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Forza Italia, Flavio Tosi nuovo commissario regionale: «L’obiettivo è riorganizzare il partito»


di
Alessandro Rigamonti

L’europarlamentare: «Alle comunali di Trento bisogna andare uniti allargando anche alle liste civiche»

Un organizzatore veronese arriva in Trentino – Alto Adige per sistemare Forza Italia. Il forzista Flavio Tosi, europarlamentare ed ex sindaco di Verona, è stato scelto dai vertici del partito come commissario regionale per il Trentino – Alto Adige. La nomina è arrivata a seguito delle dimissioni da segretario di Giorgio Leonardi, il quale ha assunto l’incarico di responsabile dell’ufficio per le Regioni Autonome all’interno del Dipartimento Enti locali. «Le capacità politico-organizzative territoriali di Flavio Tosi e la sua visione politica sono note e saranno la garanzia per rinnovare la credibilità e rilanciare in Trentino – Alto Adige il partito», ha detto la senatrice ex forzista Michaela Biancofiore. Mentre il consigliere provinciale in Alto Adige, e neo forzista, Christian Bianchi ha commentato: «Con la mia nomina a commissario per la provincia di Bolzano e quella di Flavio Tosi come commissario regionale, il partito di Forza Italia vuole mettere in campo una grande forza propulsiva e organizzativa. Insieme lavoreremo per riportare Forza Italia in alto».

Flavio Tosi, cosa l’ha convinta ad assumere questo ruolo in Trentino – Alto Adige?
«Questo è un territorio che conosco benissimo essendo di Verona. Ho sempre avuto tanti rapporti e ho tanti amici in regione, più a Trento che a Bolzano a causa della vicinanza geografica. Quindi, conoscendo moltissimo la realtà territoriale, le sue caratteristiche e avendo tanti amici nel mondo della politica e dell’impresa, ho accettato l’incarico nel momento in cui Leonardi è stato chiamato a una responsabilità diversa. Io sono un organizzatore e quindi farò volentieri questo ruolo».




















































Quale sarà il suo compito?
«L’obiettivo è quello di rimettere in piedi l’organizzazione del partito territorialmente. Questo è quello che devo fare. Io sono un autonomista convinto, quando il partito sarà in grado di camminare con le sue gambe, Flavio Tosi se ne va. Questo è il compito che mi hanno assegnato Antonio Tajani e Maurizio Gasparri».

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Forza Italia non sta vivendo un momento felice in regione. Alle ultime elezioni provinciali ha preso lo 0,58% in Alto Adige e il 2,02% in Trentino, rimanendo fuori dai consigli provinciali in entrambe le occasioni.
«È vero, però adesso a Bolzano c’è appena stato un avvicendamento (il passaggio del consigliere leghista Bianchi in Forza Italia, Ndr) e quindi si sta andando proprio nella direzione di provare a rilanciare il partito, anche perché i numeri ci sono. A livello nazionale FI oggi è sopra il 10%. Tra l’altro, il Trentino – Alto Adige è una terra fatta di valori moderati e quindi penso che, come è stato anticamente per la Democrazia Cristiana e per Forza Italia, ci sia assolutamente margine per migliorare quei numeri. Ovviamente, serve un radicamento territoriale, un’organizzazione. In questo momento siamo tornati presenti a Bolzano, mentre a Trento dobbiamo ricostruire questa presenza».

Come sono i vostri rapporti con la Lega dopo il cambio di casacca di Bianchi?
«Credo che nell’ambito del centrodestra questi sono fenomeni normali. Adesso siamo in salute e quindi in tanti si riavvicinano a noi, ma ripeto, nell’ambito del centrodestra non credo sia un problema, lo sarebbe se uno andasse dall’altra parte della barricata».

Adesso ci sono le elezioni comunali a Trento e Bolzano. Nei due capoluoghi il centrodestra sta ancora discutendo sul nome. A che punto siamo con le trattative?
«Per Trento dobbiamo ancora cominciare a confrontarsi, anche perché sono stato nominato oggi (ieri, Ndr). Per Bolzano, so che lì siamo maggiormente strutturati e quindi chiederò agli amici bolzanini di fornirmi qualche indicazione».

Un’ultima domanda su Trento. In città il centrodestra sta discutendo animatamente per decidere il candidato sindaco. In base anche alla sua esperienza nelle ultime elezioni comunali di Verona, dove il centrodestra è andato diviso e ha perso, che consiglio si sente di dare alla sua colazione a Trento?
«So che c’è questa divaricazione fra Fratelli d’Italia e la Lega. Ovviamente la speranza è che si possa ricucire. Noi siamo in questo momento i più piccoli della coalizione, ma cercheremo di fare la nostra parte in questo senso. Già Trento è un territorio storicamente non facile per il centrodestra, andare divisi sarebbe un ulteriore segnale di debolezza. Però a livello locale non sempre si riesce a trovare una sintesi, anche se lo sforzo di tutti noi deve essere quello di andare uniti allargando alle liste civiche che sono fondamentali sul territorio».

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8 febbraio 2025



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