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L’agricoltura, bene primario per tutti


“Prosegue la mobilitazione di Coldiretti così come continueranno le azioni di sensibilizzazione, per difendere il settore primario italiano e salvaguardare il cittadino. Coldiretti non parla solo di agricoltura ma parla di cibo: ed è un tema molto più vasto, perché significa anche salute, ambiente, cultura, economia e per questo deve interessare ogni cittadino”.

Questo uno dei concetti emersi durante la conferenza stampa convocata da Coldiretti Pordenone alla presenza del presidente Matteo Zolin, il direttore Antonio Bertolla e Mattia Pavan e Francesca Muner in rappresentanza di giovani e donne.

Il 2025 –è stato spiegato durante l’incontro- si prospetta come un anno cruciale per l’agricoltura italiana e quindi anche pordenonese, con numerose questioni aperte che richiedono attenzione e azioni concrete.

“Coldiretti -ha affermato il presidente Zolin- sta ponendo l’accento sulla necessità di garantire redditi equi e adeguati ai produttori agricoli, essenziali per la sostenibilità del settore. Oggi per comprare un chilo di pane il contadino deve vendere 16 chili di frumento e per un caffè deve mungere due litri e mezzo di latte; dobbiamo garantire -ha ribadito Zolin- filiere con una distribuzione più equa del valore”.

Altra motivazione della mobilitazione l’opposizione all’accordo Ue-Mercosur. La Coldiretti è favorevole agli scambi commerciali, ma pone una condizione basilare: il rispetto del principio di reciprocità e cioè le regole devono essere le stesse per tutti, in termini soprattutto di utilizzo di fitofarmaci e contratti di lavoro. “Non possiamo continuare –ha spiegato Zolin- ad avere la miglior agricoltura del mondo e poi permettere di far entrare nel nostro paese tante schifezze prodotte in paesi dove non c’è alcun tipo di sostenibilità”.

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Per Coldiretti un’attenzione particolare va riservata alle aree interne della montagna e della collina, dove è più difficile oggi fare reddito e dove l’abbandono delle campagne provoca danni enormi per tutti. “La nostra montagna e pedemontana -ha insistito Zolin- è minacciata dallo spopolamento delle aziende agricole che non riescono più a praticare l’agricoltura. Le colture a seminativo e foraggio sono distrutte dagli animali selvatici pregiudicando i raccolti e quindi i redditi. Le aziende agricole insediate in queste aree -ha detto il presidente- contribuiscono a mantenere l’ambiente e prevenire fenomeni come frane e allagamenti, che sono spesso il risultato dell’abbandono delle terre. In montagna -ha concluso- l’allevamento è fondamentale per la manutenzione del paesaggio e per preservare pascoli e biodiversità”.

Pavan per i giovani ha ricordato come l’aumento del 13% dei giovani agricoltori negli ultimi dieci anni è un segnale importante per sostenere un settore che offre opportunità occupazionali alle nuove generazioni. “Come giovani -ha aggiunto- vogliamo semplificazioni per l’accesso alla terra, al credito e per poter assicurare le nostre produzioni. Abbiamo idee e voglia di investire, ma la burocrazia è un freno. Anche con la nostra Regione dobbiamo lavorare perché per le imprese è fondamentale avere tempi certi. All’Unione Europea ha detto il rappresentante dei giovani- chiediamo di cambiare proprio registro: l’ambiente si tutela con l’agricoltura, non contro l’agricoltura. Noi vogliamo vivere di questo e siamo i primi ad avere l’interesse a tutelare al meglio i nostri terreni e territori”.

Pavan è entrato nel merito del fotovoltaico. “Gli impianti- ha affermato- non possono essere costruiti sui terreni agricoli che sono un bene primario per il nostro lavoro, serve presto una norma regionale che stabilisca dove sì e dove no, altrimenti dilagano le speculazioni”.

Di etichettatura obbligatoria dei prodotti agricoli, difesa del made in Italy e dei cibi di laboratorio ha parlato la rappresentate delle donne. “Coldiretti da anni è impegnata -ha sostenuto Muner- per difendere le imprese dalla concorrenza sleale. Come donne e come mamme -ha spiegato- siamo preoccupate anche per i nostri figli e per i cittadini per l’invasione del cibo spazzatura ultra formulato a cui si è aggiunto negli ultimi anni anche la minaccia del cibo cellulare. Abbiamo manifestato al Brennero -ha ricordato Muner- per mostrare a tutti queste ingiustizie: torneremo a farci sentire lì o nei luoghi dove si minaccia il nostro cibo. Dobbiamo difendere il nostro settore agroalimentare, e investire per riportare la cultura della buona alimentazione”.

Durante l’incontro si è parlato anche della raccolta firme avviata da Coldiretti finalizzata a chiedere l’estensione a livello europeo dell’obbligo di indicazione dell’origine della materia prima. Sì alle importazioni ma con la massima trasparenza per il cittadino che deve poter scegliere cosa acquistare cosa che oggi non è così.

“Con la firma ogni cittadino -ha concluso Muner- può anche chiedere il superamento del codice doganale di ultima trasformazione, una ingiustizia per i produttori e per i cittadini: con questo meccanismo prodotti esteri vengono vestiti e venduti con la bandiera tricolore”.

La petizione può essere sottoscritta in tutti gli uffici Coldiretti, ai mercati di Campagna Amica o online tramite il link presente anche sul sito www.coldiretti.it.

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