Armando Tita*
Chiudiamo il capitolo sulle Comunità Marginali lucane in perenne agonia, chiudiamo il capitolo sui Sindaci e
sulla loro insignificanza patogena di questi ultimi anni. Insignificanza caratterizzata da una paurosa sudditanza psicologica verso i Capi Bastoni dei vari Partiti di maggioranza di ieri e di oggi. Sindaci “benemeriti” che hanno coltivato il solo e impopolare provvedimento dell’aumento delle indennità come i nostri meravigliosi consiglieri regionali al loro debutto con la “fulminea” l.r. n. 22 del 12 agosto 2024. In questi casi l’applicazione della normativa, aggiornata in tal senso, è stata immediatamente recepita e puntualmente rispettata a decorrere dallo scorso anno 2024 come fulgido esempio di serietà politica e amministrativa. Abbiamo denunciato nell’ultimo articolo le abrogazioni selvagge delle Comunità Montane e il mancato varo della normativa sull’Unione dei Comuni Montani , ai sensi e per gli effetti della L. 142/90. Quello che mi ha sempre meravigliato è l’assordante silenzio che ho dovuto subire intorno a me, come Vice Presidente UNCEM (1990/95)(Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), una sorta di marziano che chiedeva insistentemente il varo della normativa sull’Unione dei Comuni Montani, ai sensi e per gli effetti della Legge n. 142/90… della serie … “questo qui che c… vuole…”. Una Nullocrazia spaventosa di tutto il firmamento politico-politicante lucano che paghiamo amaramente oggi in termini di serie criticità del nostro territorio montano. Bardi e Il centrodestra rinnovato da “pompe a siringhe rigeneranti” (Polese/Pittella) dell’ex vecchio Partito/regione, si guarda bene dal varare un simile provvedimento normativo. Abbiamo dedicato con forte partecipazione emotiva fiumi di parole ai giovani ricercatori e alla fuga del “nostro” capitale umano . Il vecchio D.L. Brunetta n. 36 del 2022 ci aveva sorpreso positivamente. Per la prima volta in Italia un ministro della repubblica proponeva un DL che riconosceva le figure di alta specializzazione (in primis, i dottorati di ricerca) riesumando l’art.97 della Costituzione, ignobilmente calpestato da secoli dalla orrida politica politicante italiana. La Basilicata in questo campo gode di un triste primato, siamo la prima Regione italiana ad avere migliaia di precari a tempo indeterminato. Una partitocrazia terrificante che ha fatto del rinvio e del consenso il loro modus operandi e vivendi per “secoli” fino agli squallidi giorni nostri.
“Assecondando il cambiamento” non vogliamo far mancare il nostro contributo al PNRR nella nostra versione “empirica”. Lo abbiamo fatto quasi “telepaticamente” nei mesi scorsi denunciando e anticipando (molto prima dell’ANCI) le stucchevoli “partite di giro” del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Ci siamo soffermati ampiamente sui limiti e sull’impreparazione dei nostri amministratori comunali e del nostro personale degli Enti Locali. Ci siamo immersi in una serie di analisi crude e crudeli. Ci siamo chiesti se in questa desolante e strana atmosfera “kafkiana” c’è la volontà politica di seguire un serio percorso selettivo. Abbiamo pubblicato tanto tempo fa le cosiddette “funzioni madri”, propedeutiche ai Bandi di reclutamento dirigenziale, vale a dire :
-La raccolta di informazioni sul candidato;
-L’abilità del candidato nella Predizione (nel senso di predire e anticipare gli eventi, per governarli e
razionalizzarli);-
-L’autorevolezza nelle prese di decisione;
-La produzione di informazioni sui comportamenti lavorativi pregressi.
Lo ribadiamo ai nostri politici autoctoni queste “funzioni -madri” hanno un solo preciso obiettivo: ”Individuare veri e seri ‘recruiters’ per selezionare il meglio”. Purtroppo, in Basilicata, prevale da secoli e con tanta tracotanza l’odiosa “fedeltà al capo”, mai doma, nelle nostre PP. AA. lucane. Questi “criteri”, cari Amministratori comunali, caro Presidente Bardi , furono applicati da Giulio Cesare nel 55 a. C. nel decreto di reclutamento dei nuovi soldati. Potrebbe sembrare una spiritosaggine, una boutade, non lo è, è solo concreta e sperimentata metodologia. Metodologia di merito che ha fatto dell’esercito romano un esercito imperiale vincente su tutti i fronti. Purtroppo, con tanta amarezza, lo dobbiamo ribadire, in Basilicata siamo a corto di buoni esempi e di buone pratiche, anzi, possiamo tranquillamente confermare che nei palazzi di Via Anzio, la meritocrazia è da sempre una illustre sconosciuta. Meritocrazia bandita per secoli con nonchalance, con ostentato disinteresse, con distaccata indifferenza e con disinvolta noncuranza. Ancora oggi ci chiediamo perché è caduto nell’oblio l’importante Convegno “Luiss, Regione, Confindustria lucana” dall’intrigante tema : “Generare, selezionare e cambiare la classe dirigente lucana”, tenuto nella Sala Minerva del Grand’Albergo nel lontano 2009? Perché non è mai stata coltivata quella particolare sensibilità tesa al cambiamento e alla selezione dei nuovi quadri dirigenti ? La nomina di preparati manager “endogeni”, autonomi nelle decisioni, avrebbe potuto dar luogo al ridimensionamento dei ranghi degli enti strumentali (notori luoghi di sperpero e di “protezionismo politico e sindacale” ). Avrebbe potuto dar luogo ad una riduzione del personale di almeno un terzo superando il nichilismo e il “parassitume” odierno. Avrebbe creato giovani “quadri”e nuove professionalità superando il desueto profilo da NOI, ampiamente dibattuto, del mero “certificatore amministrativo”, fermo da trent’anni. Avrebbe superato lo stucchevole “dipartimento/orticello” riportando la bella progettualità interdipartimentale nella Regione e negli Enti Locali della Basilicata, nonostante, la riforma del Re Sole. Avrebbe dato la possibilità di sfruttare “l’insieme e la interdisciplinarità”, senza creare dicotomie o disfunzioni. Cari Sindaci lucani e caro Presidente Bardi …Puntare sul DL Brunetta ,sulle nuove professionalità e sulle competenze emergenti avrebbe potuto significare :
-Produrre progetti per investimenti duraturi;
-Conoscere e creare mercati aperti;
-Governare i processi di sviluppo economico e di crisi industriali;
-Governare la globalizzazione e… il “glocal”.
Sono obiettivi sicuramente affascinanti, agognati dai pochi, bravi e preparati Amministratori locali , sensibili e “moderni”, ormai del tutto estinti nelle nostre realtà regionali e comunali. Realtà regionali e comunali dove la noia regna sovrana a seguito delle selvagge esternalizzazioni.. Un’ultima esortazione gratuita. Cari Sindaci e Caro Presidente Bardi, come sosteneva Pippo Fava, giornalista brutalmente assassinato dalla Mafia, siamo stanchi di convivere con funzionari comunali e regionali, donne e uomini, amabili e inutili, rabbiosi e impotenti, purtroppo, tanto presenti nelle nostre PP. AA. lucane.
*Sociologo e Saggista
Visite Articolo: 44
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link