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Imprese marchigiane 2024: ecco i dati. Sabatini: “Discreta vivacità e transizione verso forme mature. Lavoriamo con la Regione per la competitività”


ASCOLI PICENO – La fotografia scattata da Infocamere-Unioncamere attraverso la rilevazione Movimprese indica alla fine del 2024 la presenza nelle Marche di 145.210 imprese registrate, delle quali 131.028 attive, nei Registri Imprese provinciali della regione.


Il movimento per così dire “naturale” del tessuto imprenditoriale marchigiano ha dato luogo a flussi in entrata, tramite iscrizioni, e flussi in uscita, tramite cessazioni non d’ufficio, grossomodo di pari entità: le iscrizioni nel corso dell’anno sono state, infatti, 7.588, mentre le cessazioni non d’ufficio sono state moderatamente superiori, pari a 7.836, producendo così
un saldo negativo per 248 unità, cui corrisponde un tasso di crescita annuale, ovviamente anch’esso negativo, pari a -0,16%. In un panorama regionale in cui prevalgono saldi e tassi di crescita annuali positivi, solamente l’Umbria ha una performance in tal senso più sfavorevole (-0,36%), mentre la media italiana fa rilevare un tasso di crescita annuale pari a +0,62%, con picchi uguali o superiori all’1% in Lombardia, Lazio e Campania, le tre regioni con il tessuto imprenditoriale più ampio 1 .

Sul restringimento del tessuto imprenditoriale marchigiano rispetto al finire del 2023 si riflette in misura consistente la decisamente notevole entità delle cessazioni d’ufficio, che nel 2024 sono circa 7,5mila.

Commenta il Presidente di Camera Marche Gino Sabatini In un contesto di generale difficoltà economica il dato Movimprese conferma una discreta vivacità del sistema imprenditoriale che ha visto nel corso dell’anno appena concluso la nascita di 7.588 nuove attività imprenditoriali che hanno stanzialmente compensato le cessazioni ordinarie pari a 7.836 per un saldo negativo – 248 unità, per un trend di crescita negativo pari allo 0,36%. Di rilievo risulta la performance del rapporto nati-mortalità delle società di capitali con un saldo positivo di 956 unità, che conferma la lenta ma costante transizione del sistema imprenditoriale verso forme organizzative più mature. Continuiamo a lavorare con il sistema associativo e a fianco della Regione Marche sulle principali leve di competitività del nostro sistema: digitalizzazione e transizione ecologica, start up innovative e intelligenza artificiale, imprese giovanili e femminili, internazionalizzazione e consolidamento delle infrastrutture materiali e immateriali

I dati nel dettaglio

Rispetto al 2023, si osservano incrementi sia per le iscrizioni (+3,3%), sia maggiormente per le cessazioni non d’ufficio (+5,2%), che si ripercuotono sul saldo, più sfavorevole nel confronto su base annua.
Nel dettaglio provinciale, solamente la provincia di Ascoli Piceno fa riscontrare un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni nette (+54), per un tasso di crescita annuale pari +0,24%, tutte le altre hanno saldi (e tassi di crescita) annuali negativi, tra i quali Macerata si segnala per la modestissima entità di entrambi (-10; -0,03%), per passare poi a Pesaro Urbino (-47; -0,13%), quindi ad Ancona (-132; -0,33%) e infine a Fermo (-113; -0,59%)

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Le forme giuridiche

Prosegue anche nel 2024 la performance positiva delle società di capitale, con 2.264 iscrizioni a fronte di 1.308 cessazioni nette, flussi che hanno prodotto un saldo positivo per 956 unità e un tasso di crescita annuale pari a +2,17%. Proseguono però anche i saldi negativi delle altre tipologie di forma giuridica. Nelle Marche si contano 534 iscrizioni di società di persone, che devono confrontarsi con 1.024 cessazioni nette, per tale tipologia d’impresa il saldo è pari a -490 unità, cui corrisponde un tasso di crescita annuale di -1,82%. Le imprese individuali hanno i flussi numericamente più consistenti: le iscrizioni sono 4.680, ma le cessazioni nette sono più numerose (5.353) e il saldo è di -673 imprese, per un tasso di crescita annuale, di -0,86%, dunque meno sfavorevole di quello delle società di persone.

In riferimento, infine, alle altre forme giuridiche, si osservano 110 iscrizioni a fronte di 151 cessazioni non d’ufficio, con un saldo di -41 unità (-1,09%). La composizione del tessuto imprenditoriale marchigiano, al termine del 2024, mantiene la predominanza delle imprese individuali (74.970; 51,6% delle imprese totali), seguite dalle società di capitale (43.525; 30%), mentre le società di persone fanno rilevare un peso del 16,1% (23.404 imprese); le altre forme giuridiche rappresentano infine il 2,3% (3.311 unità).

Le dinamiche settoriali

Nell’esame dell’andamento dei diversi settori di attività economica viene considerato il saldo dello stock delle imprese registrate alla fine 2024 rispetto al 31 dicembre 2023, depurato delle cancellazioni d’ufficio intercorse nell’intero anno. A livello di settori di attività economica, l’anno da poco concluso ha fatto rilevare saldi dello stock positivi principalmente per i settori del terziario, con le esclusioni rilevanti, e ormai consuete, del commercio e del trasporto e magazzinaggio.

In termini assoluti, infatti, i maggiori saldi positivi dello stock sono quelli delle attività professionali scientifiche e tecniche (6.236 le imprese registrate a fine 2024; +177 il saldo dello stock), seguite dalle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (10.182; +159) e dalle attività immobiliari (8.411; +134). In rappresentanza dell’industria si incontra poi il settore delle costruzioni (19.173; +132), tallonato da vicino dal noleggio, agenzie di viaggio, servizi
di supporto alle imprese (4.472; +125).

Sotto la soglia delle 100 unità, in termini di saldo dello stock, vengono poi i servizi di informazione e comunicazione (3.170; +87), le attività finanziarie e assicurative (3.308; +56), le attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (2.511; +49), la sanità e assistenza sociale (985; +33) e, per poche unità ciascuno, le altre attività di servizi, la fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento e, infine, l’istruzione.

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Malgrado siano numerosi i settori con saldi dello stock positivi, quelli con saldo negativo, per effetto di entità assolute più ampie, li assorbono completamente a livello regionale, trattandosi di settori molto consistenti in termini di imprese registrate, a partire dal commercio  (30.474 imprese registrate; -423 il saldo dello stock) per continuare con l’agricoltura, silvicoltura e pesca (21.762; -378), le attività manifatturiere (17.993; -268). Il saldo è negativo anche per alcuni settori più piccoli: il trasporto e magazzinaggio (3.343; -74), la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (484; -6) e le attività
estrattive.





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