irpef, Irap, bollo auto) per gli emiliano-romagnoli e di introdurre il ticket sui farmaci per gli Isee sopra i 35mila euro, come ipotizzato da de Pascale e dal suo assessore alla Sanità Massimo Fabi nei giorni scorsi. Dopo il summit dell’altra sera con Cgil, Cisl e Uil, che avevano attaccato il presidente dell’Emilia-Romagna per non essere stati coinvolti nella discussione sulla manovra, ieri (giovedì 27 febbraio) de Pascale ha lasciato intravedere più di uno spiraglio ai sindacati: «Se ci sono margini per cambiare la manovra? Quando si discute lo si fa perché c’è uno spazio di discussione», ha detto. L’impegno preso l’altra sera dopo il primo incontro in Regione è di aggiornarsi nei prossimi giorni: ora saranno i sindacati a dover buttare giù una serie di proposte alternative per provare ad alleggerire i rincari che peseranno sui cittadini. In ogni caso il vertice dell’altra sera per de Pascale «è stato utile prima di tutto per ripristinare un aspetto di metodo e di confronto che si era un po’ incrinato». In ogni caso «è stata una riunione molto approfondita, dato per dato, numero per numero. I sindacati ci hanno offerto degli spunti, noi ne abbiamo dati degli altri, ci dobbiamo raggiornare prima per capire l’esito di questa discussione che in ogni caso per me è stata molto utile».

De Pascale: la responsabilità è tutta sulle mie spalle

La trattativa è tutta da costruire ancora e a giorni i sindacati si incontreranno per iniziare a costruire una proposta alternativa sulla manovra. Ma de Pascale è chiaro: «Il mio obiettivo non è scaricare pezzi di responsabilità delle scelte, la prendo tutta sulle mie spalle. Ma è chiaro che per noi il contributo di merito delle organizzazioni sindacali è fondamentale, anche per cercare di fare le cose meglio. Inoltre parallelamente a quello molto serrato con i sindacati, avremo anche un confronto in commissione nell’ambito dell’iter che porterà al voto finale in Assemblea legislativa». «La manovra così com’è non ci va bene», dice senza mezzi termini il segretario regionale della Cgil Massimo Bussandri. Quindi: «Entreremo nel merito provando a modificare le proposte della Regione per renderle ancora più eque per le persone che saranno colpite». Intanto, però, sottolinea Bussandri, «è stato recuperato il metodo, non era accettabile come si era mossa la Regione».




















































La Cisl: ristabilite le corrette relazioni sindacali

«La manovra — rincara la dose anche Marcello Borghetti, segretario regionale della Uil — ha elementi di iniquità che vanno rivisti. Sulla sanità c’era un discorso da fare da diversi anni, perché ci sono aspetti che toccano la pelle viva dei cittadini, dalle liste d’attesa al trattamento del personale passando per la medicina territoriale. Le dichiarazioni d’intenti di de Pascale vanno benissimo, ma poi andranno misurate nei fatti. Ora apriremo con i sindacati dei tavoli tecnici molto complessi, vediamo che margini ci saranno, ma è chiaro che la manovra va a toccare lavoratori dipendenti e pensionati che sono sempre più in sofferenza per il carovita. Sta di fatto sparendo il ceto medio». «Quello con de Pascale — dice anche Filippo Pieri, segretario regionale della Cisl — è stato un incontro interlocutorio che ha permesso intanto di ristabilire le corrette relazioni sindacali. A breve entreremo nel merito della manovra e presto come sindacati formalizzeremo le nostre proposte dopo esserci incontrati». Insomma, il lavoro è tutto da costruire e i sindacati proveranno a tutelare al massimo i lavoratori e le categorie più fragili.

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28 febbraio 2025



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