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Garante fake news talvolta fantasma


di ALBERTO FERRIGOLO

Alla redazione dell’Agenzia Ansa dicono che dovrebbe trattarsi d’una donna, non ricordano però il nome. Comunque non l’hanno mai incontrata. All’AdnKronos ne conoscono il nome, quello di Stefano Quondam, professionista che proviene dal Messaggero, oggi in pensione. All’Agi, agenzia di stampa dell’Eni, da mesi in procinto d’esser venduta, sanno che l’incaricato è l’avvocato professor Zeno Zencovich. A La4News, la rete d’imprese formata dopo la riforma del settore da Italpress, MF Newswires, 9Colonne, Agenzia Nova, sanno solo che la figura esiste ma nulla di più. I dettagli di nomina, istituzione e funzioni in gran parte delle redazioni nessuno li conosce.

Stiamo parlando della figura del nuovo “Garante della informazione”, che la circolare esplicativa firmata dal Capo dipartimento con delega all’informazione e all’Editoria, consigliere Luigi Fiorentino, il 7 agosto di due anni fa ha istituito per le agenzie di stampa di rilevanza nazionale, sulla base d’un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Per “assicurare la qualità delle informazioni ed impedire la diffusione di fake news”. 

competenze impregiudicate

Il Garante deve avere “provata professionalità, esperienza, imparzialità e senza una pregressa appartenenza all’Agenzia presso cui opera”, così recita la circolare, precisando che la sua è “una figura che si inserisce nell’organizzazione dell’Agenzia di stampa a supporto della correttezza delle informazioni primarie” e che la sua creazione e nomina costituisce “un presidio collaborativo rispetto agli organi di direzione dell’Agenzia, che mantengono impregiudicate le proprie competenze, funzioni e responsabilità”. Ugualmente, “ogni giornalista conserva inalterati il proprio ruolo, i propri doveri deontologici e la propria responsabilità giuridica”.

La circolare esplicativa della riforma, voluta dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria Alberto Barachini è la “rivoluzione” voluta dal governo guidato da Giorgia Meloni. 

verifica quotidiana

Per il Garante dell’Agi, professor, avvocato Zeno Zencovich, che di informazione si occupa “almeno da cinquant’anni”, il proprio “è un compito molto preciso: assicurare ed evitare disinformazione e fake news”. Ma anche “un requisito al fine dell’accreditamento presso la Presidenza del Consiglio”. Insomma, un lasciapassare, una certificazione.

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Nella pratica, in cosa consiste il suo lavoro? Zencovich ha interpretato il suo compito, racconta a Professione Reporter, da un lato come “una verifica quotidiana, più volte al giorno, sul sito dell’Agenzia” delle notizie per come fluiscono: “C’è un sito pubblico e poi ci sono i notiziari”, ovviamente il primo “è quello che si rivolge agli utenti in generale, quindi la verifica è sulle informazioni che vengono date al pubblico…”. 

E invece per i “lanci” che riguardano gli abbonati come giornali, aziende, società? “In questo caso è chiaro che io non sono in grado di controllare 800 ‘lanci’ quotidiani, non mi vorrei sbagliare sul numero… ma, ecco, io procedo un po’ a campione sui temi di maggior rilievo”.

ucraina ed elezioni ue

Cosa c’è stato, ad esempio, a partire dal 1° gennaio 2024 quando l’istituto del Garante è entrato in funzione? “Intanto la guerra in Ucraina – risponde Zeno Zencovich – tema molto sentito, in secondo luogo le elezioni del Parlamento Europeo e poi in tempi più recenti le elezioni americane. Sono i tre punti sui quali ho soffermato maggiormente la mia attenzione. Sul sito in sé e per sé e a campione sui lanci d’agenzia, i quali sono piuttosto brevi. Ho l’accesso ai lanci e li verifico”. 

Altri temi? “Quello del contrasto alle fake news e alla disinformazione, prevalente a livello d’Unione Europea, anche in riferimento alla guerra in Ucraina, dove c’è una molteplicità d’interventi, per esempio la messa al bando delle agenzie di stampa russe, Russia Today, etc, e poi sul fronte della disinformazione come forma di guerra ibrida”, dice il Garante dell’Agi.

Risultato? “Trasmettere alla proprietà e al direttore dell’Agi vari interventi dell’Unione Europea sul tema delle influenze esterne, segnalando quanto da parte della Ue ci fosse attenzione su questi profili”. 

report trimestrale

Lei produce un report? “Ho l’obbligo di fare trimestralmente una relazione all’Organismo di vigilanza della società, che deve verificare la ‘compliance’ con la disciplina, anticorruzione, antiriciclaggio, conflitto d’interessi e via dicendo. Ovviamente essendo Agi una Spa, nel quadro di Eni, l’organismo di vigilanza è molto strutturato da questo punto di vista”.

Ha riscontrato criticità? “No. Storicamente Agi nella mia percezione è equilibrata, molto attenta anche perché ha un azionista importante alle spalle, sbavature informative vengono poi imputate all’azionista. Penso al tema energetico, per capirci. Non è l’agenzia di promozione delle politiche energetiche di Eni, perfettamente legittime, ma non ho visto che prendano il sopravvento”.

Come si comporta, invece, il Garante dell’Agenzia AdnKronos, Stefano Quondam? “La funzione del Garante anti-fake news non è quella d’un controllore – risponde – C’è stata una polemica su quest’aspetto. Da principio l’Ordine dei giornalisti si schierò contro la prima bozza del decreto del governo e anche il presidente Mattarella ribadì il concetto che la stampa non è soggetta a controlli e censure preventivi. Poi c’è stato un ripensamento ed è arrivata la circolare esplicativa: è un ruolo assolutamente esterno, rappresentato da persona che non ha mai lavorato nell’agenzia, il tutto credo finalizzato politicamente ad avere la garanzia di un’informazione primaria, visto che beneficia di finanziamenti pubblici, che sia sana”.

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schlein e meloni

Che tipo di lavoro svolge? “Alla luce di questa norma il mio lavoro non è così rilevante così come fa pensare il termine Garante. Diciamo che faccio segnalazioni non su notizie dell’agenzia, ma su cose esterne che mi colpiscono”. 

Ad esempio? “Sotto Natale girava quel video fake in cui Schlein e anche Meloni promuovevano contratti finanziari e altre cose. Il mio ruolo di consulenza è un invito a fare maggiore attenzione, aggiorno se ci sono novità normative o rischi di infiltrazione nell’informazione politica alla vigilia di appuntamenti elettorali, invitando alla cautela, al controllo rigoroso delle fonti”.

Nessun controllo sulle notizie che escono dall’agenzia? “Non posso farlo – risponde Quondam – La mia è una consulenza alla Direzione con cui invito alla massima attenzione, alla verifica delle fonti, che è la cosa principale per le agenzie, le quali sono per i giornali la prima fonte d’informazione”.

controllore ultimo

Altro? “Poi faccio un controllo anche dei prodotti che possono essere condizionati dall’Intelligenza artificiale, perché la sostanza è che il giornalista dev’essere l’ultimo controllore”. 

Quondam spiega che l’AdnKronos ha confermato tutto questo nel suo stesso Codice di disciplina, ma ciò vale anche per i codici di autodisciplina sull’AI del Sole 24 Ore e dell’Ansa: “Deve essere sempre il giornalista a dare l’input alla notizia che poi viene generata con il concorso dell’Intelligenza Artificiale”. 

I Garanti sono remunerati dalla agenzia per la quale svolgono l’attività professionale, non hanno una sede precisa di lavoro, non si rapportano né con la redazione né con i Cdr: “Mi è sembrato non rientrasse nei miei compiti: non sono un commissario politico. E poi l’avrei visto come inappropriato: io devo dire ai redattori come devono fare il loro lavoro? Per questo c’è il Direttore”, precisa Zencovich.

rischi e allarmi

“Quella del Garante dell’informazione è una buona idea – tira le somme il direttore di Adn Davide Maria Desario – e noi ci siamo subito uniformati alla nuova normativa del sottosegretario Barachini, perché può sicuramente aiutare a una sempre maggiore responsabilità sul tema delle fake news, in particolar modo”. 

Desario definisce il suo Garante “persona da sempre molto attenta ai temi etici e alle normative, ovviamente tutto questo nel rispetto del Contratto giornalistico e del ruolo che la legge e i codici assegnano al Direttore responsabile, responsabile di tutto quel che produce la nostra testata”.

Ma cosa fa, nello specifico, Quondam? “Gli abbiamo chiesto di monitorare non solo il nostro di lavoro, ma anche quelli che possono essere, tra virgolette, i rischi e gli allarmi del momento, ad esempio in corrispondenza delle recenti elezioni. Ci siamo confrontati io e lui sul rischio d’influenza dei social da parte di chi vuole indirizzare l’informazione, stando molto attenti proprio all’avvento e alle possibili degenerazioni di tutti i tipi di tecnologia, inclusa l’Intelligenza artificiale. E con lui abbiamo varato un codice di autodisciplina ad hoc, che abbiamo solo noi e l’Ansa, oltre al Sole 24 Ore”. 

Il primo report del Garante dell’AdnKronos è atteso “per il mese di febbraio”, precisa Desario, più che altro “una cartella di suggerimenti, remind, sottolineature, fate attenzione a questo, non vi scordate quest’altro, occhio a questa situazione…. Una collaborazione fattiva, fatta di suggerimenti e che può solo far bene. Ho fatto i complimenti al Sottosegretario Barachini per l’idea. L’esterno può essere utile ad interrompere sul nascere una piccola cattiva abitudine”.

(nella foto, Zeno Zenkovic)



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