La Giunta comunale di Foggia, su proposta dell’assessore alle Società partecipate, Davide Emanuele, ha approvato un atto di indirizzo volto a potenziare il controllo su Amiu Puglia, la società in house che gestisce il servizio di igiene urbana. L’atto prevede l’affidamento di un supporto tecnico-specialistico per condurre verifiche legali e finanziarie sugli anni 2013-2024, con l’obiettivo di ottimizzare il controllo analogo congiunto. Il valore massimo della spesa per tale incarico è stato fissato a 40mila euro. Amiu Puglia è partecipata in maggioranza dal Comune di Bari (78,13%) e in minoranza dal Comune di Foggia (21,87%). L’amministrazione comunale di Foggia ha ritenuto necessario avvalersi di un professionista esterno, specializzato in diritto societario, per garantire un’efficace supervisione dell’operato della società partecipata.
Secondo la delibera, infatti, il Comune non dispone delle risorse interne necessarie per condurre un’analisi approfondita su Amiu, in particolare sugli aspetti legali e finanziari, e per garantire la legittimità dei procedimenti. Il supporto specialistico riguarderà, tra le altre cose, le verifiche dei bilanci della società, nonché il monitoraggio della gestione amministrativa e finanziaria. La delibera sottolinea la necessità di un’accurata valutazione della doppia partecipazione, quella di Foggia e quella di Bari, e la verifica della corretta gestione dei patti parasociali. L’incarico verrà affidato a un professionista con comprovata esperienza in diritto societario, proveniente da un Foro estraneo a quello pugliese, con l’intento di garantire la massima imparzialità nel processo di verifica. L’atto è stato approvato con la convinzione che la Corte dei Conti, in sede di controllo successivo sulle partecipate, possa richiedere verifiche puntuali per tutelare gli interessi del Comune di Foggia.
La delibera ha suscitato polemiche, in particolare da parte del deputato foggiano Giandonato La Salandra, appartenente al gruppo di Fratelli d’Italia. Il parlamentare ha chiesto alla sindaca e alla Giunta di revocare l’atto, accusando la decisione di “mortificare e umiliare il mondo dell’avvocatura” e di ignorare la presenza di professionisti altamente qualificati nel Foro di Foggia. La Salandra ha criticato l’idea di affidare l’incarico a un legale esterno, sottolineando che molti avvocati foggiani hanno esperienza accademica e sono specializzati in diritto societario, richiamando l’articolo del codice deontologico che stabilisce l’indipendenza e la lealtà del professionista.
Secondo La Salandra, l’affermazione dell’amministrazione di volere garantire l’imparzialità nel processo di verifica potrebbe far sorgere dubbi circa la trasparenza e la correttezza delle valutazioni, insinuando che gli avvocati locali non possiedano la necessaria indipendenza per gestire tale incarico. Il deputato ha inoltre dichiarato che, in qualità di membro della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, potrebbe interrogare il Consiglio Nazionale Forense per chiarire la legittimità dell’atto di indirizzo.
La polemica ha visto anche l’intervento del consigliere comunale Giuseppe Mainiero, che ha sollevato la questione già prima della pubblicazione ufficiale dell’atto di indirizzo. Mainiero, in qualità di ex candidato sindaco civico, aveva rilevato l’assenza di un affidamento del servizio di controllo interno, citando un precedente atto di indirizzo votato dal Consiglio comunale che stabiliva che tale attività dovesse essere svolta all’interno del Comune. L’ex candidato ha suggerito che l’affidamento a un professionista esterno potesse rappresentare una violazione di questo impegno preso dall’amministrazione.
L’atto di indirizzo ha sollevato un ampio dibattito politico, con il coinvolgimento di diverse forze politiche e professionisti locali, che ora si trovano a discutere sulle modalità di gestione delle partecipate e sull’operato dell’amministrazione comunale. L’affidamento dell’incarico a un legale esterno, pur essendo finalizzato a garantire la corretta gestione dei fondi pubblici, continua a dividere le opinioni, sollevando interrogativi sul ruolo degli avvocati locali e sulla trasparenza del processo decisionale.
Lo riporta foggiatoday.it
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