Un’azienda complessa, che si trova di fronte a delle sfide importanti, che passano dall’elettrificazione dei mezzi e il progetto Brt, che necessita di rinnovamento, strutturale e non solo, e deve fare ancora i conti con le note vicende giudiziarie che l’hanno travolta. È il quadro di Amtab, azienda municipalizzata dei trasporti, emerso durante l’audizione in commissione trasparenza al Comune di Bari dell’attuale amministratore unico, nonché amministratore giudiziario nominato dal tribunale in seguito all’inchiesta Codice interno, Luca D’Amore. L’amministratore unico ha descritto dettagliatamente le sfide che l’azienda dovrà affrontare nei prossimi mesi, con un breve accenno alle questioni legate all’inchiesta, in quanto per quanto riguarda l’inchiesta e le conseguenze sull’azienda, le informazioni e le relazioni trimestrali da lui elaborate sono secretate e solo tramite richiesta al tribunale è possibile eventualmente avere accesso alle stesse. Ha comunque sottolineato a livello amministrativo e aziendale qual è al momento la situazione dei soggetti dipendenti di Amtab travolti dall’inchiesta (e in alcuni casi ancora in carcere).
L’amministratore giudiziario
«Sono stati avviati i procedimenti di legge nei confronti dei dipendenti coinvolti nell’inchiesta – ha dichiarato D’Amore -, al momento sono sospesi dal servizio e dalla retribuzione nelle more del procedimento di legge e del ricorso al consiglio di disciplina, la cui prossima riunione è fissata per il 19 dicembre. Da parte dell’azienda c’è stata la proposta di destituzione». D’Amore ha comunque voluto sottolineare che «al netto di quello che si è verificato e che stiamo riscontrando, all’interno dell’azienda lavorano tantissime brave persone, che lavorano onestamente e sono molto competenti». La prima sfida con cui si dovrà confrontare Amtab a breve è comunque quella relativa a Brt, in quanto l’azienda è il soggetto attuatore del progetto, e sono tanti gli aspetti che si dovranno affrontare a breve e che non sono stati considerati nel progetto. Tra questi ci sono diverse problematiche strutturali della sede e del deposito Amtab, attualmente presente alla zona industriale.
Lo spazio esterno
Tra i problemi la necessità di riorganizzare lo spazio esterno, che ora funge da deposito dei mezzi e che probabilmente non potrà essere utilizzato per i mezzi elettrici, in quanto gli stessi devono essere collocati ad una certa distanza gli uni dagli altri, altrimenti c’è il rischio di esplosione degli stessi. Questo aspetto comporta che dove oggi possono stare 60 mezzi, domani ce ne potranno essere 20. Inoltre, i mezzi elettrici se hanno un fermo macchina superiore a cinque giorni devono essere posizionati al coperto, cosa oggi non realizzabile nella sede Amtab. Considerando che, visti i tempi di realizzazione del progetto da rispettare, è plausibile che i primi mezzi saranno in deposito già a febbraio 2025, si sta valutando con l’amministrazione di utilizzare un’area comunale in via Mitolo in cui creare una zona di parcheggio con officina leggera (dove ricaricare i mezzi), con impianto di lavaggio e strutture a supporto del personale.
Il personale
Inoltre, un’altra grande problematica riguarda il personale. Ad oggi sono 747 i dipendenti dell’azienda, ma hanno una formazione non in linea con le esigenze attuali. Tra questi ci sono i meccanici (parliamo di 100 dipendenti) che non solo non hanno una formazione adeguata (solo uno di loro è un meccatronico che potrebbe mettere mano ai nuovi mezzi), ma sono troppi per le esigenze di questo tipo di mezzi, senza considerare che nei primi due anni gli interventi che potranno realizzare saranno quasi pari a zero (a causa della garanzia). Questi meccanici, in un numero tra 50 e 70, dovranno essere formati nell’immediato. Senza considerare che i nuovi mezzi hanno una tecnologia diversa, per cui anche gli autisti necessitano di formazione in merito.
«Questo è un problema che già ci stiamo ponendo e ne abbiamo parlato con i sindacati – chiarisce D’Amore -. C’è la necessità di iniziare a pensare a degli incentivi all’esodo per scongiurare licenziamenti, oltre alla possibilità di poter far passare parte del personale che al momento è in officina a fare l’autista, avendo le patenti adeguate e necessitando solo di aggiornamento». Tutto questo comporterà dei costi a carico dell’azienda che avranno un impatto importante sul bilancio, ma che vanno per fortuna a ricadere su Amtab come soggetto attuatore in un momento in cui la situazione è stabile. Infatti, i dati dicono che il 2024, a livello finanziario, è stato l’anno migliore di sempre per Amtab, e al 30 settembre di quest’anno il bilancio è stato chiuso, al netto delle imposte, con un utile pari a 2,5 milioni. Al momento, quindi, l’azienda potrebbe supportare questi costi, ma nonostante questa sicurezza è stata chiesta disponibilità alla banca che l’ha concessa. Novità ci saranno, comunque, anche a livello di organigramma aziendale, in vista di questi progetti, in quanto: «Stiamo facendo un processo di riorganizzazione e rivisitazione, e nell’ambito dell’organigramma è stato individuato un “ufficio Brt” per supportare immediatamente l’amministrazione in questo prestigioso, ma impegnativo progetto» ha concluso D’Amore.
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