I sindaci progressisti si riuniscono intorno ad ALI Abruzzo

C’era anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, al congresso della sezione abruzzese dell’associazione Autonomie Locali Italiane (ALI), che si è svolto all’Aquila all’Auditorium dell’Ance il 26 novembre. L’evento ha segnato anche l’avvio di una nuova fase all’insegna dell’attivismo e dell’ambizione di crescere.

La presenza di Gualtieri, che è anche presidente nazionale di ALI, darà anche l’imprimatur a una strada di crescita e nuovi orizzonti che l’associazione, erede della Legautonomie, vuole percorrere nella nostra regione, con coperture e “benedizioni” di livello nazionale. Negli ultimi mesi ALI regionale ha infatti interpretato con insistenza una posizione di forte critica nei confronti dei provvedimenti del governo, nazionale e regionale, evidenziando le conseguenze negative per l’Abruzzo: dalla quantificazione dei tagli nella legge di bilancio alle difficoltà di attuazione del PNRR, per arrivare alla scelta di battersi in prima linea contro l’autonomia differenziata, per citare alcuni casi. ALI Abruzzo è stata un riferimento di sindaci e amministratori che non condividono molte scelte di una “filiera” istituzionale che in Abruzzo è ormai totalmente appiattita sulle posizioni di Fratelli d’Italia. Ora le vicende che hanno portato all’elezione alla presidenza dell’Anci regionale del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, responsabile nazionale del Dipartimento Autonomie Locali di Fratelli d’Italia, indicato a costo di pagare il prezzo della spaccatura dell’associazione, danno l’opportunità ad ALI Abruzzo di consolidare il suo ruolo di alternativa, dando voce a tutti quei sindaci che non trovano voce nei posizionamenti istituzionali a vari livelli. L’associazione punta quindi a diventare la casa dei comuni progressisti in Abruzzo: si punta perciò all’ampliamento, partendo dalla base già importante di Comuni associati in regione e rivolgendosi in particolare a quelli che non hanno condiviso la decisione di proporre Biondi come presidente ANCI Abruzzo, convergendo sulla candidatura di bandiera di Francesco Menna, primo cittadino di Vasto. Menna ha messo assieme 87 preferenze dai sindaci votanti all’assemblea del mese scorso a Città Sant’Angelo. Si ritiene che la platea possa essere ancora più estesa, perché la perplessità verso una scelta come così partiticamente connotata come quella di Biondi potrebbe essere stata espressa anche attraverso l’astensione (al voto mancavano una cinquantina di sindaci), o comunque potrebbe emergere in un secondo tempo.

Se quindi da un lato l’Abruzzo si è proposto come un’eccezione nel panorama nazionale, caratterizzandosi per un’elezione all’Anci all’insegna dello scontro politico al posto dell’abituale condivisione istituzionale, dall’altra, ritengono in ALI, questo può costituire un’opportunità per offrire la rappresentanza a quei sindaci che reputano necessario avere un riferimento associativo più vicino, in grado di fungere da contrappunto democratico rispetto a posizionamenti che invece potrebbero essere troppo appiattiti su una linea filogovernativa. In altre parole, leggendo tra le righe, i sindaci di centro sinistra puntano a riorganizzarsi intorno ad ALI Abruzzo, in alternativa ad un’associazione in cui il rapporto tra funzione politica di partito e funzione di rappresentanza istituzionale degli interessi legittimi dei comuni rischia di essere difficile da districare.

Al Congresso sono stati rinnovati i vertici regionali dell’associazione di Comuni, compreso il presidente: è stato eletto Angelo Radica, sindaco di Tollo. Il ruolo era ricoperto prima da lui da Giacomo Carnicelli, già primo cittadino di Tornimparte. Con Radica sono stati scelti i vicepresidenti Chiara Trulli (Spoltore), Diego Ferrara (Chieti) e Vincenzo D’Ercole (Castiglione Messer Raimondo). Confermato il direttore Alessandro Paglia. Ci saranno per la prima volta presidenti provinciali: per L’Aquila Enzo Di Natale (Aielli), per Teramo Nicola Salini (Penna Sant’Andrea), per Chieti Francesco Menna (Vasto), per Pescara Antonio Di Marco.