Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
#finsubito
#finsubito video
Agevolazioni
Asta
Bandi
Costi
Eventi
Informazione
manifestazione
Sport
Vendita immobile

Prestito personale

Delibera veloce

Regione Lombardia apre al comprensorio unito Colere-Lizzola


Colere-Lizzola. La neve caduta negli ultimi giorni in Alta Val Seriana e in Val di Scalve ha reso la discussione ancor più scenografica. E chissà se, al lavoro per mettere il manto bianco nelle condizioni migliori per la discesa, i gestori della stazione sciistica di Lizzola non vaghino con la mente per riflettere sulla grande partita che potrebbe decidere il loro futuro. La battaglia per le terre alte è appena iniziata e la scintilla dello scontro non sembra destinata ad estinguersi in breve tempo.

Il progetto di collegamento dei comprensori di Colere e Lizzola continua a far discutere in ogni angolo della Bergamasca. Mercoledì 5 febbraio è arrivato dopo settimane di attesa il parere della sezione provinciale del Cai. La relazione dell’associazione, sottoscritta da tutte le sottosezioni tranne quella della Val Gandino, non sembra tuttavia portare ad un no scolpito nella pietra: le “forti criticità” rilevate hanno sì condotto il Cai ad esprimere un parere “complessivamente negativo”, ma la sezione centrale rimane “disponibile a dialogare e confrontarsi con le istituzioni territoriali e con gli attori privati” per realizzare interventi che siano “sostenibili, lungimiranti e reversibili”.

Reversibilità, un concetto chiave per le iniziative che nel 2025 vogliono rinnovare stazioni sciistiche e realizzare nuove piste. Troppi gli scheletri di vecchi impianti che dolorosamente si ergono sul territorio a testimoniare un’epoca gloriosa ormai lontana nel tempo. Troppe le seconde case abbandonate, vittime di un’ineluttabile trasformazione nel modo di vivere ‘turisticamente’ le valli bergamasche con il passaggio da un turismo di residenza – che portava a Lizzola intere famiglie per tutta l’estate – ad un’esperienza di montagna “mordi e fuggi”.

Sempre citando una nota diffusa nei giorni scorsi, il Cai afferma di sostenere una visione che vede nella montagna “un’opportunità economica e occupazionale, attraverso un turismo estivo e invernale con forme rispettose dell’ambiente e dei diritti delle future generazioni”. I vertici dell’associazione avrebbero incontrato Massimiliano Belingheri a cena in un ristorante cittadino. L’imprenditore scalvino ha strappato così un’apertura al dialogo: la palla ora è nella sua metà campo, il compito è di modificare quelle parti del progetto che sono considerate insostenibili dalle numerose associazioni già schierate nel partito dei contrari.

Progetto che giovedì 6 febbraio è stato presentato nel dettaglio a tutti i sindaci della Val Seriana in un’audizione pubblica in Comunità Montana. L’invito era indirizzato a tutti i 38 sindaci del territorio seriano più i 4 della Val di Scalve (quelli di Colere e Vilminore, così come Semperboni di Valbondione, erano in realtà già a conoscenza del progetto per le bozze di convenzione depositate nei Comuni). Come era pronosticabile – da mesi non si parla di altro – quasi tutti hanno risposto positivamente alla chiamata, affollando la sede di via Dante.

 

Carta di credito con fido

Procedura celere

Una seggiovia a Lizzola

 

I tecnici e Belingheri hanno presentato il piano di Rsi in ogni suo aspetto, fornendo un quadro completo degli interventi. Massimo riserbo attorno alla reazione dei sindaci, con una velata richiesta di segretezza agli amministratori: le poche informazioni trapelate dicono che i primi cittadini sono stati molto partecipi, hanno fatto domande e chiesto chiarimenti, mostrandosi interessati ad un progetto che potrebbe cambiare il volto (ma anche il futuro) del territorio. “Certamente ci saranno altri incontri – assicura Giampiero Calegari, presidente della Comunità Montana Valle Seriana -. Daremo spazio al dibattito e a tutti i gruppi interessati”.

Il nodo forse più contorto rimane quello legato ai finanziamenti pubblici, sulla carta 50 milioni di euro. Circa 10 dovrebbero arrivare dal MiTur, si cercano poi contributi dalla Banca Europea Investimento e da Invitalia. Ma per la somma più considerevole Rsi ha dichiarato a più riprese di fare affidamento su Regione Lombardia.

Una cifra non indifferente, che potrebbe attestarsi intorno ai 30 milioni di euro. “Un investimento di questo tipo ha senso se non si basa solamente sullo sci, ma è capace di creare reddito in montagna durante tutto l’anno – osserva il consigliere regionale clusonese Jacopo Scandella (Pd) -. Di recente sono stato qualche giorno in Trentino, ad Andalo: ho visto impianti moderni attorno ai quali si è costruito un sistema di offerta turistica su tutte le stagioni. In Regione la discussione sul progetto non è ancora iniziata, ma quel sistema può essere una chiave per il futuro del territorio”.

Parole quelle di Scandella che si allineano alla visione dell’altro consigliere radicato in valle, l’onorese Michele Schiavi (Fratelli d’Italia), che aveva già chiarito di essere “favorevole al progetto in sé”.

Oggi, domenica 9 febbraio, è prevista la camminata organizzata dall’Associazione Proletari Escursionisti in occasione della mobilitazione nazionale “La Montagna non si Arrende”. “Saremo sui sentieri che da secoli collegano Valbondione a Lizzola – recita la nota dell’associazione -, in questo modo ribadiamo la nostra contrarietà a un’opera dannosa e inutile”.


Qui il reportage di Bergamonews sul progetto di collegamento dei comprensori di Colere e Lizzola.

Mutuo asta 100%

Assistenza consulenza acquisto in asta

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Mutuo asta 100%

Assistenza consulenza acquisto in asta