Fratelli d’Italia alza la voce sulla questione dei pedaggi dell’Autostrada A5 e porta il problema in Consiglio Regionale del Piemonte. La consigliera Paola Antonetto, con una mozione, chiede che il pedaggio venga temporaneamente azzerato a causa dei disagi causati dai lavori in corso sul tratto Ivrea-SanthiĆ . L’atto di indirizzo, presentato ufficialmente, impegna la Giunta regionale a sollecitare il Concessionario ITP (Ivrea Torino Piacenza spa)Ā e il Ministero delle InfrastruttureĀ affinchĆ© venga garantita l’esenzione del pagamento fino alla chiusura dei cantieri.
“Ho voluto presentare questa mozione per tutelare i cittadini del Canavese, che stanno sopportando pesanti disagi a causa dei lavori sull’A5”, dichiara Paola Antonetto. Un’iniziativa che punta a difendere gli automobilisti e le imprese locali, costretti ogni giorno a fare i conti con deviazioni, rallentamenti e cantieri che sembrano infiniti.
L’Autostrada A5, arteria strategica che collega Torino al Traforo del Monte Bianco, ĆØ percorsa quotidianamente da un elevato volume di traffico, composto da viaggiatori privati, mezzi commerciali e turisti diretti verso le localitĆ sciistiche della Valle d’Aosta. Tuttavia, negli ultimi mesi, il tratto tra Ivrea e SanthiĆ ĆØ diventato un incubo per chi lo percorre, a causa della presenza costante di cantieri, delle deviazioni obbligatorie e del traffico dirottato su strade secondarie non idonee a sostenere un tale carico veicolare.
Uno dei punti piĆ¹ critici della vicenda riguarda il Viadotto Camolesa, situato lungo il raccordo A4/A5 Ivrea-SanthiĆ , tra i caselli di Albiano e SanthiĆ . A causa di criticitĆ strutturali, dal 17 gennaio 2024 ĆØ stato imposto il divieto di transito ai veicoli con massa a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate, inclusi gli autobus. Il traffico pesante ĆØ stato quindi deviato sulle strade provinciali, con gravi ripercussioni sui comuni limitrofi, dove si sono moltiplicati i problemi legati a traffico, sicurezza stradale e logistica per le aziende. In risposta a questa emergenza, la societĆ ATIVA S.p.A., ex concessionaria, ha avviato il 25 novembre 2024 la costruzione di una pista provvisoria nei pressi del viadotto, con lāobiettivo di alleviare il traffico e superare i colli di bottiglia creati dalle restrizioni.
Tuttavia, la gestione del cantiere si ĆØ rivelata un disastro organizzativo: a luglio 2024, il viadotto non era ancora pronto, nonostante le previsioni iniziali indicassero la fine dei lavori entro il mese. L’ennesimo ritardo ha esasperato gli automobilisti e le aziende del territorio, che si vedono costrette a pagare un pedaggio per un servizio che nei fatti ĆØ fortemente compromesso.
“Alla luce di questi problemi, trovo corretto che i pedaggi siano cancellati almeno fino al termine dei lavori”, afferma Paola Antonetto.
La questione del Viadotto Camolesa ĆØ solo la punta dell’iceberg di una situazione ben piĆ¹ ampia. Negli ultimi mesi, la A5 ĆØ stata trasformata in un cantiere a cielo aperto, con chiusure, restringimenti di carreggiata e deviazioni che hanno rallentato il traffico e aumentato il rischio di incidenti.
La presenza di troppi cantieri in contemporanea, senza un’adeguata pianificazione, ha generato un effetto a catena, aggravando la situazione su tutta la rete viaria del Canavese.
Morale? Gli automobilisti si ritrovano bloccati in lunghe code, i trasportatori devono affrontare maggiori tempi di percorrenza e costi aggiuntivi, mentre i pendolari che percorrono la tratta quotidianamente sono esasperati da una viabilitĆ che peggiora di giorno in giorno.
Ma il problema non ĆØ solo il traffico: la gestione delle autostrade da parte delle concessionarie ĆØ da anni sotto la lente dāingrandimento. Troppo spesso, i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria si trascinano per anni, con scadenze continuamente posticipate e promesse non mantenute.
La richiesta di Fratelli d’Italia si inserisce in un dibattito piĆ¹ ampio sulla gestione delle infrastrutture autostradali, che negli ultimi anni ha visto proteste da parte di pendolari, autotrasportatori e amministrazioni locali. L’eventuale sospensione dei pedaggi potrebbe rappresentare un precedente importante per situazioni analoghe in altre regioni italiane, dove i cantieri autostradali sono allāordine del giorno. Non sarebbe la prima volta che si mette in discussione il sistema dei pedaggi, ma finora le richieste di esenzioni temporanee sono rimaste lettera morta.
Resta ora da vedere quale sarĆ la risposta della Giunta regionale e del Ministero delle Infrastrutture. Se la proposta di Paola Antonetto venisse accolta, potrebbe aprire un nuovo fronte nel dibattito sulla gestione delle autostrade e sui diritti degli automobilisti. Nellāattesa di risposte concrete, i cittadini del Canavese continuano a pagare un pedaggio per percorrere una tratta disseminata di cantieri, restringimenti e deviazioni. Una situazione paradossale che, invece di facilitare la mobilitĆ , la ostacola, trasformando un servizio essenziale in un percorso a ostacoli.
Insomma, mentre la politica discute, gli automobilisti continuano a rimanere bloccati in coda, pagando un servizio che ormai somiglia piĆ¹ a un calvario che a un’autostrada moderna.
***** lāarticolo pubblicato ĆØ ritenuto affidabile e di qualitĆ *****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link