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La Sardegna spenderà 10 milioni all’anno per nuovi voli (anche con gli Usa): ma ha senso? L’analisi del Corriere


Il bando della Regione per aumentare il turismo internazionale e la mobilità dei residenti. Nell’elenco ci sono i voli tra Cagliari e Olbia/Alghero, con New York, Filadelfia, Dubai e Istanbul

Tra Cagliari e New York il traffico potenziale, in aereo, è di 2.200 passeggeri all’anno (in entrambe le direzioni), pari a una media di 6 al giorno, oppure la metà se si considerano i voli verso gli Usa e verso l’isola. Pur riducendo al minimo la frequenza — cioè una rotazione a settimana — il numero di viaggiatori salirebbe a 21 a decollo. Volumi da jet privato, non certo da velivolo commerciale. Lo stesso si può dire della rotta Alghero-Sofia (28 clienti, un volo settimanale).

L’analisi

Questi due sono tra i 67 nuovi collegamenti che la Regione Sardegna vuole avviare, finanziando i vettori interessati a operarli con un fondo di 10 milioni di euro all’anno per favorire il turismo locale e anche la mobilità dei residenti. Ma l’analisi preliminare del Corriere — sulla base della lettura della legge regionale, le stime sui passeggeri potenziali sulle tratte interessate e quelle dei database internazionali — mostra che sono davvero pochi i mercati «sensati»: 4, per l’esattezza, su 67, che salgono a 7 se si utilizzano velivoli più piccoli, come gli Atr.




















































Coperta la metà dei costi aeroportuali

Una valutazione fatta al netto di alcuni limiti strutturali del bando che, tra le altre cose, esclude dalla gara le compagnie aeree extraeuropee. Il piano della giunta regionale si chiama «Nuove rotte» e stanzia 10 milioni di euro all’anno per il 2025 e il 2026 — di cui la metà destinati allo scalo di Cagliari, più grande —: fondi coi quali l’isola prevede di coprire la metà dei costi aeroportuali (nello scalo di partenza e in quello di arrivo) sostenuti dalle compagnie per l’apertura delle nuove rotte.

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I Paesi che interessano

La Regione auspica in questo modo di avere nuovi collegamenti nazionali, europei (Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Polonia, eccetera), intercontinentali e persino interni all’isola, come quelli tra Cagliari e Olbia/Alghero che vedono migliaia di persone spostarsi ogni giorno in macchina, autobus o treno. A colpire molto nell’elenco sono tratte — oggi inesistenti — come la Cagliari/Olbia-New York o Cagliari-Filadelfia.

Volotea guarda al bando

Nella legge regionale di 36 pagine la giunta sottolinea che la selezione delle rotte desiderate è stata fatta «tenendo conto dell’attrattività turistica, della domanda dei passeggeri e della necessità di rafforzare i collegamenti con hub internazionali strategici». Il bando non è stato ancora pubblicato anche se Carlos Muñoz, ceo di Volotea (compagnia spagnola), al Corriere ha anticipato di essere interessato a partecipare.

I volumi di traffico

L’analisi sui flussi però rende il 90% (scenario ottimistico)-94% (scenario realistico) delle tratte senza un senso economico. Più di un analista sottolinea che qualche collegamento, d’estate, potrebbe stimolare una domanda sufficiente a reggere i costi operativi con almeno un volo a settimana — Olbia-New York, per esempio —, ma si tratta di un caso «isolato». «Menomato» dal fatto che l’incentivo regionale andrebbe appunto soltanto ai «vettori aerei dell’Unione europea», escludendo così le aviolinee statunitensi (sui voli con gli Usa) e quelle turche (sui voli con Istanbul).

Ad Alghero

I numeri, dicevamo. Delle 19 rotte auspicate su Alghero ce n’è una potenzialmente valida, quella con Berlino, che ha una stima di 12 mila passeggeri all’anno. Riducendo le frequenze al minimo previsto dal bando regionale — una rotazione a settimana, cioè un’andata e un ritorno — in ogni decollo ci sarebbero a bordo 115 passeggeri di media, valori buoni per un turboelica. Secondo gli esperti con altri 30-35 viaggiatori in più, a volo, la rotta potrebbe diventare sostenibile anche per velivoli più grossi. Ma, appunto, sempre una volta a settimana.

La rotta interna

Ci sarebbe anche la tratta Alghero-Cagliari con 144 passeggeri a volo a settimana. Ma siccome il collegamento avrebbe senso soltanto se almeno giornaliero (bi-giornaliero sarebbe ottimale), ecco che il numero scenderebbe a 21 persone a bordo, insufficienti persino per un turboelica, figurarsi per un Airbus A319 o un Boeing 737 da oltre 140 posti. Pure auspicando un «trasloco» dall’auto/treno/bus all’aereo, i passeggeri salirebbero a 35-40.

A Cagliari

Sono 32 le rotte desiderate su Cagliari. Di cui solo tre reggerebbero, sempre con il minimo della frequenza di una rotazione a settimana: il volo con Berlino (192 passeggeri), con Cork, in Irlanda (175) e con Istanbul (161). Un quarto collegamento — con Malaga — conta 115 viaggiatori in media, ma ne servirebbero altri 35-40 per poterlo «promuovere» a tratta sostenibile (persino con l’incentivo regionale), a meno di non voler usare un turboelica.

A Olbia

Per quanto riguarda lo scalo di Olbia-Costa Smeralda — struttura che da qualche tempo è oggetto di studio da parte dei vettori statunitensi — le rotte auspicate dalla Regione Sardegna sono 16 di cui una interessante e una potenziale, almeno a vedere i volumi: quella con Istanbul (161 passeggeri con un volo a frequenza settimanale) e quella con Malaga (115 viaggiatori). Non reggerebbe — non con i flussi attuali — il diretto Olbia-Cagliari che, su base giornaliera, avrebbe soltanto 23 passeggeri al giorno, a volo.

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12 febbraio 2025 ( modifica il 12 febbraio 2025 | 10:30)

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