L’ex sindaco di Chivasso e parlamentare Renato Cambursano, figura di spicco della politica locale e nazionale, ha scelto il silenzio per settimane. Oggi rompe questo silenzio e affronta, con la sua consueta schiettezza, i temi piĆ¹ attuali della politica locale e nazionale, regalando riflessioni che spaziano dai conflitti di interesse a Chivasso fino alla possibile rinascita della “Margherita”.
Renato Cambursano, sono mesi che hai scelto un silenzio assordante. Qual ĆØ il motivo di questa pausa?
I motivi sono molteplici. Primo fra tutti, gli impegni professionali, che mi assorbono molto in termini di tempo e concentrazione. Poi, devo ammettere che la politica chivassese, con pochissime eccezioni, mi fa ācadere le bracciaā. I conflitti di interesse che ho denunciato un anno fa sono rimasti invariati, e lāincapacitĆ di alcuni assessori, in certi casi, supera addirittura quella del sindaco. Ora preferisco non parlare di Chivasso, anche perchĆ© il Consiglio Comunale deve affrontare una grana importante, ossia lāelezione del nuovo Presidente. E lo scontro interno al PD ĆØ totale. Vedremo come andrĆ .
Lasciamo Chivasso per un attimo e spostiamoci sulla politica nazionale. Secondo te, nascerĆ una nuova āMargherita 2.0ā?
Prima di rispondere, lasciami fare una doverosa premessa. Ć inutile girarci intorno: la Destra, non solo in Italia, continua a rafforzarsi per via di fenomeni culturali, sociali ed economici di portata strutturale. Questi cambiamenti hanno messo in crisi lāidea tradizionale di āprogressismoā. Progresso verso cosa? A favore di chi? Con quali condizioni? Il progresso oggi non suscita piĆ¹ fiducia in un futuro migliore, ma paura, incertezza e smarrimento.
Viviamo una transizione che offre enormi opportunitĆ alle Ć©lite, che infatti vedono crescere il loro potere, ma al contempo impoverisce gran parte del popolo. Negli Stati Uniti, i Democratici (Clinton, Obama e ora Biden) hanno cavalcato queste dinamiche, ma a pagarne il prezzo sono stati i lavoratori delle fabbriche e delle campagne, che si sono spostati a destra. Lo stesso fenomeno lo vediamo in Italia.
Torniamo al tema centrale. Cosa pensi di ciĆ² che sta accadendo nellāarea centrista?
Volentieri. Sono stato invitato allāincontro milanese del 18 scorso, organizzato da Graziano Delrio ā padre della legge sullāabolizione delle province e delle cittĆ metropolitane, un fallimento totale! A Milano cāerano Romano Prodi, Pierluigi Castagnetti, Bruno Tabacci ā tutti amici cari ā per dar vita a āComunitĆ Democraticaā.
Ho seguito a distanza anche lāincontro di Orvieto. Sono contento per queste iniziative, che potrebbero qualificare la proposta politica del Partito Democratico, ma quel partito NON Ć IL MIO. Orvieto e Milano hanno aperto una riflessione importante, ma se rimangono mere questioni di equilibri interni al PD, non porteranno lontano. Serve un nuovo soggetto politico capace di rappresentare quella larga parte del popolo che oggi non vota PD, vota senza convinzione a destra o non vota affatto. La configurazione attuale destra-sinistra non funziona piĆ¹.
Vedi la rinascita della āMargheritaā come possibile?
La spererei, ma non ne vedo le condizioni. Ci sono troppi āgalli nel pollaioā centrista: Calenda, Renzi, Bonino, Tabacci e ora anche Ruffini. Il risultato? Un altro cespuglio ai piedi della quercia del PD.
Che i ācattodemā siano scontenti nel PD ĆØ risaputo, ma dubito che riescano a cambiarne il corso. Una scissione? Lo spero, ma ci credo poco. Il centro non deve essere una moda, ma qualcosa di legato alla storia, non alla cronaca. Ricordo bene che nel 2007, come membro della Margherita nazionale, votai contro la fusione con i DS per creare il PD. Non mi sono mai iscritto a quel partito, e mai lo farĆ².
Hai letto lāintervista di Dario Franceschini su āLa Repubblicaā?
SƬ, e ti consiglio di farlo. Franceschini, che era uno dei piĆ¹ convinti sostenitori del PD, ora auspica la nascita di un partito di centro. Dice: āPer allargare lāofferta elettorale ĆØ utile un partito che parli di piĆ¹ ai moderati, recuperando lāastensionismo di quellāareaā. Esattamente quello che dicevo prima. Prima se nāĆØ andato Rutelli, ora Franceschini cosa fa? Si propone come futuro segretario della āMargherita 2.0ā?
Saresti disposto a rilanciare la Margherita a Chivasso e nel Chivassese?
Ci sono altre persone piĆ¹ preparate di me. A 78 anni non mi butterĆ² in questa avventura. PerĆ² voglio essere chiaro: non collaborerĆ² mai con chi intende creare una āgambaā a sostegno di questo PD chivassese, alleato con i āsinistri pseudo-ecologistiā e con chi rappresenta il perenne conflitto di interessi.
Unāultima domanda: cosa pensi del governo Meloni?
In politica estera, Meloni ĆØ brava e capace. Lo dimostrano lāaccordo con Ursula von der Leyen, che ha portato Raffaele Fitto a diventare vicepresidente della Commissione Europea, e il recente successo con il ritorno di Cecilia Sala grazie ai buoni rapporti con Donald Trump.
In politica interna, invece, il suo governo manca di figure di spessore, salvo rare eccezioni come Guido Crosetto (Difesa), Antonio Tajani (Esteri), Anna Maria Bernini (UniversitĆ e Ricerca) e soprattutto Giancarlo Giorgetti (Economia). Giorgetti ĆØ stato riconosciuto dal Financial Times come il miglior Ministro delle Finanze del 2024 e ha dimostrato grande capacitĆ nominando Daria Perrotta come Ragioniera Generale dello Stato. La conosco bene e posso confermare la sua competenza.
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