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Cosa sta succedendo a Santorini e perché gli esperti sono in allerta


L’isola di Santorini, perla del Mar Egeo e destinazione turistica tra le più celebri al mondo, sta vivendo giorni di grande apprensione a causa di un’attività sismica in intensificazione. Negli ultimi giorni, centinaia di terremoti sottomarini sono stati registrati nella regione, alcuni dei quali hanno toccato magnitudo 5. Questo aumento della sismicità ha spinto le autorità greche a predisporre misure di emergenza, chiudere le scuole su 4 isole e inviare squadre di soccorso.

Un fenomeno geologico intenso e in evoluzione

Il Primo Ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, ha invitato gli abitanti dell’isola a mantenere la calma e a seguire le direttive della Protezione Civile. Il Ministro della Protezione Civile, Vasilis Kikilias, ha sottolineato la natura precauzionale dei provvedimenti adottati, come la chiusura delle aree costiere vicine alle scogliere più instabili e la sospensione dell’accesso al vecchio porto dell’isola.

Le autorità locali hanno anche designato punti di raccolta per la popolazione nel caso in cui un’evacuazione si rendesse necessaria. Alcuni abitanti e lavoratori stagionali hanno già iniziato a lasciare l’isola, mentre molte famiglie trascorrono la notte in auto per timore di crolli.

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Terremoti di origine tettonica, ma il rischio rimane

Secondo gli esperti, i recenti eventi sismici non sono direttamente collegati all’attività del vulcano di Santorini, ma sono piuttosto il risultato di movimenti tettonici. L’area del Mar Egeo si trova infatti su una placca crostale in fase di estensione, soggetta alla spinta della placca africana che scivola sotto quella euroasiatica.

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David Pyle, professore di Scienze della Terra presso l’Università di Oxford, ha spiegato a Live Science che l’attuale sequenza sismica sembra essere causata dall’attivazione di diverse faglie. Tuttavia, ciò che preoccupa gli scienziati è la frequenza e l’intensificazione delle scosse, che potrebbe preannunciare un evento più forte.

Gerasimos Papadopoulos, sismologo di spicco in Grecia, ha confermato che “tutti gli scenari restano aperti“, sottolineando come l’incremento del numero e della magnitudo delle scosse possa essere un campanello d’allarme. “Sebbene siano terremoti di origine tettonica e non vulcanica, il livello di rischio è aumentato“, ha dichiarato.

Il pericolo del vulcano Kolumbo

Un altro fattore da considerare è la presenza del vulcano sottomarino Kolumbo, situato circa 7 km a Nord/Est di Santorini. Questo vulcano, noto per la sua eruzione catastrofica del 1650 che scatenò uno tsunami devastante, si trova proprio nella zona in cui si stanno verificando le scosse più intense.

Sebbene gli scienziati concordino sul fatto che i terremoti attuali siano dovuti principalmente a movimenti tettonici, non escludono del tutto un possibile legame con l’attività magmatica sotterranea. In realtà si sa ancora molto poco sui sistemi profondi magmatici che alimentano i vulcani, ha affermato Pyle.

L’eredità geologica di Santorini: tra passato e presente

Santorini, con la sua caratteristica forma a mezzaluna, è il risultato di una delle più imponenti eruzioni vulcaniche della storia umana. Circa 3.500 anni fa, una colossale esplosione distrusse gran parte dell’isola e ricoprì di cenere vaste aree del Mediterraneo orientale, contribuendo probabilmente al declino della civiltà minoica.

Il vulcano rimane attivo, sebbene l’ultima eruzione significativa risalga al 1950. Il timore che eventi sismici possano preannunciare un risveglio vulcanico è sempre presente, anche se, al momento, gli esperti ritengono improbabile un’imminente eruzione.

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Il turismo e la gestione dell’emergenza

Con oltre 3 milioni di turisti l’anno, Santorini rappresenta un pilastro dell’economia greca. La sicurezza dei visitatori e degli abitanti è una priorità per le autorità, che hanno imposto restrizioni nelle zone a rischio frane e hanno consigliato di evitare raduni al chiuso. Alcuni hotel sono stati invitati a svuotare le piscine per ridurre i danni strutturali in caso di una scossa più forte.

Intanto, le squadre di soccorso hanno allestito un campo base vicino all’ospedale principale dell’isola, pronto a intervenire in caso di necessità. “Siamo qui con 26 soccorritori e un cane da ricerca, pronti a ogni evenienza“, ha dichiarato il brigadiere dei vigili del fuoco Ioannis Billias.

Uno sguardo al futuro

Sebbene non ci siano certezze su cosa accadrà nei prossimi giorni, l’importante è rimanere vigili e seguire le indicazioni delle autorità. Come ha sottolineato il sindaco di Fira, Nikos Zorzos, “essere preparati non significa che il peggio accadrà“.

Santorini, con la sua storia millenaria di eruzioni e terremoti, è abituata a convivere con la potenza della natura. Resta da vedere se questo sciame sismico sarà solo un episodio transitorio o il preludio a un evento più significativo.



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