Si preannuncia un 2025 di “tenuta e continuità” quella della moda italiana, sostenuto da un quarto trimestre 2024 in leggera ripresa, caratterizzato dalla “performance meno negativa dell’intero anno”. A sottolinearlo è il presidente di Cnmi Carlo Capasa nel corso della conferenza di presentazione della Milano fashion week. Per quanto ancora provvisori, i dati del Q4 consentono di confermare un calo generale del 5,3% a quota 96 miliardi di euro, dove a tenere è però l’export, che raggiunge il valore più alto degli ultimi cinque anni con un turnover di 91 miliardi. A soffrire è invece l’import, che segna 46 miliardi e una decrescita del 3,2 per cento.
“Negli ultimi mesi dell’anno per alcuni indicatori i dati sono rimasti negativi ma in via di stabilizzazione, come per il fatturato il cui andamento (-4,2% rispetto allo stesso periodo del 2023) è stato il meno negativo di tutto l’anno”, si legge nella nota dedicata. Il mix delle dinamiche settoriali non è però cambiato: a soffrire maggiormente nel quarto trimestre sono i principali settori (tessile, abbigliamento pelle, pelletteria e calzature) con un calo del fatturato del -7,7%, mentre risultano in crescita sui ritmi di inizio 2024 i settori ‘collegati’ (come beauty, occhialeria, gioielleria e bigiotteria). Il comparto dei gioielli rimane inoltre quello con la crescita più sostenuta, con un +8,2% registrato nel quarto trimestre.
“Questa è una crisi momentanea. Abbiamo proposto misure come la rateizzazione e la cassa integrazione per le aziende con meno di 15 dipendenti, affinché nessuna impresa sia costretta a chiudere e nessun lavoratore debba lasciare la filiera. La crisi attuale è legata a un calo momentaneo dei consumi in Cina e può essere considerata passeggera. Stiamo avanzando richieste al Governo – ha ricordato Capasa – per rafforzare le piccole aziende e aiutarle a superare con resilienza questa fase. Dobbiamo fare il possibile per aumentare il numero di persone impiegate nella manifattura della nostra industria. Si parla molto di intelligenza artificiale, ma la realtà è che abbiamo ancora bisogno di molte risorse umane, anche per gestire le nuove tecnologie”.
Positivo sarà l’impatto della settimana sul capoluogo lombardo: secondo le stime di Confcommercio Milano, Milano Moda Donna, in programma dal 25 febbraio al 3 marzo, genererà un indotto di 185 milioni di euro. “Per Milano la manifestazione rappresenta un beneficio significativo, che ci garantisce possibilità di competere con le altre mete internazionali”, evidenza Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro. “Stiamo attraversando un periodo complesso, segnato da transizioni ambientali e da un contesto geopolitico che impatta sui mercati di riferimento – aggiunge Lorenzo Galanti, direttore generale di Ice -. Tuttavia, la moda italiana è presente e attenta ai temi cardine del settore, come la sostenibilità, investendo in filiere responsabili e materiali innovativi, nel rispetto di processi etici. Il nostro ruolo si concretizza nell’attrarre buyer da tutto il mondo, mentre lo scenario politico ci spinge sempre più a presidiare nuovi mercati, spesso meno maturi ma ricchi di opportunità”.
Tra gli appuntamenti più importanti della settimana dedicata al womenswear, che conta in totale ben 54 sfilate fisiche e cinque appuntamenti digitali per un totale di 153 appuntamenti (“ma che nelle ultime settimane cresceranno rispetto alle presentazioni”, specifica Capasa) si evidenziano importanti anniversari, come il centenario di Fendi, il 30esimo anniversario di Dsquared2, i 60 anni di K-Way (tutti e tre allestiranno uno show uomo e donna), il 50esimo di Santoni e una tripletta di debutti: Lorenzo Serafini alla direzione creativa di Alberta Ferretti, David Koma al timone stilistico di Blumarine nonché il ritorno di Alberto Caliri a capo delle collezioni moda di Missoni. Come già anticipato, a dare il calcio d’inizio alla manifestazione ci sarà di Gucci, tornato per l’interno anno al formato co-ed dopo la scelta dello scorso novembre. Mentre in chiusura, la domenica, si conferma Giorgio Armani.
Sono presenti inoltre per la prima volta nel calendario sfilate Francesco Murano, Fiorucci, che aveva debuttato in passerella off schedule la scorsa stagione, Giuseppe di Morabito, Institution by Galib Gassanoff, J.Salinas, K-Way e Susan Fang supported by Dolce&Gabbana. Per la prima volta nel calendario digitale compare invece Saman Loira. Dopo aver festeggiato il 15esimo anniversario durante l’edizione estiva di Milano Moda Uomo, Msgm ritorna nel calendario delle passerelle femminili. Bottega Veneta per questa edizione, in attesa della sfilata debutto di Louise Trotter, ha scelto di essere presente con un evento: una performance nel nuovo headquarter del brand, Palazzo San Fedele, in partnership con Casa Mollino.
Dopo un’edizione di Milano Moda Uomo piuttosto scarica di sfilate (dove i player hanno principalmente puntato sul ‘fattore show’), i défilé co-ed nel calendario donna sono di conseguenza numerosi, oltre a quelli precedentemente citati compaiono Antonio Marras, Avavav, Bally, Diesel, Ferragamo, Ferrari, Iceberg, Jil Sander, Marni, MM6 Maison Margiela, già guest del recente Pitti Uomo, Onitsuka Tiger, Sunnei e Versace.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link