Il Consiglio comunale di Siena si è riunito in seduta straordinaria oggi, giovedì 13 febbraio 2025 alle ore 9, nella sala del Capitano del Popolo del Civico Palazzo.
Di seguito l’elenco dei lavori del Consiglio comunale di Siena in continuo aggiornamento (vai all’ordine del giorno).
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I LAVORI DEL CONSIGLIO COMUNALE DI SIENA DI GIOVEDI’ 13 FEBBRAIO 2025
Il Consiglio comunale approva una mozione sull’istituzione della “Giornata del Rispetto”
Il documento presentato oggi, giovedì 13 febbraio, dai consiglieri Maggiorelli e Campani (Fratelli d’Italia)
Il Consiglio comunale di Siena ha approvato la mozione dei consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia Bernardo Maggiorelli e Sarah Campani, che ha illustrato il documento, in merito all’istituzione della “Giornata del Rispetto”. L’atto ha ricevuto dodici voti favorevoli e cinque astenuti dei diciassette consiglieri presenti.
Con l’approvazione del documento, il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta “a celebrare il 20 gennaio di ogni anno la ‘Giornata del rispetto’ adottando iniziative e promuovendo attività coerenti con le finalità perseguite dalla legge 17 maggio 2024 numero 70 istitutiva della ricorrenza”.
Tale norma prevede, come si legge nelle premesse del documento, “che debba essere istituita la ‘Giornata del rispetto’ allo scopo non solo di prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo in tutte le loro manifestazioni, ma anche al fine di difendere un principio essenziale della democrazia, dei rapporti sociali, attraverso l’esempio di gesti eroici quale è quello di Willy Monteiro”.
“La data scelta per questa ricorrenza – prosegue l’atto – è infatti legata alla data di nascita del giovane ragazzo che, il 6 settembre 2020 a Colleferro, nel tentativo di aiutare un amico vittima di un’efferata violenza, persa la vita a soli 21 anni. Il fine della suddetta norma è pertanto l’istituzione della ‘Giornata del Rispetto’, che vuole essere un momento in cui viene riservato uno spazio, non solo all’interno delle aule scolastiche di ogni ordine e grado, ma in tutte le istituzioni alla riflessione su temi quali il contrasto alla discriminazione, alla violenza fisica e psicologica, alla prevaricazione degli altri, alla violazione dei diritti altrui. Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha richiamato nei suoi discorsi l’importanza della parola ‘rispetto’ e il suo valore; anche nel territorio del nostro comune nel corso degli anni si sono verificati episodi di bullismo e violenza minorile, sia pur di minor gravità”.
Testo unico del turismo, Giunti: “Affitti brevi risorsa importante da gestire in modo adeguato”
L’assessore ha risposto all’interrogazione del consigliere Massimo Castagnini
Gli effetti e le implicazioni locali derivanti dalla legge regionale “Testo unico del turismo”, approvata dalla Regione Toscana il 31 dicembre 2024, sono stati l’oggetto dell’interrogazione presentata dal consigliere Massimo Castagnini del gruppo Massimo Castagnini Sindaco. A rispondere è stato l’assessore al Turismo, Vanna Giunti.
“Il Comune di Siena – ha spiegato l’assessore – riconosce il ruolo cruciale nel bilanciare il diritto di proprietà privata, la libertà di iniziativa economica e la tutela del tessuto sociale, in linea con il nuovo Codice del turismo della Regione Toscana entrato in vigore lo scorso 9 gennaio. Siena, come altre città d’arte italiane, affronta le sfide legate alla gestione del turismo e all’equilibrio tra le diverse esigenze. Il centro storico di Siena, patrimonio Unesco, richiede un’attenzione particolare e una tutela che ne garantisca il mantenimento dell’autenticità. Il Comune sta lavorando, anche attraverso gli approfondimenti e le analisi che la stessa Università degli Studi di Siena porta avanti sul tema della gentrificazione e proprio sulla situazione della nostra città, azione peraltro prevista anche nel Piano strategico del turismo. Tutto ciò al fine di preservarne l’identità e la funzione residenziale, in equilibrio con il diritto di proprietà privata”.
“In linea con altre città – ha evidenziato Giunti – Siena ha una banca dati per gli affitti brevi, è quindi in grado di monitorare il numero di locazioni ed eventualmente, per le motivazioni su espresse, di porre dei limiti al fine di garantire un equilibrio tra offerta turistica e residenzialità nel nome della citata tutela del tessuto sociale. È il centro storico dove si concentra, naturalmente, la massima pressione, pertanto il Comune potrebbe incentivare lo sviluppo turistico in altre zone, valorizzando ad esempio il turismo rurale o le aree di interesse naturalistico. Ciò anche alla luce di una sempre maggiore richiesta di turismo lento, di benessere e di ricerca dell’autenticità locale. A tal proposito è fondamentale la collaborazione con gli operatori e tutta le filiera turistica per la definizione delle strategie, la promozione di un turismo sostenibile e responsabile. Collaborazione in crescita grazie all’associazione Dmo Terre di Siena che conta attualmente circa cento soci, operatori del turismo nel nostro territorio. In ultimo, ma non meno importante, la funzione dell’Osservatorio sul turismo, che raccoglie dati sulle locazioni e sui loro mercati, mentre specifici indicatori valutano la sostenibilità dello sviluppo turistico, considerando gli aspetti economici, sociali e ambientali. La legge regionale, in ogni caso, è stata pubblicata poco più di un mese fa e il Comune partecipa attivamente ai seminari Anci insieme alla Regione Toscana per definire strategie condivise e affrontare le sfide del settore turistico in modo sinergico”.
“In riferimento alla valutazione dell’impatto economico e sociale delle nuove disposizioni sul turismo locale e sugli investimenti privati nel settore immobiliare – ha proseguito l’assessore – il Comune utilizzerà diverse metodologie, tra cui: l’analisi dei dati relativi a turismo, occupazione, prezzi degli immobili e altri indicatori per individuare correlazioni con le nuove disposizioni; sondaggi e interviste, con il coinvolgimento di residenti, operatori turistici e altri soggetti interessati per raccogliere opinioni e informazioni sull’impatto delle nuove regole; studi di impatto, tramite una commissione di esperti che dovrà valutare in modo approfondito gli effetti delle nuove disposizioni sull’economia e sulla società locale”.
“Per quanto riguarda l’impatto economico degli affitti brevi – ha illustrato Giunti –, questi a Siena generano un indotto economico significativo, seppur di difficile quantificazione precisa. Diversi fattori influenzano l’impatto economico: il numero di alloggi destinati agli affitti brevi è in costante aumento, alla data di oggi abbiamo 912 unità nel comune; le tariffe variano a seconda della zona, della tipologia di immobile e della stagionalità, con stime di guadagno tra i 100 e i 300 euro a notte per alloggio; il tasso di occupazione varia a seconda della stagione e degli eventi, con una stima media di occupazione per circa 150-200 notti all’anno. Si stima che gli affitti brevi generino un Pil di diversi milioni di euro all’anno per Siena. Oltre al guadagno diretto, è fondamentale considerare l’impatto economico indiretto, con i turisti che spendono in attività come ristoranti, bar, negozi e trasporti. Stimare con precisione l’indotto è complesso, ma è evidente che l’impatto è significativo e coinvolge diverse attività economiche locali. In riferimento al gettito fiscale, ricordo che la cedolare secca al 21 per cento si applica ai redditi derivanti dagli affitti brevi. Per stimare il gettito, è necessario considerare il numero di alloggi, il canone medio di locazione e il tasso di occupazione. Nel caso, invece, di attività svolta in forma imprenditoriale, si applicano le imposte sul reddito d’impresa. Gli affitti brevi generano un gettito fiscale significativo per il Comune di Siena, sia attraverso la cedolare secca che tramite le imposte sul reddito d’impresa”.
“Gli affitti brevi a Siena – ha concluso l’assessore Vanna Giunti – rappresentano una risorsa importante per l’economia locale, generando un indotto economico significativo. Tuttavia, è essenziale che questo settore sia gestito in modo adeguato per garantire uno sviluppo sostenibile, in equilibrio con le esigenze della comunità locale e nel rispetto del patrimonio culturale e ambientale. Il Comune di Siena si impegna a monitorare attentamente l’evoluzione del settore e a implementare politiche mirate per massimizzarne i benefici, minimizzando al contempo gli eventuali impatti negativi”.
Il consigliere Massimo Castagnini del gruppo Massimo Castagnini Sindaco, che ha esposto l’interrogazione, si è dichiarato: “solo parzialmente soddisfatto della risposta, invito il Comune a proteggere la libertà di iniziativa economica di chi, con sacrificio ha investito in un’attività di affitti brevi, garantendo servizi fondamentali per il turismo locale. Oltre a ciò, serve anticipare e se necessario mitigare gli eventuali effetti delle normative regionali attraverso iniziative locali che prevedano sostegno amministrativo, agevolazioni fiscali o azioni di promozione dell’offerta. Importante promuovere il dialogo tra il Comune e i soggetti interessati, che in molti casi si trovano isolati e privi di rappresentanza di fronte a questo nuovo quadro normativo. L’amministrazione dovrà svolgere un ruolo attivo e propositivo, istituendo un tavolo tecnico permanente con le categorie interessate per monitorare l’impatto della normativa regionale e costruire proposte condivise da sottoporre alla Regione, dovrà inoltre lanciare campagne di valorizzazione del turismo extra alberghiero, includendo gli operatori locali in circuiti promozionali digitali e territoriali, per aiutarli a competere in un mercato sempre più difficile. In conclusione, vorrei ribadire che una semplice presa d’atto delle problematiche non è sufficiente: occorre una visione strategica che difenda i diritti degli operatori locali e li aiuti a sviluppare la loro attività nel rispetto del principio di concorrenza leale e della libertà economica. Ci attendiamo dunque un impegno più concreto e propositivo da parte dell’amministrazione comunale, poiché credo che una risposta esaustiva e costruttiva sia non solo necessaria, ma doverosa”.
Piano strategico del turismo, Giunti: “Attuazione procede in diverse aree strategiche, molte azioni già avviate”
L’assessore ha risposto all’interrogazione del consigliere Anna Ferretti (Pd)
“L’attuazione del Piano strategico e operativo sta procedendo in diverse aree strategiche. L’obiettivo è quello di garantire una gestione del turismo che favorisca il benessere della comunità locale e valorizzi il territorio. Molte delle azioni previste, in particolare quelle con risultati attesi a partire dal 2026, sono già state attivate”. Così l’assessore al commercio e al turismo del Comune di Siena, Vanna Giunti, ha risposto all’interrogazione presentata del consigliere comunale del gruppo Partito Democrativo, Anna Ferretti, in merito alle azioni intraprese per attuare il piano strategico e operativo “Per un buon governo del turismo a Siena”.
“Il Piano strategico e operativo – ha spiegato Giunti – definisce obiettivi chiari e strumenti concreti per una gestione turistica sostenibile e integrata con le esigenze del territorio. Le azioni previste si sviluppano lungo i quattro pilastri della sostenibilità secondo lo standard Gstc: cura del territorio, benessere della comunità locale, conservazione del patrimonio culturale e tutela dell’ambiente. Tra i principali ambiti di intervento rientrano la governance, la gestione dei flussi turistici, la regolamentazione degli affitti brevi e le politiche di mobilità sostenibile. Per quanto riguarda la creazione di una Destination management organization (Dmo), il gruppo di lavoro istituito ha delineato un percorso volto al rafforzamento della governance turistica della destinazione Siena. Sono emerse alcune necessità fondamentali, tra cui la definizione della struttura organizzativa più efficace per la gestione delle funzioni turistiche, con particolare attenzione al modello giuridico più adeguato, che si sta orientando verso una fondazione pubblico-privata, sul modello adottato con successo da molte altre destinazioni italiane. Il raggiungimento dell’obiettivo dipenderà dalla coesione tra i soggetti pubblici e privati coinvolti, attraverso un percorso di confronto e collaborazione già avviato. Sarà inoltre fondamentale garantire un finanziamento stabile attraverso la tassa di soggiorno, contributi regionali, bandi, risorse autogenerate e quote associative. Il modello organizzativo prevede un Destination manager, un team digitale, un team di prodotto e di marketing, un team di accoglienza e un sistema di gestione della destinazione basato su dati. È in corso un dialogo con la Regione Toscana per consolidare l’Ambito Terre di Siena, mentre la programmazione di un piano turistico annuale e di un Destination Management Plan consentirà di strutturare al meglio le attività e monitorarne i risultati”.
Per quanto riguarda l’attuazione del Piano, l’assessore ha chiarito che “sta procedendo in diverse aree strategiche. L’obiettivo è quello di garantire una gestione del turismo che favorisca il benessere della comunità locale e valorizzi il territorio. Molte delle azioni previste, in particolare quelle con risultati attesi a partire dal 2026, sono già state attivate. La cittadinanza viene costantemente aggiornata attraverso i canali istituzionali del Comune, assicurando trasparenza e informazione puntuale. Gli operatori turistici sono coinvolti nel processo anche tramite l’associazione Terre di Siena Dmo e attraverso un confronto continuo con le associazioni di categoria. Nel programma di mandato del Sindaco e della maggioranza è delineato un percorso chiaro dalla creazione della Dmo come strumento di governance turistica, fino alla futura istituzione di una fondazione dedicata alla promozione e gestione strategica del turismo a Siena. L’obiettivo è costruire un modello efficiente, partecipato e sostenibile, in linea con quanto già avviato in altre città italiane come Verona, Bologna, Firenze, Milano, Venezia e Arezzo. Quest’ultima, ad esempio, ha sviluppato un sistema dinamico che, in meno di dieci anni, ha portato alla creazione di eventi culturali e turistici, alla gestione diretta di quattro musei e a un significativo ritorno economico per il territorio, con un aumento delle entrate derivanti dalla tassa di soggiorno e dalla gestione degli spazi pubblici. In merito alle risorse destinate al turismo, è importante precisare che, nonostante il bilancio comunale sia oggi più limitato rispetto al passato, il settore resta una priorità per questa amministrazione, per le ricadute economiche e occupazionali che genera. Nel 2024, a fronte di un incasso dalla tassa di soggiorno di circa 2,12 milioni di euro, l’assessorato al turismo ha investito circa 2,25 milioni di euro in iniziative e manifestazioni, una cifra che è già stata prevista anche per il 2025”.
Relativamente all’esperimento estivo delle navette per turisti, l’assessore al turismo ha sottolineato che “la decisione era scaturita dalla necessità di gestire l’accesso dei bus turistici in previsione dei lavori programmati nell’area dell’ex campino di San Prospero, a tutt’oggi principale punto di attracco dei bus turistici. Colgo inoltre l’occasione per informare che è allo studio un piano di attracchi differenziati e di aree di sosta, da realizzare in varie fasi. Questa progettualità, considerata la successiva necessità di opere, non potrà però evitare la riproposizione della ricerca di soluzioni sperimentali, pur diverse dalla precedente, nel momento dell’inizio dei lavori al campino, ormai improcrastinabili”.
“Sulla regolamentazione degli affitti brevi – ha aggiunto l’assessore – il Comune di Siena ha richiesto alla Regione Toscana l’estrazione dei dati aggiornati. Attualmente, la copertura del Codice Identificativo Nazionale (Cin) per le strutture ricettive della provincia è del 93 per cento, mentre per il Comune di Siena la copertura è dell’88 percento su un totale di 1305 strutture attive. Nel territorio comunale risultano presenti 907 locazioni turistiche brevi, di cui 788 non imprenditoriali e 119 imprenditoriali. È prioritario garantire controlli adeguati sulla sicurezza e sulla regolarità di queste strutture. La nuova normativa regionale, entrata in vigore l’8 gennaio, offre ai Comuni la possibilità di regolamentare le locazioni brevi. L’Anci, insieme all’assessore regionale Marras, sta organizzando seminari informativi per i Comuni, in attesa del decreto attuativo che verrà emanato nei prossimi mesi. Nel frattempo, il Comune di Siena si è già adeguato alla normativa, introducendo l’obbligo per le locazioni imprenditoriali di presentare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia) attraverso il Suap, garantendo così maggiore controllo e trasparenza”.
Infine, sul coordinamento del Piano strategico, l’assessore Giunti ha riferito che “il progetto è seguito dal servizio Progetti sovracomunali e dall’ufficio comunale d’ambito, che assicurano continuità operativa e gestionale. La direzione del Turismo è attualmente guidata da un dirigente ad interim, mentre è in corso la procedura concorsuale per la copertura del ruolo in via definitiva. Il coordinamento tra i vari settori del Comune è garantito dalle figure preposte, che operano in sinergia per l’attuazione delle strategie turistiche. Il dialogo con gli operatori del settore e le strutture di governance è attivo e favorisce una gestione integrata e condivisa delle iniziative”.
Il consigliere comunale Anna Ferretti (Pd) ha dichiarato: “Parzialmente soddisfatta per la risposta. La mia interrogazione non era polemica, è stato fatto il Regolamento della Polizia Locale in due mesi, per altre attività, come questa, si va a rilento. Vorrei capire quale sia la volontà dell’amministrazione sulla Dmo, progetto presentato in campagna elettorale e che deve trovare ancora azioni concrete. E’ uno strumento importante per il futuro, non risolve il problema immediatamente, ma sicuramente è utile per le criticità dei prossimi anni. Il flusso giornaliero dei turisti, ad esempio, è un discorso da affrontare: le famigerate navette sperimentate in periodo estivo sono state apprezzate da alcuni cittadini, mentre per molti turisti hanno funzionato come disincentivo a tornare. Serve trovare un giusto equilibrio in modo da dare slancio a un settore importante anche per l’economia cittadina. Gli esperimenti non si fanno in tre giorni, costano soldi pubblici e devono essere pensati, meditati e poi si deve scegliere quale siano le soluzioni migliori da adottare. Prima di spendere altri soldi come per le navette costate 200mila euro sarebbe bene attivare azioni ponderate. Sono soddisfatta che siano rallentati i dati sulle locazioni turistiche brevi, perché incidono sul problema degli affitti e alloggi ai residenti: bisogna favore la permanenza dei cittadini in centro, come ha avuto modo di dire il vicesindaco Michele Capitani durante uno scorso Consiglio Comunale, e per farlo concretamente serve anche questo”.
Stazione Medioetruria, Tucci: “Creti-Farneta scelta tecnica non campanilista”
L’assessore ha risposto all’interrogazione del gruppo Siena in tutti i sensi Nicoletta Fabio Sindaco
“La sede di Creti-Farneta come sede dell’alta velocità ferroviaria è basata su dati oggetti e non sul campanilismo”. Così l’assessore alla mobilità e ai trasporti del Comune di Siena Enrico Tucci ha risposto all’interrogazione presentata oggi, giovedì 13 febbraio, durante il Consiglio Comunale da Silvia Armini, Michele Cortonesi, Leonardo Pucci, Francesca Cesareo (gruppo Siena in tutti i sensi Nicoletta Fabio Sindaco), in merito all’ubicazione della stazione alta velocità Medioetruria nella sede di Creti-Farneta nel Comune di Cortona.
“Quello della stazione dell’alta velocità – ha detto Tucci – è un tema importantissimo. Il tavolo tecnico ministeriale ha individuato la sede a Creti-Farneta, indicazione accolta dal Consiglio Comunale di Siena nella mozione votata all’unanimità nella seduta del 29 dicembre 2023. Un tema di assoluta attualità nel momento in cui il Presidente della Regione Toscana Giani, peraltro sempre contrario a questa indicazione, partecipa insieme all’assessore Stefano Baccelli ai Consigli Provinciale e Comunale di Arezzo inneggiando alla scelta di Rigutino come sede individuata dalla Regione Toscana. Lungi da noi entrare in polemica con Arezzo e con la scelta di Rigutino: rileviamo solo, avendo esaminato a suo tempo tutta la documentazione portata al tavolo tecnico del ministero e le conclusioni dello stesso, che Rigutino non era stata presa in considerazione, a differenza peraltro della stazione di Arezzo, in quanto ritenuta non idonea”.
“Il tavolo tecnico – ha proseguito l’assessore – ha indicato Creti-Farneta, al di là di tutte le considerazioni, in quanto unica sede presa in considerazione, avendo scartato tutte le altre, dai due player che si dividono il mercato dell’alta velocità ferroviaria in Italia, ovvero Trenitalia e Italo, indisponibili per sedi non in grado di assicurare un adeguato bacino di utenza. E se chi ci mette i treni non è d’accordo, è evidente come non sia possibile ipotizzare di costruire la relativa stazione. Segnaliamo poi il recentissimo pronunciamento delle imprese senesi per il rispetto di quanto condiviso al tavolo tecnico, contro ‘tutte quelle posizioni che vorrebbero vedere realizzata la stazione nel giardino di casa propria’. Riteniamo che comunque i giochi non siano fatti e che più di un’azione del Sindaco sia opportuno e utile un nuovo pronunciamento, possibilmente unanime, del Consiglio Comunale, nella forma che nell’autonomia del Consiglio sarà ritenuta più opportuna, al fine di ribadire la volontà di Siena per una decisione dettata da dati oggettivi e non da un retrivo campanilismo, e di collegarsi con chi nella Regione Umbria, al di là del cambio di colore politico, continua a sostenere con ottime ragioni la scelta di Creti-Farneta”.
Il consigliere Silvia Armini (Siena in tutti i sensi Nicoletta Fabio Sindaco), che ha illustrato l’interrogazione, ha ringraziato l’assessore per la risposta: “Questa collocazione, come già il Consiglio comunale ha pienamente condiviso a fine novembre 2023, è cruciale per la città di Siena: per l’economia, il turismo, la produttività delle piccole-medie imprese senesi. Una collocazione che avvantaggia i territori limitrofi e nulla toglie alle altre città toscane sufficientemente già servite dalla rete ferroviaria. Nessuna azione è vana se ha come obiettivo quello di accertare e sostenere, con fermezza, che una decisione data-driven, chiara e inequivocabile come lo è la relazione del tavolo tecnico Mit-Rfi, debba essere mantenuta con ferma convinzione. Creti-Farneta è la sede più idonea dove ubicare la stazione dell’alta velocità in termini di efficacia, efficienza ed economicità con riguardo agli investimenti, al funzionamento e all’utilità complessiva dei servizi ferroviari. Siena è uno dei più importanti capoluoghi di provincia della Regione Toscana, che non può e non deve rimanere isolata.
Così come è stato fatto per altre città della regione, anche a Siena deve essere data l’opportunità di usufruire di collegamenti su ferro efficienti e collegarsi ai principali mercati del lavoro e della produzione del Nord e del Sud Italia. Lancio una proposta che, credo, possa essere ritenuta interessante: l’istituzione, attivazione e mantenimento di un tavolo permanente sui trasporti e sulla mobilità di merci e persone, che analizzi a trecentosessanta gradi i problemi del trasporto e della mobilità da e verso la città di Siena. Un tavolo animato dalle forze politiche, dalle associazioni di categoria e dai principali enti e istituzioni della città, con lo scopo di valutare i possibili scenari e avanzare proposte concrete e sostenibili, risolutive al problema dei collegamenti tra la nostra città e il resto del Mondo.
E riporto quindi l’attenzione anche sull’ultima mozione, discussa pochi mesi fa in Consiglio Comunale, che riguarda l’attivazione del collegamento ferroviario diretto Siena-Roma con la messa in servizio del treno ibrido. La nostra città deve rispondere alle esigenze di mobilita dei cittadini, dei turisti e dei pellegrini che nell’anno del Giubileo vorranno raggiungere Siena. Mi ritengo parzialmente soddisfatta per i risultati a oggi raggiunti. Ritengo necessario che il Sindaco, forte di avere con sé l’intero Consiglio Comunale, possa essere ancora più incisivo nei confronti del Ministero e della Regione, affinché venga fatta una scelta di buon senso e non di posizionamento politico. La dichiarazione del Presidente della Regione Toscana, che favorisce la sede di Rigutino piuttosto che quella di Creti-Farneta, è molto grave perché non ha alcun fondamento tecnico né una prospettiva di sviluppo territoriale. Oltretutto, con questa affermazione il Presidente della Regione Toscana non tutela Siena in qualità di territorio debole e disagiato nei trasporti e nella mobilità delle persone”.
Via Gigli, Tucci: “Al vaglio interventi per migliorare ulteriormente la sicurezza”
L’assessore ha risposto all’interrogazione del consigliere Luca Micheli del gruppo Partito Democratico
“In via Girolamo Gigli tutta la segnaletica orizzontale relativa agli attraversamenti pedonali e alla striscia di separazione dei sensi di marcia lungo la via sarà ripassata nel corso del 2025. Per incrementare ulteriormente la sicurezza stiamo inoltre valutando di ridurre il limite di velocità abbassandolo dai cinquanta chilometri orari previsti dal legislatore a trenta chilometri orari”. Con queste parole l’assessore alla mobilità del Comune di Siena, Enrico Tucci, ha risposto durante il Consiglio comunale all’interrogazione del consigliere Luca Micheli del gruppo Partito Democratico in merito alla sicurezza stradale di via Gigli.
“Già l’8 gennaio 2025 – ha proseguito Tucci – abbiamo installato quattro pali con segnale di attraversamento pedonale bifacciale in corrispondenza degli attraversamenti esistenti. Inoltre, per migliorare la sicurezza dell’attraversamento pedonale a servizio della fermata del trasporto pubblico locale situata nella parte più urbanizzata della via, siamo intervenuti con la realizzazione di un attraversamento pedonale luminoso (Apl), finanziato nell’ambito degli ‘Interventi in materia di efficientamento energetico e mobilità sostenibile – contributo ministeriale anno 2021’. Al momento non sono previsti altri interventi infrastrutturali, anche perché il Codice della Strada non impone l’obbligo di installare segnaletica luminosa su tutti gli attraversamenti pedonali”.
“Dai dati della Polizia Municipale – ha proseguito l’assessore – emerge che, dal 2005 al 2024, in via Girolamo Gigli si sono verificati cinquantadue incidenti, con una media di 2,6 sinistri all’anno. Rapportando questo numero alla lunghezza della strada, otteniamo un dato di 2,56 incidenti medi all’anno per chilometro, valore che colloca via Gigli tra le strade a media incidentalità del territorio comunale. I due sinistri citati nell’interrogazione sono avvenuti in orario notturno, proprio nei pressi dell’unico attraversamento pedonale già dotato di sistema Apl”.
Per quanto riguarda la richiesta di attraversamenti pedonali rialzati “va considerato – ha precisato Tucci – che si tratta di interventi puntuali, efficaci solo nelle immediate vicinanze della loro realizzazione. Tuttavia, analizzando la distribuzione degli incidenti su via Gigli, emerge che molti si sono verificati nel tratto vicino all’intersezione con via Aretina, dove la carreggiata è già ridotta, le curve hanno un piccolo raggio e la sosta lungo strada restringe ulteriormente la sede stradale. Altri incidenti risultano distribuiti lungo tutta la via. Si tratta quindi di un intervento che in questo caso non sarebbe risolutivo e che presenta anche delle criticità, poiché può costituire un ostacolo per la circolazione dei mezzi di soccorso e dei veicoli del trasporto pubblico locale. È una soluzione che va adottata con cautela e solo in corrispondenza di attraversamenti pedonali particolarmente utilizzati e critici. Per garantire maggiore sicurezza, stiamo valutando comunque valutando di ridurre il limite di velocità su via Gigli da cinquanta a trenta chilometri orari, un intervento che riteniamo possa essere più efficace nel migliorare la sicurezza stradale per tutti”.
Il consigliere Luca Micheli (gruppo Partito Democratico) si è dichiarato “non soddisfatto dalla risposta. Non so se si tratti di una questione ideologica, ma a tutte le interrogazioni che ho presentato relative alla sicurezza delle strade mi è sempre stato risposto che gli attraversamenti pedonali rialzati non risolvono il problema e che il numero di incidenti rilevato non è significativo, quando invece il problema esiste ed è sentito dai cittadini. Faccio presente che le misure di moderazione del traffico vengono adottate in tutte le città italiane.
Quello che emerge dalle risposte ricevute è che non viene mai annunciato cosa l’amministrazione voglia fare in concreto per far diminuire la velocità delle auto. I cartelli con l’indicazione dei limiti di velocità si possono mettere, più o meno grandi, ma se non c’è nessuno che fa rispettare tali prescrizioni, anche i cartelli diventano inutili. La mia domanda è: avete intenzione, come amministrazione, di fare un piano per risolvere il problema della velocità e della sicurezza dell’utenza debole che transita nelle strade? Siamo tutti capaci a mettere i cartelli e a dire che se gli automobilisti rispettassero il codice della strada ci sarebbero meno incidenti, ma rimane il problema di far rispettare le norme. Il problema c’è ed è serio, e vorrei sapere se esiste la volontà di fare un progetto concreto per risolvere qualcosa almeno su una delle strade da me sottoposte alla vostra attenzione”.
Colleverde, Loré: “Scuola spostata in locali più adeguati, sicuri e funzionali In corso valutazioni per il futuro”
L’assessore all’edilizia scolastica e all’istruzione ha risposto all’interrogazione del gruppo Partito Democratico
“La scuola primaria di Colleverde è stata spostata in locali idonei dopo opportune valutazioni, quali quelli dell’emiciclo di San Miniato: per il futuro è in corso una valutazione da parte dell’amministrazione di quello stesso immobile e di altri, con lo scopo di trovare la migliore sistemazione per una scuola storica della città che serve un’area altamente popolata”. Così l’assessore all’edilizia scolastica e all’istruzione del Comune di Siena Lorenzo Loré ha risposto all’interrogazione del gruppo Partito Democratico (Giulia Mazzarelli, Alessandro Masi, Gabriella Piccinni, Abba Ferretti, Luca Micheli), in merito all’annunciata chiusura della scuola Colleverde sita nei locali presso la Basilica dell’Osservanza.
“La scuola primaria Colleverde – ha detto l’assessore – è stata collocata fino a fine gennaio nei locali della Basilica dell’Osservanza. Mi preme sottolineare, come già ricordato dagli interroganti, che gli spazi adibiti a scuola sono nati per svolgere altre funzioni. Così come è necessario ribadire che, sin dal lontano 2015, si è susseguito un fitto e costante scambio di corrispondenza tra l’amministrazione comunale e l’ente proprietario, la Provincia toscana di San Francesco stimmatizzato dei frati minori, tramite il quale veniva sollecitata l’individuazione di una collocazione diversa del plesso scolastico, vista la inadeguatezza dei locali dell’Osservanza. Il Comune di Siena ha sempre avuto presenti le criticità rilevate negli anni nella struttura.
Di recente, però, le problematiche si sono intensificate ed acuite. Tra le altre questioni già note, da un lato, nel novembre 2024, come certificato anche da un verbale trasmesso dall’Asl competente, è stata rilevata la presenza di piume di piccione provenienti dal sottotetto, che è stato trovato pieno di guano e di altri materiali lì depositati. Dall’altro, in fase di rinnovo del certificato di prevenzione incendi, da sempre mantenuto in essere da parte dell’amministrazione comunale di Siena, è stata riscontrata la necessità, per sopraggiunti obblighi normativi, di procedere, in prima battuta, alla redazione della scia antincendio per l’intero complesso edile, quindi per tutta la parrocchia e i locali annessi, successivamente si sarebbe potuto procedere al semplice rinnovo della scia antincendio per la parte dedicata all’attività scolastica”.
“Alla luce di quanto sopra – ha aggiunto Loré – , si sono intensificati i contatti con la proprietà, tra l’altro responsabile, ai sensi del contratto di locazione in essere, della manutenzione straordinaria, e, dopo numerosi sopralluoghi, alla presenza dei tecnici comunali, dei consulenti della proprietà e della dirigenza dell’Istituto comprensivo Mattioli, al quale afferisce la scuola Colleverde, è stato verificato che non sarebbe stato possibile effettuare quegli interventi necessari per rimuovere il guano e gli altri materiali, se non provvedendo ad una serie di lavorazioni, particolarmente impattanti dal punto di vista economico ma anche logistico-organizzativo. Così come, dall’altra parte, non c’erano le condizioni per poter procedere, celermente e facilmente, da parte della Provincia stessa alla redazione e presentazione della scia antincendio complessiva. La Provincia toscana di San Francesco stimmatizzato dei frati minori ha, infatti, correttamente manifestato difficoltà operative nel procedere nell’immediato per la parte relativa al guano, così come ha comunicato che non sarebbe stato possibile adempiere alle prescrizioni di legge in ordine alle certificazioni necessarie, sottolineando ancora una volta come i locali non fossero più idonei – a patto che lo fossero mai stati – a ospitare delle aule scolastiche”.
“Questo ha di fatto bloccato ogni possibilità di rinnovare il certificato di prevenzione incendi – ha spiegato ancora l’assessore – per il plesso scolastico e, per l’effetto, di mantenere l’attività scolastica nei locali dell’Osservanza, con la conseguente decisione di spostare la scuola all’emiciclo di San Miniato. Mi si consenta una notazione: forse tale ultima decisione è stata presa in un ritardo fin troppo forte; le amministrazioni che si sono succedute avrebbero dovuto maturare molto prima la consapevolezza che sarebbe stato necessario assumere tale determinazione (si ricordi i dieci anni di corrispondenza già accennati prima). Il locale di San Miniato individuato è assolutamente idoneo sia dimensionalmente sia per le sue caratteristiche tecniche, come già dimostrato dal fatto di aver ospitato due scuole dell’infanzia, Santa Marta e Acquacalda, e alcune classi della scuola primaria Dupré, ed offre evidentemente un diverso e migliore contesto per quanto riguarda sia le tematiche di sicurezza sia le tematiche impiantistiche. La presenza del cantiere adiacente, già in essere quando Santa Marta e l’Acquacalda avevano sede là, è stata ulteriormente analizzata e verificata e gli esiti sono stati positivi, considerato anche che le attività del cantiere sono in fase avanzata e le demolizioni, di solito rumorose, sono terminate”.
“Allo stato attuale – ha spiegato ancora – la soluzione trovata, almeno nella sua conformazione, è da definirsi transitoria: è in corso una valutazione da parte dell’amministrazione di quello stesso immobile e di altri, con lo scopo di trovare la migliore sistemazione per una scuola storica della città che serve un’area altamente popolata. Non è, in ogni caso, intenzione di questa amministrazione rivalutare la possibilità di progettare una nuova scuola nelle aree che erano state a suo tempo individuate e che risultano ad oggi strette e compresse all’interno degli impianti sportivi. Vale la pena di ricordare, in conclusione, che il progetto cui si fa riferimento, redatto e pensato nell’anno 2018, in realtà era esclusivamente un progetto preliminare; quindi, il primo stadio di una progettazione che avrebbe previsto al tempo e in vigenza del codice dei contratti dell’epoca, altri due step di progettazione, previa individuazione degli spazi più idonei e dei fondi necessari che, allora, non c’erano e non erano stati previsti”.
Il consigliere Giulia Mazzarelli (Pd), che ha illustrato l’interrogazione, ha dichiarato: “Non posso ritenermi soddisfatta perché di fatto sulla domanda più importante non abbiamo ricevuto risposte, anzi nella risposta si conferma la conoscenza delle problematiche ben presenti da anni. Mi domando dunque perché si sia fatto cominciare l’anno nell’edificio della Basilica dell’Osservanza, quando magari attraverso verifiche più precise si poteva intervenire in anticipo rispetto allo spostamento fatto durante l’anno scolastico in corso. Si parla di adeguamento ad una normativa all’adeguamento antincendio cambiata, di fatto l’edificio non è più in regola, la proprietà ha sollecitato più volte nel corso degli anni l’amministrazione ad intervenire facendo presente le criticità, e si sono messe via via delle piccole toppe ma non si è mai affrontato il problema in maniera sostanziale.
L’edificio ha evidenti problemi di vetustà e strutturali, per questo sottolineo, come primo punto critico la tempistica sbagliata dell’intervento, il secondo è che l’edificio attuale poteva forse essere adeguato e utilizzato come scuola dell’infanzia ma non è adeguato per ospitare una scuola elementare. Su sette classi, tre di queste restano molto penalizzate, ci sono una serie di problemi che sono stati fatti presenti: rubinetti che mancano, piedistallo in cemento da togliere, barriere-inferriate che delimitano lo spazio con il cantiere adiacente, la necessità di sistemare di una terrazza ballatoio esterno che una volta chiusa garantirebbe l’accesso a tutte le classi, una rete di protezione con pericoli evidenti perché composta da fili di ferro non protetti. Credo che queste problematiche debbano essere affrontate il prima possibile e mi chiedo come sia possibile che in più di un mese e mezzo non sia stato ancora fatto.
Altri disagi sono stati evidenziati dalle famiglie relativi alla sicurezza dell’ingresso, con uno spazio ritenuto inadeguato, a ridosso di una strada dove passano anche mezzi pesanti che devono accedere al cantiere ed inoltre l’attraversamento pedonale è fatto in assenza di vigili urbani. Bisognerebbe garantire la presenza dei vigili urbani oltre che una adeguata segnaletica. L’amministrazione non ha ancora chiaro cosa succederà in futuro e non mi risultano edifici già esistenti adeguati a contenere una scuola. Non è detto che il progetto già definito nel 2018 dalla giunta Valentini debba essere ripreso alla lettera ma invito fortemente l’amministrazione a rivalutare seriamente il progetto della costruzione di una nuova scuola a servizio di tutta la zona nord est che rappresenta per la città un quartiere molto ampio e attualmente in sofferenza in riferimento a questo argomento.”.
Porta Romana, Bianchini: “In corso gli affidamenti della progettazione e delle indagini conoscitive”
L’assessore ha risposto all’interrogazione del consigliere Luca Micheli (Pd)
Lo stato di criticità di Porta Romana è stato l’oggetto dell’interrogazione che il consigliere Luca Micheli del gruppo Partito Democratico ha presentato durante il Consiglio comunale. A rispondere è stato l’assessore ai lavori pubblici e al patrimonio, Massimo Bianchini.
“Siamo in continuo contatto con la Soprintendenza, non solo per questa opera – ha esordito Bianchini – Certamente ci sono contatti per conoscere lo stato dell’arte in merito a Porta Romana, e il monitoraggio è continuo e costante. La Soprintendenza, tramite il Ministero della Cultura e il segretariato regionale per la Toscana, corpo intermedio tra Ministero e Soprintendenza, ha a disposizione una cifra di circa ventitré milioni di euro per interventi di tipo conservativo sulle mura cittadine, da spalmare su dieci anni. Il primo lotto, per un importo di circa due milioni di euro, riguarda il tratto murario che va da Porta Romana a Porta Pispini; il secondo lotto riguarderà proprio la porta, per un valore di circa due milioni e mezzo di euro”.
“L’intervento puntuale e definitivo – ha sottolineato l’assessore – non è ancora stato effettuato poiché la Soprintendenza sta procedendo ad accorpare questo intervento all’intervento di restauro e consolidamento complessivo su Porta Romana, che appunto sarà il lotto successivo al cantiere in corso tra Porta Romana e Porta Pispini. Presumibilmente i lavori potranno iniziare a fine anno, essendo in corso gli affidamenti della progettazione e delle indagini conoscitive”.
Il consigliere Luca Micheli (Partito Democratico) si è dichiarato “parzialmente soddisfatto, avrei preferito l’indicazione di una scadenza precisa per l’inizio dei lavori. La speranza è che si inizi entro l’anno, presumo però che alla fine si vada al 2026. In qualche modo fa piacere che ci sia l’idea di intervenire su Porta Romana, che dal punto di vista estetico ha diverse criticità in questo momento. Viste le tempistiche dell’intervento segnalo che la parte interna dell’imbracatura appare deteriorata. Vi invito a questo proposito ad effettuare un sopralluogo per control
Sovraffollamento e ritardi degli autobus negli orari scolastici, Tucci: “Non riscontrate particolari criticità”
L’assessore ha risposto all’interrogazione del consigliere Alessandro Masi (Pd)
Il sovraffollamento e, talvolta, il ritardo degli autobus e dei pollicini negli orari di ingresso e di uscita delle scuole in città sono stati l’oggetto dell’interrogazione presentata dal consigliere Alessandro Masi del gruppo Partito Democratico durante il Consiglio Comunale di oggi, giovedì 13 febbraio. A rispondere è stato l’assessore alla mobilità e ai trasporti, Enrico Tucci.
“Per dare all’interrogazione – ha spiegato Tucci – una risposta compiuta e corretta, non basata su impressioni ma su fatti documentati e verificabili, abbiamo interpellato, a cura dell’ufficio Mobilità comunale, il gestore del trasporto pubblico locale, Autolinee Toscane (At). L’azienda fa presente che, dalle loro verifiche interne, effettuate tramite l’analisi della documentazione del sistema satellitare a bordo dei mezzi, dei diari di regolarità, dei monitoraggi delle linee oggetto dell’interrogazione (S51, S52 e S54) e delle segnalazioni pervenite dall’utenza, non sono state riscontrate particolari criticità nelle corse scolastiche”.
“In particolare – ha proseguito l’assessore – nel mese di gennaio non sono risultate anomalie importanti sugli orari del servizio. A posteriori sono state riscontrate difficoltà tra settembre e ottobre in concomitanza con la riduzione, da parte delle scuole, dell’attività scolastica da sei a cinque giorni. Il servizio è stato quindi rimodulato su cinque giorni e dalla fine di ottobre è andato a regime. Per quanto riguarda, invece, l’affollamento, non sono state rilevate criticità né a gennaio, né nei mesi precedenti, a eccezione di saltuarie ‘saturazioni’ della corsa S54, che dalla Coroncina raggiunge Sant’Agostino, tra le 7.30 e le 8.00. Per ovviare al problema in quella fascia oraria, anche se ad At non sono pervenuti reclami di passeggeri rimasti a terra, a quella corsa è stata affiancata una corsa bis, alle 7.52, con uno dei mezzi recentemente acquisiti, più capiente del pollicino”.
Il consigliere Alessandro Masi del gruppo Partito Democratico si è dichiarato soddisfatto della risposta: “Quanto meno si è posta attenzione sulla questione. Se grazie a questo accorgimento, applicato alla linea S54, il monitoraggio non mostra criticità, è sicuramente un aspetto positivo. Questo servizio è delicato, perché consente ai ragazzi di arrivare a scuola in orario e dà tranquillità alle famiglie che si affidano al servizio pubblico”.
Tempi di consegna delle biopsie all’Aous, Giordano: “Problematiche sovrapposte nello stesso arco temporale”
L’assessore ha risposto all’interrogazione del consigliere Monica Casciaro (Siena Sostenibile)
I tempi di consegna dei risultati delle biopsie da parte dell’Azienda ospedaliero-universitaria senese sono stati l’oggetto dell’interrogazione presentata dal consigliere Monica Casciaro del gruppo Siena Sostenibile. A rispondere è stato l’assessore alla sanità, Giuseppe Giordano.
“Rispondo – ha spiegato Giordano – sulla base delle informazioni ricevute dall’Aous. La direzione generale ha precisato che mission e interesse primari dell’azienda sono quelli di assicurare una pronta diagnosi e trattamento delle cure, in particolare oncologiche, a tutti i pazienti presi in carico presso le strutture ospedaliere. Con questa finalità, nel mese di ottobre 2023, al fine di rendere più efficiente il percorso chirurgico oncologico, è stata approvata la procedura aziendale ‘Gestione del paziente chirurgico oncologico’ che ha innalzato la percentuale di interventi chirurgici oncologici eseguiti nei trenta giorni dall’immissione in lista di attesa dall’84,6 per cento del 2023 al 92,6 per cento del 2024 (dati aggiornati a ottobre 2024)”.
“Negli ultimi anni – ha proseguito l’assessore – i volumi di attività chirurgica dell’Aous sono aumentati in maniera significativa superando nel 2023 i volumi del 2019, periodo pre-Covid, con un aumento dell’8,2 per cento di pazienti immessi in lista di attesa chirurgica. Sono aumentati inoltre gli interventi di chirurgia robotica con un più 39,5 per cento nel 2023 rispetto al 2019, dato che nel 2024 è in ulteriore incremento. Oltre i volumi di attività c’è stato anche un incremento della percentuale di ricoveri ad alta complessità e del peso medio dei raggruppamenti omogenei di diagnosi (Drg) ad alta complessità. Allo stesso tempo, è aumentata la complessità della diagnosi in anatomia patologica che necessita sempre più, in base alle nuove linee guida e alle indicazioni delle società scientifiche, dell’integrazione dei dati tradizionali clinici-morfologici con quelli di metodiche sofisticate come immunoistochimica e biologia molecolare, essenziali per la valutazione di fattori prognostici e predittivi di risposta a target therapy, terapia a bersaglio molecolare. Questo richiede un numero quotidiano di preparazioni anatomiche da parte di personale tecnico altamente qualificato significativamente superiore rispetto alle metodiche tradizionali, gestibile con difficoltà con il semplice taglio manuale. Si utilizzano apparecchiature altamente tecnologiche sulle quali l’Aous ha investito in maniera importante, tra le quali quelle che consentono il taglio automatico, ma che devono essere necessariamente integrate con il software gestionale di anatomia patologica”.
“Queste premesse – ha evidenziato Giordano – sono fondamentali perché i ritardi di aggiornamento del software di anatomia patologica, eseguito da Estar solo nel mese di ottobre, e l’interfaccia dello stesso software con le apparecchiature deputate al taglio del pezzo anatomico, che è ancora in corso, sono alcuni dei fattori che hanno contribuito all’allungamento dei tempi di refertazione; in particolare, per alcune casistiche come quelle relative ai pezzi operatori di polmone, mammella e alle biopsie prostatiche, che hanno dei tempi medi di refertazione di quaranta giorni. Tutte le urgenze segnalate direttamente dai clinici vengono invece prese in carico tempestivamente con tempi di refertazione di circa dieci giorni. La fase più critica del processo riguarda i tempi di attesa per il taglio del pezzo anatomico, che si sono allungati in parte per le motivazioni appena esposte, ma anche per criticità organizzative relative sia al personale tecnico che a quello medico”.
“Nell’ultimo anno – ha riportato l’assessore basandosi sui dati forniti dall’Aous – sul versante medico ci sono stati i pensionamenti, uno dei quali non preventivato, di due professori ordinari di anatomia patologica che l’università ha difficoltà a sostituire. Pari difficoltà ci sono per la sostituzione dei quattro tecnici universitari che in anatomia patologica erano particolarmente numerosi rispetto ad altri laboratori. A questa difficoltà si sono aggiunte le dimissioni di un medico ospedaliero ancora non sostituito per mancanza di graduatorie disponibili. Nel 2024 sono, inoltre, cessati due tecnici ospedalieri, di cui uno per dimissioni volontarie, la cui sostituzione si è allungata per la mancanza di una graduatoria, che si è resa disponibile solo da ottobre. L’assunzione dei due tecnici ospedalieri è attualmente in corso e, dopo un adeguato periodo di formazione, i tecnici saranno subito operativi. Nel frattempo, l’azienda ha ovviato a questa criticità di risorse con l’assunzione di un tecnico interinale e con l’utilizzo delle prestazioni aggiuntive sia per i medici che per i tecnici, per un totale di circa cinquecento ore per i tecnici e duecento per i medici nel corso del 2024”.
“In sintesi – ha concluso l’assessore Giordano – le problematiche hanno interessato ambiti diversi e purtroppo si sono sovrapposte nello stesso arco temporale. Alcune di queste sono in via di risoluzione; su altre, come per esempio la difficoltà dell’università a sostituire alcune risorse, la direzione generale dell’Aous conferma la disponibilità a supplire con le prestazioni aggiuntive che, temporaneamente, sono uno strumento di supporto in attesa che si possa arrivare a uno sblocco dei fondi universitari”.
Il consigliere Monica Casciaro del gruppo Siena Sostenibile ha dichiarato: “Parzialmente soddisfatta semplicemente per la carenza e la difficoltà di ovviare alle carenze organiche da parte dell’Azienda ospedaliera. Ringrazio l’assessore per i dati raccolti, dai quali emergono tali criticità, anche se le ultime analisi dei dati, al 20 gennaio, fanno osservare un recupero dei tempi, proprio grazie alle prestazioni aggiuntive citate. E’ necessario però che l’Azienda risolva questa problematica quanto prima”.
Approvati il regolamento dell’armamento e le modifiche al regolamento del Corpo di Polizia Locale
Il Consiglio comunale di Siena ha approvato nella seduta di oggi, giovedì 13 febbraio 2025, la delibera relativa al Regolamento dell’armamento degli appartenenti al Corpo di Polizia Locale. L’atto, illustrato dall’assessore alla sicurezza e alla Polizia Locale, Enrico Tucci, ha ricevuto venti voti favorevoli e uno contrario da parte dei ventuno consiglieri presenti. Nel precedente punto all’ordine del giorno, il Consiglio ha approvato anche le relative modifiche agli articoli 52 e 52 bis del Regolamento del Corpo di Polizia Locale, sempre illustrate dall’assessore Tucci, con venti voti favorevoli e uno contrario da parte dei ventuno consiglieri presenti.
Gli atti fanno seguito alla mozione approvata dal Consiglio comunale nella seduta dello scorso 7 novembre, che impegnava il Sindaco e la Giunta a “modificare il Regolamento del Corpo di Polizia Locale, prevedendo la possibilità di dotare gli agenti di armamenti leggeri, riformulando, quindi, il testo dell’articolo 52 del citato Regolamento, nel rispetto delle normative nazionali vigenti” oltre a “elaborare e approvare un regolamento ad hoc che recepisca la normativa vigente in materia”.
“Diamo seguito alle indicazioni pervenute dal Consiglio comunale – ha detto l’assessore alla Polizia Locale Enrico Tucci, che ha illustrato le delibere – dopo un intenso e partecipato dibattito nelle specifiche Commissioni, secondo un iter e un percorso condivisi, anche con il Corpo. Da un lato, dopo diversi anni, dobbiamo adeguarci alla normativa: la legge del 1986 ha dato alla Polizia Municipale, oggi Polizia Locale, compiti di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza, e il decreto successivo datato 1987 ha individuato la necessità di conferire un’arma agli appartenenti alla Polizia Municipale per servizi come la vigilanza notturna e altro. Dall’altro lato il Consiglio comunale rimane sovrano e tramite questo atto regolamenta l’utilizzo delle armi da parte del Corpo, con le specificità in relazione alle esigenze della nostra comunità, con riferimento, in particolare, ai giorni del Palio. Sono inserite norme per quanto riguarda la formazione, l’utilizzo, le richieste di esenzione ed esonero, nelle specifiche competenze dell’amministrazione comunale”.
“Ricordo – ha sottolineato l’assessore – che l’articolo 12 del Regolamento esclude l’utilizzo delle armi in piazza del Campo in occasione del Palio. Anche la possibilità di esenzione per gli agenti che ne facciano richiesta, prevista dall’articolo 22, è un’ulteriore dimostrazione di come l’esigenza di sicurezza si possa coniugare con situazioni e contesti particolari”.
Durante il lavori del Consiglio comunale relativi alla delibera sul Regolamento dell’armamento degli appartenenti al Corpo di Polizia Locale, è stato respinto un emendamento firmato dai consiglieri Giulia Mazzarelli (che ha presentato l’atto), Anna Ferretti, Alessandro Masi, Gabriella Piccinni, Luca Micheli (Partito Democratico), Monica Casciaro (Siena Sostenibile) e Fabio Pacciani (Gruppo misto) con cinque voti favorevoli, ventuno voti contrari e un astenuto voti su ventisette consiglieri presenti.
Canone occupazione suolo pubblico, approvato il Regolamento
Il Consiglio comunale di Siena ha approvato la delibera relativa al Regolamento per la disciplina del canone patrimoniale di occupazione del suolo pubblico e di esposizione pubblicitaria e del canone mercatale. Il documento, illustrato dall’assessore al bilancio, Riccardo Pagni, ha ricevuto venti voti favorevoli e dieci astensioni da parte dei trenta consiglieri presenti.
Il Comune di Siena ha ravvisato la necessità, come si legge nelle premesse dell’atto, “la necessità, a distanza di qualche anno dall’entrata in vigore della nuova disciplina sul Canone Unico patrimoniale, di aggiornare, integrare e rendere maggiormente omogeneo, fruibile e adeguato alle esigenze dell’ente e degli utenti il regolamento, anche alla luce delle richieste di maggiore sinergia pervenute dai vari servizi, al fine di integrare al massimo di diversi procedimenti coinvolti; avere una versione del Regolamento maggiormente esaustivo, che raggruppi le diverse discipline che il Canone Unico ha raggruppato almeno da un punto di vista patrimoniale, evitando reiterazioni e refusi”. Fra gli altri aspetti, il documento specifica in particolare che si ritiene necessario “inserire all’interno di tale Regolamento anche la disciplina dei passi carrabili, specifica e peculiare ‘occupazione’ di suolo pubblico”.
Il Regolamento disciplina i criteri di applicazione del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria, il canone di concessione per l’occupazione delle aree e degli spazi appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile, nonché il canone per l’occupazione delle aree e degli spazi destinati a mercati realizzati anche in strutture attrezzate. Inoltre, il regolamento disciplina il servizio delle pubbliche affissioni.
“Le occupazioni di suolo pubblico – si legge nel testo – e le diffusioni di messaggi pubblicitari, ai fini del presente regolamento, si dividono in permanenti o annuali e temporanee o giornaliere, ferme restando diverse disposizioni di legge nazionale o regionale: sono permanenti le occupazioni a carattere stabile effettuate a seguito del rilascio di un atto di concessione, aventi comunque durata non inferiore all’anno e non superiore a nove anni, che comportino o meno l’esistenza di manufatti o impianti; sono temporanee le occupazioni la cui durata, risultante dall’atto di autorizzazione è inferiore all’anno; le occupazioni con ponteggi, steccati e simili nell’ambito dell’attività edilizia, sono da considerare temporanee anche se il periodo di occupazione e superiore a trecentosessantacinque giorni; le diffusioni di messaggi pubblicitari effettuate a seguito del rilascio di un atto di concessione/autorizzazione, superiori a novanta giorni, sono considerate annuali; le diffusioni di messaggi pubblicitari di cui al successivo articolo 16 comma I, per le quali è stata comunicata una durata superiore a novanta giorni, sono considerate annuali. Per la pubblicità temporanea o giornaliera effettuata con locandine, striscioni, gonfaloni, cartelli e simili, la durata minima di esposizione ai fini del calcolo della tariffa è stabilita in giorni trenta. Il Comune non si riterrà responsabile degli eventuali danni cagionati a terzi riconducibili allo svolgimento dell’attività per la quale è stato concesso il suolo pubblico o concessa l’autorizzazione di esposizione pubblicitaria”.
Approvato il Regolamento comunale per l’applicazione dello Statuto dei diritti del contribuente
Il Regolamento comunale per l’applicazione dello Statuto dei diritti del contribuente è stato approvato dal Consiglio Comunale di Siena nella seduta di oggi, giovedì 13 febbraio 2025. L’atto, illustrato dall’assessore al bilancio, Riccardo Pagni, ha ricevuto ventuno voti favorevoli e nove astenuti da parte dei trenta consiglieri presenti.
Nella delibera si spiega che “la legge 111 del 2023, […] ‘Delega al Governo per la riforma fiscale’ […] stabilisce i principi e criteri direttivi per la revisione dello Statuto dei diritti del contribuente e l’applicazione in via generalizzata del principio del contraddittorio” e che “il decreto legislativo 219 del 2023, attuativo della citata legge delega […] ha disciplinato una profonda revisione dello Statuto dei diritti del contribuente”, che riguarda “tutto l’ordinamento tributario, ivi inclusa, quindi, anche la parte afferente la disciplina dei tributi comunali”.
Sempre nelle premesse della delibera si legge che “le amministrazioni locali devono aggiornare le disposizioni regolamentari, disciplinando la garanzia del contraddittorio e l’accesso alla documentazione amministrativa tributaria, la tutela dell’affidamento, il divieto del ‘ne bis in idem’, il principio di proporzionalità e l’autotutela”, che “gli enti locali, nel disciplinare i procedimenti amministrativi di loro competenza, non possono stabilire garanzie inferiori a quelle assicurate dalle citate disposizioni, ma possono prevedere livelli ulteriori di tutela” e che “l’articolo 6-bis della legge 212 del 2000, introdotto dal […] decreto legislativo 219 del 2023, costituisce un elemento cardine della riforma dello Statuto del contribuente, con il quale si adegua la protezione dei diritti fondamentali dei contribuenti agli standard di tutela internazionali e dell’Ue, in quanto il principio del contraddittorio è da intendersi quale diritto del soggetto amministrato di essere sentito prima dell’adozione di un provvedimento che incida sfavorevolmente sulla sua sfera giuridica”.
Quindi il Regolamento, come si legge nell’atto approvato dal Consiglio, “costituisce, tecnicamente, il recepimento di norme legislative, peraltro non riguardanti la disciplina dei tributi, ma di natura essenzialmente procedurale” e “disciplina gli obblighi del Comune in attuazione dei diritti del contribuente”. In particolare, l’articolo 6 del Regolamento evidenzia che “tutti gli atti autonomamente impugnabili dinanzi agli organi della giurisdizione tributaria sono preceduti, a pena di annullabilità, da un contraddittorio informato ed effettivo”, ma che “non sussiste il diritto al contraddittorio […] per gli atti automatizzati, di pronta liquidazione e di controllo formale delle dichiarazioni, nonché per i casi motivati di fondato pericolo per la riscossione”.
Approvato il nuovo Regolamento di contabilità del Comune
Il Consiglio comunale di Siena ha approvato, nella seduta di oggi, giovedì 13 febbraio 2025, la delibera relativa al Regolamento di contabilità dell’amministrazione comunale. Il documento, illustrato dall’assessore al bilancio, Riccardo Pagni, ha ricevuto venti voti favorevoli e dieci astensioni da parte dei trenta consiglieri presenti.
Nelle premesse dell’atto si legge che “con il Regolamento di contabilità ciascun ente locale applica i principi contabili […] con modalità organizzative corrispondenti alle caratteristiche di ciascuna comunità, ferme restando le disposizioni previste dall’ordinamento per assicurare l’unitarietà ed uniformità del sistema finanziario” e che “il decreto ministeriale del 25 luglio 2023 […] ha completamente ridisegnato l’iter di predisposizione del bilancio di previsione, rivedendo le procedure, le competenze e le tempistiche per garantire l’approvazione del bilancio entro il termine dell’esercizio precedente”, così come poi ulteriormente definito dal decreto ministeriale del 10 ottobre 2024, cosiddetto “Decreto correttivo ‘Arconet’”.
Ricordando, inoltre, che l’ultimo aggiornamento era stato adottato dal Consiglio Comunale a luglio del 2019, si è ritenuto “necessario adottare un nuovo Regolamento di contabilità, al fine di: rendere lo strumento regolamentare più flessibile e adeguato alle esigenze dell’ente; evitare la pedissequa riproposizione delle disposizioni del decreto legislativo 267 del 2000, rischiando di avere ‘disposizioni già vecchie’ a fronte delle continue modifiche legislative; rendere quindi completamente applicabile il Regolamento, togliendo parti ormai vetuste per le sopravvenute modifiche normative; rendere tale documento uno strumento di facile consultazione”.
IN CONTINUO AGGIORNAMENTO
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