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ecostazioni, accessi in aree private, 12 ritiri l’anno per indifferenziata. Le opzioni al vaglio


Eco-stazioni aperte 24 ore su 24, possibili accessi nelle aree private dei condomini, 12 ritiri a testa l’anno inclusi per l’indifferenziata, più altri sei per ogni ulteriore componente del nucleo famigliare. Sono alcune delle possibilità operative e delle opzioni al vaglio per l’entrata a regime della gestione della raccolta rifiuti con tariffazione puntuale a Piacenza – prevista nel 2026 – al centro della seduta della commissione consiliare 4 (sviluppo economico), riunita a Palazzo Mercanti nel pomeriggio di mercoledì 5 febbraio.

Chiamati a discutere di modalità e problematiche del servizio, su richiesta degli otto consiglieri dei gruppi di minoranza, i rappresentanti di Atersir (stazione appaltante) e Iren Ambiente (esecutore). In particolare, sulle criticità emerse nei mesi scorsi – al centro anche dell’interrogazione presentata dal consigliere Luca Zandonella (Lega) e della risposta sul merito fornita dal vicensindaco Matteo Bongiorni – riepilogate in apertura alla commissione dalla consigliera Sara Soresi (FdI).

BIDONI ESPOSTI SUI MARCIAPIEDI E ABBANDONO RIFIUTI: «DISAGI ENORMI»

Ingombro dei bidoni esposti su marciapiedi e aree pubbliche con ostacolo al transito, difficoltà maggiori per abitanti dei condomini e fasce fragili, capienza dei contenitori, risparmio per i cittadini, rischio aumento di discariche abusive e previsione di eventuali controlli i punti su cui è stato richiesto un chiarimento: «Come è organizzata oggi non funziona – ribadisce Soresi – la città è più sporca; un sistema così regolato crea disagi enormi».

Il 2025 è un anno di training – introduce Serena Groppelli, assessore all’ambiente, ricordando la necessità di raggiungere il traguardo dell’80% di raccolta differenziata – attualmente al 75% – sul territorio comunale. Nessuna modifica per umido, carta e plastica, cambia invece la raccolta dell’indifferenziata, misurata a numero di prelievi. Più semplice inoltre – fa presente l’assessore – risalire a chi evade la Tari. 

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«NEI COMUNI CON TARIFFA PUNTUALE MENO RIFIUTI INDIFFERENZIATI»

La parola passa a Vito Belladonna, direttore di Atersir, con la ricapitolazione del percorso che ha condotto alla gara nel 2018 – ad aggiudicarsela Iren – sulla base dei target imposti dai vari strumenti normativi e pianificatori a livello europeo, nazionale e regionale. Obiettivo superiore e focus «recuperare dai rifiuti il massimo livello possibile di materiali per alimentare dei cicli produttivi che non utilizzino materia prima».

Rispetto all’impatto ambientale positivo atteso – anticipato da Groppelli – vengono illustrati alcuni numeri. In regione – spiega Belladonna – sono 102 i comuni che fanno la tariffa puntuale domiciliare, con una raccolta media che per la differenziata si attesta all’84% e per l’indifferenziata a 94 kg a testa, mentre la media in Emilia-Romagna è rispettivamente del 77% e di circa 130-140 kg. «Le problematiche di decoro vanno risolte, dove il modello non dovesse rispondere alle necessità, saranno fatte tutte le valutazioni del caso per poterlo adattare». Su una possibile alternativa all’esposizione dei bidoni sui marciapiedi risponde Paolo Carini, responsabile di area di Atersir: «Secondo questo modello no, perché è coerente con l’applicazione della tariffa puntuale. Il gestore può adottare dei sistemi più flessibili, ma il criterio portante è quello di attribuire i propri costi a ciascuno».

CONTENITORI DA 40 O 120 LITRI PER LE UTENZE DOMESTICHE

A entrare nei dettagli è Federica Grassi, amministratore delegato di Iren Ambiente: «Sostanzialmente il modello prevede contenitori con capienza da 40 o 120 litri per le utenze domestiche, con targatura del contenitore e lettura delle vuotature effettuato dopo l’esposizione del contenitore». Per la raccolta del vegetale è consentito ritiro stradale, per quella del secco residuo è stato avviato un tavolo tecnico, per esaminare le criticità, in particolare quella dell’esposizione dei bidoncini.

«Stiamo valutando i contenitori ad accesso controllato per alcune zone e condomini così come le eco-station, casette informatizzate per tutte le frazioni di rifiuto, accessibili h24 da parte delle utenze, che rappresentano il principale elemento di flessibilità». Nei servizi aggiuntivi la possibilità di conferire a richiesta, al proprio domicilio – oltre agli ingombranti – anche piccole quantità di amianto, in caso di piccole demolizioni eseguite dai residenti. Sul fronte contrasto all’abbandono dei rifiuti sono previsti interventi di agenti accertatori – due a Piacenza – e attività di pulizia e spazzamento. «Non possiamo sottovalutare il messaggio di difficoltà che arriva da alcuni cittadini – afferma Grassi – frutto di un’azione di cambiamento che stiamo imponendo; è importante offrire un dialogo, i nostri tecnici sono attivi tutti i giorni, anche per effettuare sopralluoghi e verificare situazioni». In questa direzione la scelta di rafforzare la comunicazione con la cittadinanza – aggiunge Samuele Raggi, presidente di Iren Ambiente – aumentando la distribuzione del materiale informativo.

12 RITIRI ALL’ANNO A TESTA PER L’INDIFFERENZIATA

A chiedere del numero annuale dei ritiri gratuiti previsti per il sacchetto dell’indifferenziata è il consigliere Zandonella, «perché una volta superati il rischio è che qualche cittadino vada a conferirlo altrove».

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«Il riferimento che stiamo cercando di avere – risponde l’assessore Bongiorni – è lo stesso applicato su Parma e Reggio, dove abbiamo 12 ritiri annuali come minimo e 6 per ogni componente in più della famiglia». Sui costi per ritiri aggiuntivi – ancora da definire – la valutazione fatta in sede di gara, nel 2018, è di 1,50 euro.

CRITICITÀNECESSARIA UN’ALTRA SEDUTA PER APPROFONDIRE

Centrale nel dibatitto il nodo dell’esposizione esterna dei contenitori, su strade e marciapiedi: numerose le criticità e le incognite ancora da chiarire messe in evidenza dai consiglieri dei gruppi di minoranza – con richiesta estesa di organizzare una seconda seduta con Atersir e Iren.

Altri punti toccati nei successivi interventi, l’assenza di vantaggio economico per le famiglie e le tariffe previste (Filiberto Putzu, Liberali), la necessità di sensibilizzare anche gli operatori di Iren nello svolgimento del servizio (Patrizia Barbieri, civica Barbieri), la conciliabilità di questo sistema di raccolta con il piano di eliminazione delle barriere architettoniche e l’impatto sull’attività del termovalorizzatore (Gloria Zanardi, FdI), l’importanza d’informare al meglio anche le fasce più fragili e la popolazione straniera (Luigi Rabuffi, ApP).



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